Capitolo 27.

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'Notti d'estate mi fanno paura se non sei con me'.
(Capitolo che coincide con quello di Daniel).

-Emily.

-Cris?- Emily cercó di svegliare il suo ragazzo, ma era praticamente impossibile.
Cristiano Ronaldo Jr si era addormentato con la testa sul suo petto, e sul suo viso c'era la traccia di un sorriso felice.
'Beato lui che riesce a dormire' Pensò Emily, mentre si soffermava sui lineamenti perfetti del viso del fidanzato.
Lei non riusciva a dormire da giorni, e se lo faceva, si risvegliava sempre in un lago di sudore.
Il bambino morto nella banca era il suo pallino fisso.
C'erano volte che le capitava di sentirsi male all'improvviso, anche in momenti poco opportuni.
Una volta, le era scivolato il coltello del pane dalle mani e quasi si era ferita al polpaccio. Lei aveva fatto finta di nulla, ma sua madre era entrata in super agitazione.
Anche andare dallo psicologo era assurdo. I suoi pensieri rimanevano fissi nella sua mente, e non avevano nessuna intenzione di sparire.

-Mhhh?-Borbottò Cristiano, aprendo un occhio per guardare la ragazza.
-Non voglio partire senza di te.-Sussurrò Emily, giocherellando con una ciocca di capelli del ragazzo.
Erano mossi, e piuttosto lunghetti, ma al ragazzo stavano molto bene. Amy amava i suoi capelli.
-Lils, lo so. Mi mancherai tantissimo, ma ti chiamerò tutte le sere.
Non importa se spenderò parecchio, devo sentire la tua voce.- Il ragazzo le diede un bacio sulla fronte, facendola sorridere.
-Oh, ma io non avrò tempo. Sarò fuori con un nuovo ragazzo ogni sera. Sai, i tedeschi sono così belli...- Emily lo stuzzicó, con un sorriso furbetto sul volto.
Cristiano mise il broncio, ed Amy fece una grande fatica per non ridere.
-Già che vai con quel Klaus...- Borbottò il ragazzo, che non sopportava molto il figlio di Neuer.
-Non c'é nulla fra me e Klaus.-Replicò Emily, con decisione.
Eppure, perché quando passava del tempo con il tedesco, i minuti sembravano passare così velocemente?
-Beh, uffa. E io che stasera volevo uscire con la mia altra ragazza...-Ribattè Cristiano, con un tono innocente ma che lasciava intravedere una punta di acidità.
Emily se ne accorse, e sbuffó.
-Stavo scherzando, gelosone.- Borbottò Emily, alzando gli occhi verso il cielo.
-Lo so, solo che...-Cominciò Cristiano, ma all'improvviso suonò il telefono della ragazza.
-Scusa un secondo.-Lo interruppe Amy, accettando la chiamata dal suo telefono.
Era sua madre.
-Ha chiesto mamma se puoi portarmi in aeroporto. Gli altri li passa a prendere lei.-Comunicò lei al suo ragazzo, che annuì.
Lei comunicò la risposta affermativa alla madre, e poi chiuse la chiamata.
In un silenzio tombale, la ragazza si alzò dal letto e si vestí con gli abiti che trovò sulla sedia.
Un mezzo sorriso le comparì sul viso al pensiero della notte precedente, ma si affrettò a cancellarlo e a rivestirsi con velocità.
-Posso prendere la tua sciarpa?-
Chiese Emily a Cristiano, indicando la sciarpa azzurra del ragazzo.
-Certo, Emily.- Acconsentì il ragazzo, alzandosi a sua volta dal letto.
Indossó una camicia e un paio di jeans, per poi osservare la ragazza con un'espressione divertita.
-Lo sai che a Berlino fa lo stesso caldo?-Le domandó, dopo averla vista indossare uno smanicato di pelliccia bianca e sintetica.
-Ah, davvero?-Chiese Amy con disinteresse, mettendo un kimono colorato nella borsa.
-Davvero.- Mormorò il ragazzo, prendendo le chiavi della macchina. -Andiamo? Hai un jet da prendere.

[...]

Emily controlló lo schermo del telefono, e notó di avere un nuovo messaggio.
Non poteva essere Daniel, perché si stava allenando, e quindi doveva essere Cristiano a tutti i costi.
Si erano lasciati in aeroporto piuttosto bruscamente, solo con un breve abbraccio.
Perciò, Amy sperava che il ragazzo le avesse scritto per scusarsi. Lei non aveva fatto nulla, aveva solamente scherzato un po'.

Hai un nuovo messaggio da: Mamma. ❤

Tesoro, é pronto! I tuoi amici sono già scesi. Andiamo al ristorante insieme?

La ragazza rispose a sua madre di non aspettarla, e spense il telefono.
Si tolse gli abiti pesanti e si mise un paio di pantaloncini a vita alta, una canottiera bianca e il kimono colorato.
Cristiano aveva avuto ragione sulle condizioni meteo, faceva davvero caldo.

La ragazza chiuse la stanza della sua camera, e corse giù nel ristorante dell'hotel.
Quando arrivò, vide Beth e Klaus già al loro tavolo.

-Ciao ragazzi, mia madre dov'è?- Domandó la ragazza, sedendosi nel posto libero.
Finse un sorriso, cercando di non mostrarsi giù di tono. Erano i suoi amici e doveva rendere loro una buona permanenza a Berlino.
-È andata a sedersi ad un tavolo con dei tedeschi. Non chiedermi come ha fatto a fare un super colpo del genere perché non lo so.- Le rispose Beth, con la sua solita risata spumeggiante ad accompagnare le sue parole.
Emily sorrise e guardò Klaus.
Non aveva ancora aperto bocca, e sembrava piuttosto a disagio.
Guardava dritto davanti a se', come se desiderasse essere altrove.
-Voi vi conoscete già? Non so se ho già fatto le presentazioni.- Bofonchió Emily, interpretando male il silenzio tombale che aveva prese posto.
-Beh, sei sempre così impegnata con Cristiano...-Disse con un sorriso nervoso, Beth.
Bastò questa sua frase a portare un'ombra sul volto della brasiliana. Non voleva affatto parlare di Cris, non davanti a Klaus.
-Ci conosciamo già, e anche bene.- Affermò seccamente Klaus, guardando con occhi penetranti Elisabeth.
Emily aggrottó le sopracciglia, spostando lo sguardo sull'amica.
-Come mai lo conosci così bene?- Le domandó, con curiosità.
-È una lunga storia.-Tagliò corto Klaus, prendendo nuovamente parola.
-È meglio non parlarne, va bene?- Beth si rivolse ad una confusa Emily, che annuì con poca convinzione.
Nessuno disse altro, e i tre ragazzi cenarono silenziosamente.
Ad Amy sembrò che ci fosse sotto qualcosa di molto più complicato di quanto i due lasciassero trasparire.
Beth non era mai stata così silenziosa e nervosa, e Klaus era più strano del solito.

(...)

Emily scese dal letto, con il respiro affannato.
Aveva dormito si e no per un'oretta, a causa della spossatezza del viaggio, quando gli incubi avevano preso il sopravvento.
Non poteva più fermare le lacrime al ricordo di quel giorno.
La scena della morte di quel bambino era così viva nei suoi occhi, che le sembrò di riverla.
Non era colpa sua se era morto, si diceva, ma le lacrime non smettevano più di rigarle il viso.
Lei prese il telefono, e quando notó di avere una telefonata persa da Cristiano, fece un profondo respiro.
Erano le undici, perciò non le sembrò il caso di richiamarlo.

A: Cris. ❤

Ciao Cris!
Scusa se non ti ho risposto, ma stavo dormendo.
Scusami per oggi pomeriggio, non volevo farti rimanere male.
Qua va tutto bene.
Mi manchi.

Dopo quel breve messaggio, decise di andare nella camera di Beth.
Era praticamente accanto alla sua, e le avrebbe fatto bene passare del tempo con l'amica.

Vestita solo con una camicia da notte trasparente, si avviò nel corridoio deserto, ma appena giunse di fronte alla camera della Rodriguez, udì il proprio nome pronunciato da Klaus.
La ragazza si girò di scatto, ma quando notó che non c'era nessun altro oltre a lei, capì che il ragazzo era dentro la stanza.

L'impulso di ascoltare la conversazione fu così forte, che la ragazza incolló l'orecchio alla porta.

-Tu ed Emily? Bah.
Devi andare avanti con questa cosa, Klaus. Io l'ho superata da tempo.- Disse Elisabeth, con un tono così secco che impressionó Emily. Mai l'aveva sentita parlare così duramente.
-Credi sia facile con te fra i piedi? Non sapevo venissi anche tu qua.- Borbottò Klaus, con lo stesso tono della ragazza.
-Come io non sapevo che tu fossi amico di Emily.
Sempre che tu sia davvero suo amico e non un doppiogiochista!- Esclamò Elisabeth, con furore.
Emily all'udire il suo nome, spalancò gli occhi, sorpresa.
La conversazione si faceva improvvisamente interessante.
-Che stai blaterando, Elisabeth? Io doppiogiochista? Ma da che pulpito!- Ribattè Klaus, e dal tono canzonatorio della sua voce, Emily si immaginò che stesse sorridendo.
-A te, Emily non piace. Tu vuoi solo vendicarti per come ti ho trattato in passato.
Io adoravo passare del tempo con te, venivo ogni estate in Germania per te ma non potevo sopportare la distanza.
Ora ho altri pensieri.- Replicò la ragazza, abbassando un po' la voce.
Per Emily, quella fu una notizia bomba.
I due erano stati insieme, ecco perché c'era così tanto astio fra di loro.
-La distanza? Tu sei la doppiogiochista, Elisabeth. Hai solo finto con me una volta che ti ho dato il mio cuore.
Hai intenzione di fare così anche con Daniel?- Continuò Klaus, e dal rumore dei passi, Emily poté dedurre che il ragazzo stesse per uscire dalla stanza.
Con il rumore di singhiozzi nelle orecchie, corse velocemente in camera sua.
Era tutto terribilmente così complicato per lei.
Prima Cristiano, poi gli incubi e infine, la rivelazione shock.
Ci sarebbe stata una fine a tutta quella confusione?

The last match (sequel of Ineffable) « Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora