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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter twenty-nine ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙪𝙣 𝙛𝙚𝙡𝙞𝙘𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙖𝙣𝙣𝙤 (𝙛𝙤𝙧𝙨𝙚)

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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter twenty-nine ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙪𝙣 𝙛𝙚𝙡𝙞𝙘𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙖𝙣𝙣𝙤 (𝙛𝙤𝙧𝙨𝙚)

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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

Il resto dell'estate sembrò strano perché fu normalissimo. Le attività giornaliere continuarono come al solito: tiro con l'arco, arrampicate, volo con i pegasi. Giocammo a Caccia alla Bandiera (anche se restammo lontani dal Pugno di Zeus). Cantammo davanti al falò, gareggiammo con le bighe e facemmo scherzi stupidi alle altre case.

Passai molto tempo in compagnia. Con Percy meno del previsto, dato che c'era uno strano imbarazzo nello stare assieme, soprattutto davanti agli altri; oltretutto non avevamo chiarito la situazione, quindi era un po' strana. Con Annabeth e Henry, che a quanto pareva passavano sempre più tempo assieme. Con Silena e Will, a fare soprattutto i pettegoli; ogni tanto anche con Beckendorf, che veniva trascinato dalla figlia di Afrodite.

E infine con mia sorella; era la prima volta che ci aprivamo su cose che riguardavano il cuore: lei mi parlò di Chris, io le parlai di Percy. Mi disse che avrebbe preferito si trattasse di un troll, ma alla fine si dovette accontentare.

Luglio passò, con i fuochi d'artificio sulla spiaggia per la festa dell'Indipendenza. Agosto fu così caldo che le fragole arrostirono al sole.

Alla fine, arrivò l'ultimo giorno del campo.

Alle dieci in punto ero in cima alla Collina Mezzosangue, a salutare i miei amici.

Annabeth disse che aveva deciso di restare al campo ancora un po', e che mi aveva raggiunta per salutare Percy. Voleva prendersi cura di Chirone finché la sua zampa non fosse guarita del tutto e continuare a studiare il computer di Dedalo, cosa che l'aveva assorbita molto negli ultimi due mesi. Poi progettava di tornare dal padre, a San Francisco.

«C'è una scuola privata da quelle parti, penso che andrò lì» disse «Probabilmente la odierò, ma...».

Si strinse nelle spalle.

«Sì, ma chiamaci, okay?» fece Percy.

«Sicuro» rispose lei con scarso entusiasmo «Terrò gli occhi aperti nel caso...».

Di nuovo lui. Luke. Non poteva nemmeno pronunciare il suo nome senza spalancare un'enorme scatola di dolore, rabbia e angoscia.

Le posai una mano sulla spalla, facendo un mezzo sorriso.

«Annabeth» chiese Percy «cosa diceva il resto della profezia?».

𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐀 𝐓𝐀𝐓𝐓𝐎𝐎,    percy jackson ² Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora