partenza per il fronte

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Era ancora l'alba quando Elettra si alzò dal letto.
Non riusciva a dormire a causa di un incubo che ormai le toglieva il sonno da molte lune.
Si vedeva inginocchiata davanti ad un uomo ferito, riverso per terra in mezzo alla neve.
Era su un campo di battaglia ed era la sola che poteva guarire all'istante anche le ferite più gravi ma, i corpi erano troppi. Il suo potere aveva un limite, doveva fermarsi e ricaricare le energie. Forze che tornavano piu velocemente se mangiava delle bacche particolari. Queste, avevano lo stesso colore della luna e nascevano soltanto in mezzo alla neve. Il suo potere era stato benedetto dalla luna stessa e così, le bacche avevano effetto solo se assunte mentre c'era la luna in cielo. Questo voleva dire cercarle di notte o comunque, mangiarle alla luce della luna.
Essere una Wirty non era facile perchè richiedeva molta energia.
Vedere tutte quelle persone che soffrivano per poi stare bene, era l'unica soddisfazione che aveva.
Restare al sicuro nel tempio non era il destino che la luna aveva in servo per lei. Ne era consapevole da quando aveva fatto quel sogno.
Doveva partire per il fronte e aiutare chi realmente aveva bisogno d'aiuto.
Una notte, si vestì da popolana, radunò le poche cose che possedeva in un fagotto e si unì ad un gruppo di persone che erano incaricate di portare le provviste necessarie al fronte.
Dovette coprirsi bene i lunghi capelli biondi, poichè avevano assunto il colore della luna dal giorno in cui ricevette il sacro dono della guarigione.
Pagò un uomo per il trasporto ed evitò di guardarlo direttamente negli occhi, visto che anche quelli avevano assunto una tonalità di verde insolita, simile alla pietra preziosa dello smeraldo.
Non voleva attirare su di se attenzioni pericolose per la sua incolumità.
Nell'arco del viaggio, fece amicizia con una donna in particolare che l'aveva riconosciuta.
Elettra la supplicò di mantenere il segreto e visto che era stata proprio lei a guarirla da un brutto male, assecondò la sua richiesta.
La donna si chiamava Dora e da quel giorno divenne la sua aiutante.
Era bello poter contare su una persona quando tutto intorno a te sembrava sconosciuto.
La Neve iniziò ad attecchire al suolo man mano che si avvicinavano al fronte e ben presto, il paesaggio si ricoprì di una spessa coltre bianca.
Il clima faceva rabbrividire e Elettra si maledì per non avere preso qualche coperta in più. Fortuna che quelle di Dora erano abbastanza grandi per avvolgere entrambe mentre stavano sedute nel carro coperto.
L'oscillare e il sobbalzare del mezzo di trasporto non le permisero di riposare come avrebbe desiderato ma, poco importava.
Arrivati a destinazione, aiutarono gli uomini a scaricare e vennero accolte da un personale medico che le scortò all'interno di enormi tendoni.
Era finalmente giunta a destinazione ma, non aveva pensato a come avrebbe dovuto impiegare il suo potere. Doveva forse tenerlo nascosto e operare in segreto? Se avesse rivelato la sua identità avrebbe corso un serio rischio. Il tempio della Dea madre che veneravano tutti le garantiva protezione ma li, era sola.

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