Capitolo 1: L'incarico

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2 settimane prima
Città del Vaticano


Concentrato sullo schermo del computer, immerso nei documenti e rapporti da analizzare. L'atmosfera nell'ufficio era carica di tensione caratteristica delle giornate frenetiche e piene di scadenze. Il telefono squillò improvvisamente, interrompendo il silenzio oppressivo.
Sollevo la cornetta con un misto di curiosità e apprensione. "Pronto?" chiesi, cercando di nascondere il mio vero stato emotivo.
"Signor Davis, sono il Segretario dell'Antipapa. Sua Disgrazia desidera incontrarla immediatamente nel suo ufficio," annunciò una voce rispettosa dall'altro capo della linea.
Rimasi per un istante senza parole, colpito dalla richiesta inattesa. "Ho capito. Sarò lì il più presto possibile," risposi infine.
Terminata la chiamata, mi alzo dalla scrivania e prendo il cappotto. Il mio cuore batte sempre più forte nel petto man mano che mi avvicino all'appuntamento. Non riesco davvero a comprendere il motivo che ha spinto l'Antipapa a convocarmi, ma una cosa è certa: qualunque sia la richiesta, non posso permettermi di fare domande o esitare.

Quando arrivo, venni accolto dal Segretario, che mi condusse all'interno. L'Antipapa, seduto dietro una scrivania massiccia, mi osserva con attenzione. L'Antipapa indicò gentilmente la poltrona di fronte alla sua scrivania. "Per favore, prendi posto, Jason," disse con calma.Mi avvicino alla poltrona e mi siedo, mantenendo lo sguardo fisso sul volto sereno della figura di fronte a me.
"Signor Davis," continuò l'Antipapa, "sono molto grato che lei sia qui. Ho sentito parlare molto bene da mio fratello di lei, del suo lavoro e della sua dedizione alla nostra causa."
Per un istante, mi sentii sollevato da quei complimenti inattesi, ma contemporaneamente mi resi conto che dietro a quella chiamata si celava qualcosa di più profondo.
Prima di iniziare a parlare del vero motivo per cui mi aveva convocato qui, Sua Eminenza, si alzò dalla sua scrivania e sii diresse verso un angolo dell'ufficio, dove prese una piccola brocca e due bicchieri di cristallo.
"Grazie, Sua Profanità," gli dissi, accettando il bicchiere che mi veniva offerto con gratitudine. Egli sorrise, versando il pregiato vino italiano nei bicchieri. "E' un piacere," disse.
Sollevo il bicchiere pieno per un piccolo brindisi silenzioso prima di portarlo alle labbra e prendere un sorso. Il vino scivolò giù per la gola, lenendo la tensione che avevo avvertito all'inizio della conversazione.
L'Antipapa si riportò alla scrivania, riprendendo il suo posto di fronte a me. "Dunque, Jason," disse con calma, "c'è una questione che desidero discutere con te. È un compito di grande importanza, e credo che tu sia la persona giusta per affrontarlo."


☽⭘☾


Dopo la visita all'ufficio di Sua Profana Eminenza, sentivo il bisogno di prendere una pausa dal lavoro e distendermi un po'. Per questo motivo, invece di tornare alla scrivania, ho deciso di fare una deviazione e andare a trovare le due pesti, che probabilmente stavano godendosi il sole sul bordo della piscina di casa loro al posto di studiare.
Quando sono arrivato, li ho trovati esattamente come mi aspettavo: Eleonora distesa su una sdraio con gli occhiali da sole, mentre Simon si tuffava in acqua con un sorriso sul viso. Mi sono avvicinato con passo leggero, sorridendo al calore della loro felicità.
"Salve ragazzi," ho detto con un sorriso, attirando la loro attenzione.
Eleonora si è girata sorpresa, mentre Simon si è fermato di colpo nel mezzo della piscina, con l'acqua che gli gocciolava dai capelli. "Zio Jason!" ha esclamato Eleonora, alzandosi gli occhiali da sole per vedermi meglio. "Cosa ci fai qui?"
"Volevo farvi visita," ho risposto, avvicinandomi al bordo della piscina. "Spero non vi dispiaccia la mia compagnia."
Simon è uscito dall'acqua e si è unito a Eleonora vicino alla piscina. "Ma certo che no! Siamo contenti di vederti," ha detto, sorridendo calorosamente.

Nuove possibilità- Le terrificanti avventure di SabrinaWhere stories live. Discover now