Sugar daddy & twink

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Mickey fu il primo a muoversi il mattino dopo. Affondò la faccia nel cuscino e gemette, non avendo voglia di alzarsi ma sapendo che dovevano mettere i loro culi in marcia.Il letto era abbastanza comodo, il che era sorprendente per il buco di merda che era quel posto. Finalmente alzò la testa e lanciò un'occhiata all'orologio sul tavolo, realizzando che avevano dormito per quasi dodici ore. Gli occhi si distolsero verso la massa sotto le coperte che aveva la forma di Ian.Si mise seduto e si sfregò gli occhi assonnati. Trovò poi il volto addormentato di Ian in mezzo alle coperte e la sua mano si bloccò. Ian era più bello di quanto un ragazzo avesse diritto a esserlo e si odiò anche solo per aver pensato una cosa simile.


Lo fissò per qualche altro secondo prima di dargli un colpetto. "Ehi, bell'addormentato...è ora di alzarsi"

"Mh, cosa" brontolò Ian mentre sollevava il capo arruffato, guardandosi intorno con occhi socchiusi. 

"Che ore sono?"

"L'ora che alzi il culo" disse Mickey mentre usciva dal letto per raggiungere il bagno.

Con riluttanza Ian si trascinò fuori dalle coperte e si appoggiò contro la testiera mentre uno sbadiglio si allargava sulla sua faccia. Osservò Mickey uscire dal bagno. "Tutto okay?" chiese, la voce rauca dal sonno. "Non voglio che le cose siano strane. Abbiamo abbastanza roba strana da gestire""Le cose non sono strane per un cazzo, okay?" scattò Mickey, più aggressivo di quello che voleva, ma desiderando che il ragazzo la piantasse. Era fermamente deciso a terminare la faccenda e tornare alla sua vita; una vita senza Ian Gallagher.

"Okay" disse Ian, annuendo fermamente e passandosi una mano sulla testa. "Beh, uhm, se dobbiamo fare questa cosa, ho bisogno di un po' di soldi per i vestiti"

"A che cazzo ti servono dei vestiti?" chiese Mickey tornando al bagno e afferrando lo spazzolino. "Ne hai avuti ieri"Ian sorrise. "Non posso davvero sedurre dei tizi indossando pantaloni da tuta e anfibi, Mick"Mickey afferrò mentre si lavava i denti, pensando (contro ogni buon senso) che non vedeva nulla che non andava nell'aspetto di Ian con i pantaloni della tuta e gli anfibi. Sputò nel lavandino prima di rispondere."Bene. Come cazzo ti pare. Ti prenderò dei vestiti""Grazie, sugar daddy""Fanculo"

Ian si alzò e allungò le braccia sopra la testa, ignaro del fatto che Mickey lo osservasse dallo specchio. "Tanto vale uscire adesso e comprare qualche cosa così possiamo dare il via allo spettacolo, magari finendo casualmente a un happy hour in un bar da qualche parte. Sono sicuro che ci sarà qualche uomo ricco e arrapato che si fermerà a bere dopo il lavoro"

Mickey finì di lavarsi i denti e si pulì il mento col dorso della mano prima di raggiungere Ian in camera. "Allora, sei sicuro di volerlo fare?" chiedendo, non ancora convinto al cento per cento. Solitamente, era lui che metteva a punto i piani."Sì", disse Ian mettendosi addosso una t-shirt e sedendosi per infilarsi gli stivali. "Prendiamo un tizio, lo portiamo qui, fingerò di scoparlo-"A questo, Mickey voltò la schiena a Ian e si passò una mano fra i capelli."-e poi tu esci, ricattiamo il povero bastardo per farci dare dei soldi. Diamine, c'è uno sportello bancomat qui fuori. È perfetto""Hai pensato a tutto, vero?""Abbastanza" disse Ian compiaciuto, incrociando le braccia."Beh, e se non abbiamo niente con cui ricattare il tizio? E se non ha una famiglia? Una moglie, dei figli?"

Ian sorrise mentre prese alcune banconote dal tavolo e il cappotto. "Ti prego. Ci sono sempre una moglie e dei figli"

Mickey osservò Ian sparire dietro la porta. Sospirò e si passò una mano sul volto, domandandosi in cosa diavolo si era cacciato.Ian ritornò poco tempo dopo e andò a prepararsi in bagno; doccia, rasatura, e ogni diavoleria per sistemarsi per tali scandalosi eventi.Mickey era rilassato sul letto, guardava vagamente l'episodio di COPS in tv. Soppresse uno sbadiglio ed era sul punto di appisolarsi quando Ian uscì dal bagno.

Ransom. || GallavichWhere stories live. Discover now