Capitolo 2

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2 Maggio,1988.
È una bellissima giornata di sole, poche nuvole si intravedevano nel cielo ed io ero appena uscita di casa; guardai in alto, chiusi gli occhi e assaporai il momento lasciando che il vento mi scompigliasse un po' i capelli rossi legati da un lunga coda.
Da sei anni, ogni giorno mando un bacio a Marco sperando che lo riceva, è un segno di gentilezza, come se gli stessi dicendo "buongiorno Marco".
In risposta un venticello fresco mi scompigliò i lunghi capelli rossi, portai il ciuffo all'indietro e mi avviai verso il garage per prendere il motorino di Mattia che è il figlio di Matteo, per dirigermi all'hotel in cui lavoro.
Durante il tragitto, data la confusione di auto, mi misi a pensare che tra 15 giorni ci sarebbe stato il concerto di Michael qui a Roma.
Dovrei iniziare a comprare i biglietti. Speriamo che ancora li vendano e che non siano già finiti, oppure dovrei comprarli online?
Forse è meglio l'ultima idea!
Arrivata in Hotel con pochi minuti di ritardo per colpa del traffico mattutino, il direttore appena mi vide entrare mi bloccò ed iniziò la solita ramanzina del giorno.
Ormai mi ci sono abituata.
Penso che non dovrei più utilizzare il motorino di Mattia.
"Dovresti comprarti una macchina Bloom, che te la tieni a fare la patente se non hai intenzioni di comprarti un'auto!"
Mi venne in mente la voce di mia madre intenta a rimproverarmi del perchè non ho la minima intenzione di comprarmi una macchina; ho da sempre preferito guidare una moto che un'auto.
Dopo che il direttore finalmente finì la sua ramanzina che io ovviamente avevo ascoltato, se ne andò ed io finalmente potei andare negli spogliatoi per indossare la mia divisa, ma ebbi il tempo di indossarla che venni chiamata ad aiutare una delle nuove ragazze del ricevimento che stavano facendo uno stage scolastico, così sistemando alla meno peggio la mia coda, che durante il giro in motorino si era scompigliata, andai ad aiutare quella povera ragazza alla prese con un cliente straniero che la stava tartassando di domande, mi avvicinai chiedendo all'uomo quale fosse il problema e l'uomo con un italiano quasi capibile mi rispose che voleva avere per forza una suite lusso.
La ragazza subito mi spiegò che aveva provato a spiegare all'uomo che in quel momento di sei suite lusso non ne era disponibile nemmeno mezza!
Perfetto, si prospetta una giornata davvero fantastica!

Si erano appena fatte le otto di sera e avevo finalmente finito il mio turno di lavoro, la giornata si era rivelata come avevo previsto, molto movimentata.
Durante la pausa pranzo riuscì ad udire delle ragazze parlare del fatto che forse Michael Jackson avrebbe alloggiato in questo hotel durante il suo soggiorno a Roma e sarebbe dovuto arrivare un giorno prima del concerto.
Immaginate voi che bei film mentali mi sono andata a fare, ho cercato un qualsiasi modo per poterlo incontrare e magari parlarci, sperando che avvenga!
Durante alcune pause ho avuto modo di cercare online i biglietti, per fortuna ve ne erano ancora e li presi, dovrebbero arrivare domani pomeriggio.
Finalmente arrivai a casa ed entrando mi ritrovai faccia a faccia con mia sorella  Valeria. "Stavo proprio per venirti ad aprire."
"Grazie molto gentile! Sei sola a casa?" Le chiesi mentre posavo la mia giacca di jeans sull'appendi abiti.
Vale mi sorpassò andando in salotto. "Si la mamma è andata da papà."
Nel frattempo che salivo le scale le risposi con un semplice "va bene", entrai in camera mia, ma lei mi venne addosso abbracciandomi iniziando a raccontare quello che aveva fatto con il suo "fidanzato"; non mi sta tanto simpatico quello!
Stavamo preparando la cena quando Valeria mi fece quasi venire un infarto chiamandomi. La fissai spaventata. "Che caspita urli? Sei impazzita o cosa?"
Vale non calcolandomi continuò a parlare. "Ma lo sai che questo mese Michael Jackson fa un concerto qua?"
"Di certo qua a casa nostra non viene a far un concerto!"
Vale scoppiò a ridere. "Giusto! Però magari!"
La fissai fantasticare imitando discorsi con Michael, è di famiglia fare film mentali. "Oh ma t'immagini che proprio ce lo troviamo davanti al portone di casa?"
In quel momento bussarono ed io rispondendo a Valeria mi diressi verso il portone. "Sicuro! Ce lo viene a portare la cicogna! Vale troppi film ti fai!"
La sentii urlare dalla cucina. "Ho preso da te!
Aprì la porta e mi trovai davanti un uomo alto in giacca e cravatta che mi fissava.
Sono le nove e mezza di sera ed indossa gli occhiali da sole, tutto sto sole io non lo vedo!
Un po' inquietante quest'uomo, sembra uno dei servizi segreti.
Non mi pare di aver combinato qualche danno talmente grosso da ritrovarmi un uomo così. "Salve, le serve qualcosa?"
L'uomo dopo avermi squadrata dalla testa ai piedi incominciò a parlare con un strano accento. "È lei la signorina Spina Lucille Bloom?"
Ok, ora inizio a preoccuparmi.
Entro in ansia quanto mi chiamano con il mio nome per intero. Che ho combinato? "Si, sarei io. Ho fatto qualcosa di grave?"
In quel momento Vale mi chiamò. "Bloom ho sentito che ti hanno chiamato con nome intero.." Mi girai e la vidi avvicinarsi a me confusa. "Ch'è succede?"
L'uomo fissò mia sorella, io feci lo stesso e con un movimento di faccia e spalle le feci capire che non sapevo nulla di quello che stava succedendo.
Lei ricambiò lo sguardo facendo con le spalle "bho" ef entrambe ritornammo a guardare l'uomo, quest'ultimo ritornò a parlare. "Faccio parte della Jackson security e ho una busta da consegnarle."
Che cazzo?!
Spalancai gli occhi e fissai mia sorella che fissò me confusa, mi si avvicinò all'orecchio e iniziò a sussurrare. "Ho sentito "Jackson", non sono sorda vero?"
"È il nome del sito dove ho preso i biglietti per il concerto."
Vale mi stava per rispondere, ma l'uomo ci richiamò a calcolarlo con diversi colpetti di tosse. "Ehm si. Ok, mi dia la busta."
L'uomo mi diede la busta parlando. "All'interno vi trova tre biglietti e un pass per il backstage per incontrare il signor Jackson."
Vale prese la busta ringraziando l'uomo, io però restai ferma a fissare l'uomo; mi sono persa alla parola backstage.
Aspettate un attimo, in che senso un pass per il backstage?
Non ho chiesto anche quello.
Riprendo il filo dei miei pensieri presi parola. "Scusi io non ho preso anche il pass per il backstage."
L'uomo sembrò sorridere. "È un regalo, ne era rimasto uno e così lo abbiamo dato a lei."
Che culo!
Lo fissai incredula ringraziandolo, l'uomo ci salutò con una stretta di mano e se ne andò.
Vale rientrò in casa ed io chiusi la porta portando poi lo sguardo verso Vale che stava aprendo la busta. Mi appoggiai alla porta continuandola a fissare, prese i tre biglietti ma nel frattempo cadde a terra il pass che arrivò ai miei piedi, lo presi e lo fissai.
Vedrò Michael Jackson?
Lo vedrò veramente?
La promessa fatta a Marco la manterrò?
Spero che non sia un sogno, lo spero con tutto il cuore.
Cioè siamo seri? Mi hanno regalato il pass per il backstage!
Puttana della miseria che culo!
Aspetta Bloom, torna seria, esiste anche tua sorella, forse dovrei darlo a mia sorella Vale.
Quest'ultima interruppe i miei pensieri. "Sei rimasta bloccata a fissare il pass, a cosa stai pensando?"
La fissai rigirando il pass tra le dita. "Sto pensando a questo."
"Il pass lo terrai tu."
"Perchè?"
"Lo terrai tu punto. Ti ricordo la promessa che hai fatto a Marco."
Mi avvicinai a lei e la abbracciai.
Rimanemmo così per un paio di secondi, poi ritornammo in cucina per finire di preparare. "Comunque non mi è arrivato Michael davanti al portone di casa!"
"Accontentati dei biglietti ciccia!"

Corriamo Il Rischio Di Essere Felici? [Sospesa]Where stories live. Discover now