CAPITOLO SEI

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Il giorno seguente, il sole sorgeva su Hogwarts, tingendo il cielo di un rosso vivido. Mentre la scuola si svegliava lentamente, l'atmosfera era ancora pesante, intrisa di tensione e preoccupazione.

Nel dormitorio femminile, Katie si svegliò con un senso di ansia nel petto. I sogni agitati della notte precedente si erano dissolti, ma il peso dei ricordi oscuri di Durmstrang erano ancora presente nella sua mente.

Si alzò cercando di scacciare i pensieri negativi.

Guardò in giro, vedendo le altre ragazze ancora addormentate.

Si sentiva sola, nonostante la presenza degli altri.

Mentre si preparava per la giornata, il suo sguardo cadde sul pigiama rosso che Ginny le aveva prestato. Un sorriso triste si dipinse sul suo volto mentre lo indossava, ricordando la serata precedente.

Le tre ragazze si erano svegliate nel mezzo della notte sentendo un rumore provenire dalla finestra che non destò preoccupazione ma per una maggiore comodità le vide tornare nel loro dormitorio.

Nel frattempo, nel dormitorio maschile, Fred si svegliò con un sorriso sulle labbra. Aveva trascorso la notte con Katie tra le braccia, e il calore di quel momento gli era rimasto nel cuore. Ma nonostante il sorriso, sapeva che c'erano ancora ostacoli da affrontare.

"Allora il principe azzurro ha fatto centro" esclamò Harry appena sveglio.

"Magari Harry, magari" rispose sospirando Fred, "Siamo a fatica all'inizio ma davvero non posso che essere follemente innamorato di lei, ha un qualcosa che non so bene descrivere ma che mi cattura giorno dopo giorno"

"Da quando mio fratello è così poetico?" chiese Ron sbadigliando mentre cercava i vestiti per la giornata.

Quando Katie scese per la colazione, notò subito lo sguardo preoccupato di Draco.

"Come stai?" chiese Draco, cercando di nascondere la preoccupazione nella voce, "Il pigiama party com'è andato?" continuò.

Katie lo guardò arrossendo leggermente.

"Come mai arrossisci? Qualcuno ti ha conquistato?" disse sorridendo il ragazzo.

"Smettila di fare lo stupido Draco" continuò ridendo Katie.

Draco la guardò.

"Mi piace quando ridi, soprattutto quando la risata è naturale" disse porgendole una brioches, "Mangia. Qualcuno mi ha detto che non hai toccato cibo ieri sera" continuò.

Katie prese la brioches e probabilmente spinta dal buonumore non si fece problemi a mangiarla.

La presenza di Draco la confortava, ma il peso dei suoi pensieri non svanì. Si sentiva come se un'ombra fosse appesa sopra di lei, pronta a inghiottirla in qualsiasi momento.

Intanto, Fred si avvicinò a Katie con un sorriso incerto. "Ciao, Katie. Come stai oggi?"

Draco si alzò e con un cenno salutò entrambi per correre via, la scusa perfetta per lasciare i due da soli.

Katie sorrise.

"Ciao Fred, potrei stare meglio grazie"

"Ancora i sogni?"

Katie annuì. Non aveva detto a nessuno il contenuto dei suoi sogni ma le sue occhiaie mostravano che non dormiva molto bene da quando il timbro era impresso sulla sua pelle.

"Non mi lascerai mai, vero?"

"Mai" rispose Katie, guardandolo dritto negli occhi.

"Qualsiasi cosa accada?"

Le lezioni sembravano trascorrere lentamente mentre gli studenti si aggrappavano a qualsiasi distrazione.

Nel pomeriggio, Katie si ritrovò seduta da sola nei giardini di Hogwarts, contemplando il cielo nuvoloso.

Draco si avvicinò silenziosamente da dietro, sedendosi accanto a lei.

"Buon pomeriggio piccola, come mai sola soletta nei giardini di Hogwarts senza di me?" chiese abbracciandola con un braccio.

"Stavo pensando" rispose Katie.

"Uhm...A te non fa bene pensare, lo sai vero?"

Katie annuì.

"Sai Draco, ieri sera mi sono trovata davvero bene. Per un attimo era svanito tutto, compreso questo stupido marchio sulla mia pelle. Stavo così bene e quando Fred mi ha fatto dormire vicino a lui per un attimo ho assaporato il sapore della..."

"Felicità? Guarda che sono geloso, a me non hai mai detto cose simili ti ricordo"

"Perché non bastano parole per dimostrarti quanto tu mi faccia stare bene"

Draco rise.

"Perché ridi?" chiese Katie imbarazzata.

"No tranquilla, nessuno aveva mai detto queste parole a Draco Malfoy"

Katie aveva sentito da poco alcune notizie su Draco ma a lei sembrava assurdo realizzare che un ragazzo da un animo così buono come il suo potesse approfittare così tanto delle persone.

"E' vero ciò che hai sentito Katie" disse Draco quasi come se avesse letto i suoi pensieri, "Io non mi comporto con gli altri come mi comporto con te. Tu riesci a tirare fuori il mio animo buono, forse perché ho davanti a me un'anima pura, innocua, che ha sofferto per troppo tempo. Probabilmente vengo visto come un mostro da tutte quelle ragazze che sono cascate ai miei piedi eppure con te sono diverso"

D'un tratto Katie realizzò tutto.

Il motivo per cui Draco le portava tutti quei flashback era semplice; in un'altra storia, in un'altra persona, in un altro universo probabilmente era la rincarnazione di colui che aveva lasciato a Durmstrang.

Non poteva più tener dentro di sé nulla davanti a lui.

"Draco, io ho un passato orrendo dietro di me, lo sai. Però non sai il motivo. Sai, c'era questo ragazzo a Durmstrang, mi aveva ipnotizzato dal primo giorno che aveva messo piede in quella scuola. C'è stata fin da subito un'intesa meravigliosa, eravamo la coppia che tutti temevano se così si può dire. Fino a quando..."

Di colpo un gufo nero precipitò sul tavolo.

Katie guardò il gufo, come se lo conoscesse già.

"Katie? E' il tuo gufo?"

Katie fece cenno di no.

"Appartiene al preside di Durmstrang"

Il silenzio regnò tra di loro. La ragazza non continuò il discorso così come Draco non chiese di andare avanti. Entrambi stavano osservando il volatile con la pergamena legata alla zampa.

"Buongiorno signorina Lynch,

Con la presente le comunico che è convocata presso il nostro istituto in quanto le sue capacità eccellenti in Arti Oscure le hanno conferito la piena padronanza di esse.

Per questa ragione è pregata di presentarsi entro una settimana a partire da oggi.

Cordiali Saluti,

Scuola di magia e stregoneria di Durmstrang"

Draco lesse la lettera che Katie teneva tremando tra le sue mani.

"Piccola tranquilla" disse bloccandole le mani e togliendole la lettera davanti a lei.

"Hai intenzione di andare?"

NOT ANYMOREWhere stories live. Discover now