😳🤯 Sono diventata un'agente segreto😳🤯

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Mi pento immediatamente per aver rivelato i miei sentimenti ad Abe ma è troppo tardi: ho aperto il mio cuore ad una identità misteriosa e devo prendermi le conseguenze per questo gesto scellerato.

"Invece dovresti odiarmi, perchè da oggi in poi la tua vita cambierà per sempre, piccola Margot..." lo sento pronunciare ha aveva tra le labbra un sigaro e sento la sua voce decisamente troppo lontana, nonostante si trovi di fianco a me.
I suoi occhi blu sembrano  incollati contro di me mentre io sto per rimangiarmi quanto appena rivelato.

Devo assolutamente dissimulare e fingere di essermi lasciata trasportare dalla passionalità del momento!

Ma d'un tratto, prima di poter aprire bocca sento l'aria appannarsi e macchiarsi di un gas e lo spazio intorno a me sembra annullarsi e cado in un sonno profondo in balia di chissà quale identità misteriosa.

                         *****

"Moore?" sento chiamarmi da una voce che non conosco decisamente grossa e robusta.
Apro lentamente gli occhi e mi trovo sdraiata su una superficie fredda e metallica mentre davanti a me si erge la figura di un medico che mi abbaglia con il suo stetofonendoscopio.

"Oddioooo! Dove diavolo mi trovo??!!"

"Si tranquillizzi per cortesia..." prova  il medico dai baffi neri mentre io mi trovo a guardare il soffitto bianco e pallido.

Dove diavolo mi trovo?

Aiuto!!!

Il fiato comincia a diventare corto e così decido di sollevarmi bruscamente e di sedermi sulla superficie metallica mentre mi guardo nervosamente intorno.

"Dove mi trovo? Si può sapere??!!" grido. All'interno della stanza incrocio una figura famigliare vestito di occhiali da sole a goccia per poi rivelare degli occhi blu, caldi e languidi che riconosco immediatamente perché sono quelli di Abe.

"Abe!!! Abe!! Dove diavolo siamo??!" lui mi ignora e  al suo fianco è presente una figura mastodontica dai tratti decisamente teutonici e autoritari che ad un solo sguardo mi pietrifica.

"Stia in silenzio, signorina..." dice e io lo guardo e più la loro espressione rimane distante e gelida. Questo uomo ha i capelli biondi come il grano e gli occhi di un azzurro intenso che mi fissano con durezza e resistenza mentre la sua persona possente è vestita di una divisa insolita e mai vista prima di allora.

"Ma dove sono? Si può sapere??!! Tu chi diavolo sei???!!!" rivelano le mie labbra inaspettatamente mentre balzo dalla superficie metallica e mi rivolgo  verso l'uomo. L'uomo rimane freddo e gelido e si rivolge verso Abe.

"Falla stare zitta e portala al poligono..." pronuncia il biondo mentre io istintivamente mi affianco ad Abe. Usciamo dalla stanza con grande rigore per poi ritrovarci in un grande corridoio a specchi.

"Abe ti dispiace spiegarmi cosa sta accadendo?"

"Benvenuta nei servizi segreti, Margot Moore..." spiega a denti stretti l'uomo e la rochezza della sua voce mi fatrasalire. Il suo timbro è davvero particolare ed intenso ma io nell'udire questa rivelazione sconvolgente balzo e mi blocco come se i miei anfibi fossero trapiantati sul terreno. Lui si volta di scatto verso il mio viso senza abbandonare la sua espressione professionale e distante e io nel vederlo così ligio e rispettoso, quasi mi sento mancare.

Ma che diavolo sta succedendo?

La situazione sta diventando davvero surreale ed ho l'impressione di essere intrappolata all'interno di una dimensione che non è assolutamente la mia.

"Beh? Il gatto ti ha mangiato la lingua?"

Abe si avvicina a me e mi scruta con introspezione.

"Maledizione Abe! Spiegami che sta succedendo!"

"Non ci arrivi da sola?"

"No!" rispondo secca.

Lui scoppia a ridere.

Ma è scemo?

Dopo pochi secondi ci troviamo all'interno di un enorme poligono di tiro d' ultima generazione e porgendo l'orecchio in ascolto sento spari di pistole che prima di allora mai avevo avvertito così vicini se non in televisione. Lui estrae dalla fodera delle armi una pistola e con raffica di colpi riesce a stendere tutti i bersagli che ha davanti.

"Devi imparare a fare esattamente questo " mi canzona. "Pensi di essere in grado?" mi chiede lui porgendomi un fucile.

"Cc-cosa Abe? Io..." balbetto io. Lui si posiziona dietro di me e mi sistema il fucile. Poi mi sistema sugli occhi degli occhiali protettivi.

"Premi qui..." mi spiega indicandomi il grilletto e quando lo faccio sento un rumore assordante.

Mi spavento a sentire questi forti boati!

Per un istante mi sento spettatrice della mia stessa vita e il cervello comincia a martellarmi al ritmo del suono di quelle cartucce che si scagliano minacciosamente contro il poligono.

"Ben fatto, Margot. Non male..." dice avvicinandosi verso di me e la sua aureola professionale sembra cadere anche perché mi sento osservata con malizia ed effettivamente non mi sbaglio perché le sue mani stringono i miei fianchi con durezza.

"Dio santo Abe! Ho paura!"

Sento il suo corpo aderire perfettamente contro il mio e il profumo della sua pelle abbronzata mi inebri.

"Non devi. Ci sono io. E quando ci sono io con te, non devo avere mai paura..."

La mia testa si lascia andare nel suo petto corazzato e la sua casacca antiproiettile comincia a premere contro il mio seno che è intrappolato da tutte quelle coperture di sicurezza.

"E quando non ci sarai?"

Le sue mani giganti e forti mi intrappolano in una stretta stranamente dolce.

"Beh, vedi Margot... pensi davvero di liberarti di me?"

"Beh... no. È solo che... sono davvero tanto ma tanto confusa" spiego mentre, nella mia mente regna il caos più totale.

" Non esserlo, in fondo ti ci sei spinta tu sino a qui" spiega "  E poi sai, devo dire che mi arrapi tanto in divisa"  mima Abe, attraverso le labbra che non producono nessun suono, probabilmente perché non può permettersi di esprimersi in questa maniera così sudicia in un contesto del genere.

"Sei sempre il solito cafone, eh?" chiedo ironica richiamandolo per il suo tono volgare. Lui scoppia a ridere e si scaglia contro la mia persona e riesve a prelevare il mio corpo con estrema facilità e a posizionarlo sulle sue spalle come fossi un sacco di patate.

"Abe! Mollami!! Mettimi giù! provo a dimenarmi ma devo arrendermi di fronte la forza bruta do Abe mentre il mio sangue pulsa nelle vene contro la sua schiena possente e virile. Il contatto con la sua pelle risveglia in me dei forti istinti primordiali e sento la sua leggera barba nera, solleticarmi le spalle e quasi sto per impazzire. Ad interrompere il mio flusso di pensieri è una sirena che richiama la nostra attenzione ed entrambi ci troviamo a ripristinare una posizione composta.

"Margot Moore, è pregata di raggiungere l'ufficio del Presidente"

Una voce robotica urla il mio nome e io nell'udire questo richiamo sconosciuto rabbrividisco.

"Presto scoprirai perchè sei qui ..." mi spiega Abe.

"E ricorda: non avere paura, piccola Margot. Se ti ho scelta è perché ne sei all'altezza" conclude pizzicandomi una guancia con delicatezza e io nel sentire "piccola Margot" ho un tuffo al cuore.


Perché diavolo sono qui?!

Che sta succedendo?!

Il Poliziotto Where stories live. Discover now