la cattura.

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Occhi blu come zaffiri lucenti invasero i suoi sogni ancora una volta.
Sensazioni di mani sul suo corpo, un tocco gentile ma allo stesso tempo esigente e sicuro.
Si svegliava nel cuore della notte, madida di sudore e incurante del freddo che faceva nella tenda che le era stata assegnata insieme a Dora.
Lei si che dormiva tranquilla.
La luce della luna la chiama fuori e il desiderio di vederla la portò ad alzarsi dalla branda, coprirsi e uscire dalla tenda. Restò davanti all'ingresso e ammirò la luce della luna piena. Quando sorse il sole, si mise d'impegno per curare le ferite dei soldati ma il suo potere non poteva restare segreto a lungo. Pregò innumerevoli soldati di tacere ma sapeva che non sarebbe durato.
Lo avvertiva nel suo stesso sangue.
Durante una tregua, concessa per recuperare i soldati feriti nello scontro diretto, la sua attenzione ricadde su un ragazzo, poco piu giovane di lei.
Era stato ferito gravemente e la guardava con gli occhi pieni di paura.
Con un movimento impercettibile della mano, le stava chiedendo aiuto.
<Il cuore tenero non è una dote> le ripeteva la sua istruttrice.
Se lo avesse guarito, non avrebbe piu potuto operare in segreto ma, non poteva certo farlo morire ignorando la sua supplica.
Con una determinazione che non aveva mai avuto, s'inginocchiò al suo fianco, protese le mani sull'addome ferito e chiuse gli occhi. Scie di energia e di luce abbagliante la circondarono per poi riversarsi sulle sue mani. Toccò il ragazzo che sussultò come se avesse preso una violenta scarica elettrica e questo, era il momento peggiore per lei.
Stare ad occhi chiusi le permetteva di mantenere l'equilibrio dato che la vista le si offuscava subito.
La testa iniziava a girare e tutto intorno a lei oscillava come se fosse su una barca in tempesta.
Dovette fermarsi prima del previsto ma gran parte della ferita era guarita. Era soddisfatta ma c'erano tante altre persone da soccorrere.
In quel momento, una folata di vento le portò via il grande fazzoletto che le teneva coperti i capelli e la lunga chioma le incorniciò nuovamente il volto.
Aveva quasi dimenticato quanto calore potevano fare. Cercò di coprirsi con lo scialle che aveva sulle spalle ma fu inutile. Ormai era troppo tardi. Notò che tutti si erano girati a guardarla e il suo potere li aveva ammutoliti.
Un'altra raffica di vento la investì e la sensazione di essere osservata la occhi predatori la costrinse ad alzarsi e voltarsi verso la linea nemica, dalla quale arrivava quella tremenda aura.
Fu allora che lo vide.
Un giovane uomo, dal fisico proporzionato, asciutto ma  imponente. La stava osservando mentre due soldati attendevano dietro di lui. La divisa da comandante metteva in risalto il suo fisico e per la prima volta, Eletta provò un sentimento che fino ad allora, non aveva mai provato. Mentre lo scrutava socchiudendo gli occhi per mettere a fuoco l'immagine, lui si tolse il berretto e fece un gesto impercettibile con la testa. I capelli neri, troppo lunghi per un taglio militare, ricadevano sulla fronte mentre sui lati, avevano una lunghezza tale da coprire le punte delle orecchie. Da lontano era difficile da dire ma era sicuramente lui, che emanava un potere che non aveva mai sentito prima. Che non fosse l'unica a possedere un dono simile? Aveva sentito delle storie riguardante quell'uomo ed erano tutte cose terrificanti. Dai racconti, sembrava essere una persona insensibile, fredda come il ghiaccio e dal cuore nero come la tenebra stessa.
Quell'incontro aveva segnato l'inizio di qualcosa che andava ben oltre le sue aspettative.

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⏰ Last updated: Mar 21 ⏰

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