CAPITOLO 10

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SAMUEL

Sono in ritardo. Di ben 40 minuti.

Devo ancora passare a prendere Max, che vive abbastanza vicino alla discoteca, poi però dobbiamo andare a prendere Ethan, che si trova dall'altra parte della città.
Per poi tornare indietro e, finalmente, andare in discoteca.

Quando arrivo Max è sul marciapiede che mi aspetta.
Ha un'espressione incazzata, parecchio incazzata.
Spegne la sigaretta che teneva in bocca e la getta nel cestino di fianco a lui.

"Non dovevi portare un'amica"
Domanda incuriosito.

"Cazzo"
Sgrano gli occhi.
Lui si siede di fianco a me, sul punto di mettersi a piangere dal ridere

"Non dirmi che ti sei dimenticato di prendere la tua amichetta"
Mi percula.

Accelero e prima di passare da Ethan torno indietro per prendere Carla.
La chiamo per dirle che sto arrivando.
Butto giù e pochi minuti dopo siamo tutti e tre in macchina che andiamo da Ethan.

La guardo dallo specchietto, indossa un semplice vestito blu che risalta il colore dei suoi occhi blu scuro.
È bella, certo, ma non mi fa nessun effetto.
Preferirei ci fosse Norah al suo post-
Un attimo.

"Non abbiamo detto niente a Norah"
Mi giro verso Max

"Le ha scritto Ethan, dovrebbe essere già da lui"
Pensare a loro due insieme mi fa provare invidia e gelosia allo stesso tempo.

Gelosia perché vorrei essere io da solo con lei.
Invidia perché Ethan è cento volte meglio di me e competere con lui è un suicidio.

Cerco di non pensare a Norah, io adesso esco con Carla.
È simpatica e bella e soprattutto le interesso.
Ma non è Norah.
Continuo a tormentarmi di domande, come fa Ethan a farle cadere tutte ai suoi piedi?
Gli viene così naturale, senza volerlo.
E a volte sembra non se ne renda neanche conto.

Sbaglio un paio di volte strada.
Siamo in tre in macchina e nessuno ha la minima idea di come si arrivi a casa della compagna del padre di Ethan.

"Siete in ritardo di un'ora e mezza!"
Urla Ethan vedendoci percorrere il vialetto con l'auto.

"Scusa ma abbiamo avuto dei contrattempi"
Mi giustifico, distogliendo lo sguardo dal parabrezza e sporgendomi dal finestrino.

"Tu hai avuto dei contrattempi"
Precisa Max.

Io alzo gli occhi al cielo e scendo dalla macchina.

Cerco con gli occhi Norah, ma non c'è.

Sento l'enorme porta della casa aprirsi, esce una ragazza alta, capelli neri e vestita con dei cargo leggermente aderenti sulle cosce coperte da una maglia

"Quella è Meghan?"
Esclama Max vedendola.
Non ci sono dubbi che sia lei, anche sé è molto diversa da come l'ha descritta Ethan.

"Sì sono io"
Risponde lei venendo verso di noi.

"Mi chiamo Max"
Sì presenta lui.

Io e Ethan ci guardiamo e facciamo strane espressioni per trattenere le risate.
Lei si limita ad annuire disinteressata.

"Andiamo in discoteca, vuoi venire?"
La invita Max come se la conoscesse da una vita.
Lei lo guarda male.

Per fortuna Ethan prende in mano la situazione, come sempre.
"Non se ne parla, scusaci ma la macchina è piena e poi non vogliamo disturbarti"
Sì incammina verso la sua macchina, Max lo segue a manetta e io rimango lì impalato.

Carla sussurra un "però che tipa" e poi segue gli altri in macchina

Mi giro verso Meghan e le mimo un "scusa" con la bocca.

Lei mi guarda annuendo, non sembra intenzionata ad andarsene.

"Posso chiamare delle amiche?"
Urla a Ethan.

"Cosa? Tu non vieni con n-"

"Che idea magnifica"
Ribatte Norah, ci giriamo tutti verso di lei, che si richiude alle spalle il portone di casa e ci raggiunge.

Come al solito un enorme sorriso le illumina il volto.

"Io sono Norah e tu sei Meghan giusto? Scusa l'irruzione in casa ma avevo urgentemente bisogno del bagno"
Continua lei.

Meghan la guarda incerta, è proprio una stronza.
Da quando siamo qui non fa altro che guardare tutti con superiorità.
Improvvisamente cambia espressione, come se avesse sentito i miei pensieri e si fosse accorta solo in quel momento di star dicendo con gli occhi tutto quello che pensa.

"Va bene"
Cede Ethan.
"Può venire anche lei"

"Faccio un paio di chiamate e ci sono"
Tira fuori il cellulare dalla tasca e compone un numero.
Prima che dall'altra capo del cellulare rispondano si gira verso Norah.

"Ehm...Norah, non preoccuparti sei sempre la benvenuta"
Le sorride.

"Le amiche del mio fratellino sono anche mie amiche"
Ribatte solo per il gusto di stuzzicare Ethan, che la ignora, borbottando qualcosa sul fatto che è solo una bambina.

Two Broken HeartsWhere stories live. Discover now