xvii

373 32 19
                                    

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter seventeen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙊𝙜𝙞𝙜𝙞𝙖

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter seventeen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙊𝙜𝙞𝙜𝙞𝙖

⸻  ✧ ⸻

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐘

Mi svegliai con la sensazione di essere ancora in fiamme. La pelle mi scottava. Avevo la gola secca come sabbia.

Scorsi un cielo azzurro e degli alberi. Udii il gorgoglio di una fontana e nell'aria sentii il profumo del ginepro, del cedro e di altre piante odorose. Udii anche delle onde che lambivano gli scogli.

Pensai: sono morto. Ma sapevo di sbagliarmi. Ero stato nel Regno dei Morti e non c'erano cieli azzurri.

Cercai di mettermi a sedere, ma mi sentii mancare i muscoli.

«Resta giù» ordinò la voce di una ragazza «Sei troppo debole per alzarti».

Mi posò una pezza fresca sulla fronte. Un cucchiaio di bronzo aleggiò sopra di me e mi versò un liquido tra le labbra. La bevanda mi lenì la gola, lasciandomi in bocca un sapore caldo, di cioccolata. Il nettare degli dei.

Poi comparve il volto della ragazza. Aveva gli occhi a mandorla e i capelli color caramello intrecciati su una spalla. Avrà avuto... quindici, sedici anni? Difficile stabilirlo. Aveva uno di quei visi che sembrano senza tempo.

Cominciò a cantare e il dolore scomparve. Era una magia. La sua musica si insinuava nella mia pelle, curando e lenendo le scottature.

«Chi...?» gracidai.

«Shhh, mio prode» rispose lei «Riposa e guarisci. Nessuno ti farà del male, qui. Io sono Calipso».

⸻  ✧ ⸻

Quando mi svegliai di nuovo, ero in una grotta, ma devo dire che quanto a grotte ne avevo viste di peggiori. Il soffitto scintillava di cristalli bianchi, viola e verdi – era come trovarsi all'interno di uno di quei geodi che vendono nei negozi di souvenir.

Ero disteso su un comodo letto, con i cuscini di piume e le lenzuola di cotone bianco.

La grotta era divisa in sezioni mediante tende di seta bianche. A ridosso di una parete c'erano un grande telaio e un'arpa, mentre lungo un'altra stavano degli scaffali stipati con ordine, pieni di barattoli di conserva di frutta. Delle erbe aromatiche seccavano appese al soffitto: rosmarino, timo e parecchie altre. Mamma avrebbe saputo nominarle tutte. C'era un caminetto ricavato nella roccia, con una pentola che ribolliva sulle fiamme. Il profumo era delizioso, come uno stufato di manzo.

𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐀 𝐓𝐀𝐓𝐓𝐎𝐎,    percy jackson ² Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora