Esmeralda

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Giovanni

Sono sdraiato sul letto ma non riesco a prendere sonno e se l' ho messa nei casini? Non ho pensato a lei in quel momento, volevo solo vedere il muso spaccato di quel porco.

Decido di ritornare al locale, a quest'ora del mattino è ancora aperto.
Fuori c'è una volante e all'ingresso dei poliziotti. Il sangue mi sale al cervello. Clara.
Mi avvicino a un agente per avere qualche spiegazione ma non riesco a spillargli nulla.

È un passante che mi si avvicina invece a dirmi che una ragazza è morta d' overdose.
Rimango sgomento.
Chiamo subito Matt, devo saperne di più.

Lui mi dice che farà qualche telefonata per informarsi, intanto rimango davanti il locale sperando di non vedere il corpo di Clara.
Dopo un' ora che aspetto in macchina Matt mi dice che la ragazza morta si chiama Esmeralda e che non si sa di preciso se la causa della morte sia sua o di qualcun altro.
Mi spiega anche che le altre ragazze che erano dentro sono state portate in commissariato per essere interrogate.

Mi dirigo subito lì, se Clara è dentro la farò uscire, deve essere molto spaventata.
Chiedo ad un'agente che m' informa che fra le ragazze non risulta esserci nessuna Clara.
Sono sollevato da un lato e terrorizzato dall'altro.

D' un tratto ho un lampo, il bigliettino da visita che le era caduto dalla tasca. Forse alloggia all' hotel Delice, è l'unica possibilità che ho.
Cerco su internet la via, si trova dalla parte opposta di Londra. Non capisco perchè lavorare e dormire su posti così lontani. Forse sono fuoristrada. Tento comunque.

Arrivato in hall dell' hotel mi dicono che lei alloggia al quinto piano. Sono al settimo cielo, finalmente una bella notizia.
Salgo i gradini di corsa, il cuore fuori dal petto. Busso alla stanza, nessuna risposta.
-Clara sono io per favore apri.-
Sento il chiavistello girare, la porta aprirsi. Mi salta addosso piangendo.
-E' terribile è morta, è morta. Esmeralda, non posso crederci, è morta.-
Mi guardo intorno prima di richiudere la porta.

- Shhhh! Va tutto bene Clara, ci sono io adesso con te.- mi accorgo  che ha un' ematoma sulla guancia destra.
-Chi è stato?- sono furioso, non si picchiano le donne.
- E' stato il propietario, il cliente che hai picchiato era furioso perchè dopo la tua scenata sono scappata via.-
-Mi dispiace Clara è stata tutta colpa mia.-
-No invece, se non fossi venuto tu avrebbero arrestato anche me stasera, invece dopo la lite col proprietario ho deciso di andarmene dal locale ed Esmeralda era ancora viva, le avevo appena raccontato tutto.- mi guarda, negli occhi il terrore.
-Se non fosse stato per te forse sarei morta io al suo posto.-
-Non dire così Clara, va tutto bene adesso, ti proteggerò io, promesso.- la stringo forte, tra i suoi singhiozzi.

Mi sveglio con i vestiti della notte addosso, Clara dorme avvinghiata a me.
Ripenso al terrore nei suoi occhi. Sono contento che non era li quando la sua amica è morta.
Devo contattare Matt, devo sapere se Clara rischia qualcosa.

-Andiamo a casa, in Italia.-
Si è svegliata, gli occhi ancora gonfi per le lacrime.
-Non si scappa dai problemi Clara.-
-Ho paura.-
-Non devi, ti ho detto che risolverò tutto io.-
-Devo trovarmi un avvocato?-
-A quello penso io, sicuramente ti chiameranno per interrogarti su ieri. Di solito chiamano tutte le persone che conoscono la vittima.-
-La vittima?  Perchè secondo te Esmeralda..-
-Non lo so Clara, tu la conoscevi meglio di me. Si drogava? Aveva dei nemici?-
-Io non ho un alibi.-
-Come no, hai litigato col propietario e sei andata via.-
-Spero che lui lo confermi.-
-Lo farà, ti giuro che lo farà.-
-Adesso devi distrarti un po', ti porto a fare colazione fuori, vestiti.-

Arriviamo in un bar poco lontano dall' hotel.
-Cosa prendi?-
-Un caffè macchiato grazie.-
-Io un caffè.- guardo la cameriera andar via, ripenso a quelle del locale di Clara, la droga che spacciano, un grumo di pensieri mi attraversa la mente .
-Va tutto bene?- Clara sembra leggerli.
-Si.- Le accarezzo la mano.

-Tu stai meglio adesso?-
-Sarei stupida a dirti di si Giovanni.-
-Sai che nessuno mi chiama più così da un po?- butto li per sdrammatizzare.
-Si, ti chiamano Jonny. Complimenti per il tuo titolo.-
-Ci avresti mai creduto?-
-Si.-
-Che bugiarda, ma se mi hai lasciato perchè partivo.-
-Non ti ho lasciato perchè non credevo in te, è il contrario, sapevo che non saresti propio più tornato.-

La osservo serio mentre beve il suo caffè, le sue lentiggini al solito posto.
-Adesso mi fai un piacere però.- le chiedo imperativamente.
-Quale?-
-Ti porto in parrucchieria e ritorni del tuo colore naturale, ok?-
Scoppia a ridere - Ok.-

-Entra dentro e goditi il massaggio ai capelli. Non fare storie, io faccio un paio di telefonate e ti aspetto qui.-
-Come vuoi tu Giovanni.- fa lei rassegnata e divertita.
Spero solo che per qualche ora si dimentichi di ieri sera.

Riesco a sentire Matt poco dopo.
-Senti amico ti consiglio di portarla in commissariato spontaneamente. È meglio che dica che vuole collaborare alle indagini per scoprire la verità sulla morte della sua amica. Qui stanno interrogando tutte e salterà fuori sicuro il nome di Clara.-
-E per lo spaccio di droga? Può essere condannata?-
-Non se ungi le persone giuste.-

I soldi per trovare qualcuno che tirasse fuori dai guai Clara non mi mancavano. Dopotutto lavorava in quel locale solo da qualche mese, non doveva aver combinato molti danni.
Torno da lei, ma non è più dentro. Mi sale il panico, quando qualcuno mi tocca alle spalle.
-Allora?-
Mi giro e resto incantato. La mia vecchia Clara. Capelli neri, occhi profondi, lentiggini, dentatura perfetta.
-Per un attimo ti giuro che sono tornato indietro a quel pomeriggio allo Squeeze, quando mi consigliasti di andare a farmi medicare al pronto soccorso.-
-Dopo l 'incontro di boxe e l' acqua che ti tirai addosso.-
Sorrido al pensiero - Precisamente,- non smetto di toglierle gli occhi di dosso - sei bella come quella volta.-
Lei arrossisce. - Grazie Giovi.-

Sento la passione riaccendersi dentro me, mi avvicino, lei mi guarda, sembra volerlo più di me, chissà da quanto tempo lo stava aspettando, oh Clara perdonami. La bacio con tutto me stesso. Ritrovo un sapore a me familiare, il profumo dei suoi capelli, le sue labbra rosa. -Ti amo Clara.- non riesco a trattenermi, non voglio perderla mai più.

" Due "Where stories live. Discover now