Capitolo 20.

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-Sam and Leo.

(Questo capitolo è diviso in due PoV, anche se non è nel mio stile)

-Samantha Walker?-
Una donna sui cinquant'anni entró nella sala d'aspetto e si guardò attorno, osservando con attenzione tutti i ragazzi chinati sui libri.
All'improvviso, una ragazza sui quattordici anni si alzò dalla sedia e chiuse il libro che stava confrontando.

-Sono io.-Disse infine, aggiustandosi i grandi occhiali sul naso.
La donna annuì e le fece cenno di seguirla in un'altra stanza.
La ragazza ubbidì, mantenendo lo sguardo fisso sulla donna.
Prima di entrare nella stanza, si sistemó un ciuffo ribelle che rimise nello stretto chignon che si era fatta.
Era l'immagine della serietà.
Nessuna traccia di trucco, nessun vestito succinto, niente di troppo e niente di provocante.
Sam indossava una semplice camicetta bianca, una gonna a vita alta blu scuro e un paio tacchi bassi e sobri, abbinati alla camicetta.

Quando la ragazza cominciò con l'esame, si sentí tranquillissima.
Accennó ad un sorriso formale e rispose correttamente a tutte le domande.
Sebbene avesse solamente quattordici anni, aveva un'intelligenza fuori dal comune.
Parlava perfettamente sei lingue, praticava il livello avanzato di matematica, fisica e chimica, era una grande appassionata di poesia  e aveva già letto numerosi tesi di famosi psicologi e scienziati.
Era una ragazza prodigio.

-Basta così, signorina Walker. Le faremo sapere al più presto.-Annunció il capo della commissione, prima di congedarla dalla stanza.

Samantha poté finalmente fare un sospiro di sollievo.
Era finita, ora poteva finalmente avvisare i suoi della buona riuscita dell'esame.
La ragazza uscì dalla sala, con un grande sorriso impresso sulle labbra.
Sorriso destinato a morire una volta che lei compose il numero di suo padre.

-Ciao papà, sono la tua Samantha. L'esame é andato alla grande, sono rimasti tutti a bocca aperta.
Mi porti a quella libreria del centro? Vorrei comprare un nuovo libro di psicologia. Dai, come regalo!-
La quattordicenne inizió a parlare a macchinetta, senza dar tempo al destinatario della chiamata di rispondere.
Era sempre così quando parlava con suo padre.
Metteva da parte tutta la sua serietà e timidezza, per una frenetica parlantina.

-Signorina Walker, non sono suo padre.
Sono l'agente Hudson, e ho l'incarico di dirle che i suoi genitori sono stati vittima di un brutto incidente stradale.
Sono desolato.-

Sam lasciò cadere il telefono a terra, e si accasció contro al muro.
Non poteva essere vero. I suoi genitori dovevano essere vivi.

[...]

-Bella collana, Sam. Dove l"hai rubata stavolta?-Chiese Klaus Neuer, con un tono quasi canzonatorio.
La ragazza si limitò ad osservare la pesante catena d'oro che aveva al collo.
Sapeva benissimo che il ragazzo stava cercando di pungerla sul vivo.
-Da Claire's.-Rispose lei, pavoneggiandosi nella sua nuova collana.
Ormai, era diventata una ladra provetta.
Rubare la faceva sentire meglio.
Non sapeva neppure dire perché lo faceva. Lo faceva e basta.
-Non ti dona così tanto trucco.-Disse poi il ragazzo biondo, con una smorfia di disgusto sulle labbra.
Non c'era più traccia della ragazza seria e brillante di due mesi prima.
Aveva dovuto lasciare il posto a quella quattordicenne completamente diversa. Completamente sbagliata.

-Josh dice che sono bellissima, invece.-Replicò la ragazza, con un sorriso smagliante, sottolineato dalle labbra di un bel rosso fuoco.
-Beh, a lui basta vedere un lembo scoperto di pelle per dirlo.-Rispose seccato, il tedesco, alludendo alla profonda scollatura di Sam.
Puntó i suoi occhi azzurri sulla ragazza che resse lo scontro di sguardi, cancellando dal viso ogni sorta di frivolezza.
-Perché lo fai?-Domandó Samantha.
Se qualcuno avesse sentito quella domanda, non avrebbe naturalmente capito dove stesse puntando l'americana, ma Klaus non era quel qualcuno. Sapeva benissimo a cosa il ragazzo si stesse riferendo.
-Non sei come tutte le altre, Sam. Tu non sei così. Vuoi solo autodistruggerti. - Affermò il ragazzo con tranquillità, evitando di dare una risposta alla domanda di Sam.
Forse non lo sapeva neppure lui perché stesse insistendo così tanto a volere Sam come membro della famiglia.

The last match (sequel of Ineffable) « Neymar JrWhere stories live. Discover now