Capitolo 23

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Michael's point of view

"Mirco vedi che sto arrivando." Stavo parlando al telefono con Mirco, lo stavo avvisando che tra qualche minuto sarei arrivato, finalmente, a casa.
Mirco dall'altro capo del telefono mi rispose. "Vabbene. Hai bisogno di qualcosa?"
Fissavo le macchine dal finestrino passare davanti a me. "Si potresti prepararmi qualcosa da mangiare?"
"Certo. Allora a dopo!"
Staccai la chiamata ed io potei di nuovo concentrarmi a guidare.
Ho fatto di tutto per tornare prima ma non mi è stato possibile.
Dopo che Step mi aveva riferito che Bloom era svenuta sono stato molto in ansia in questi giorni anche se lei mi aveva cercato di rassicurare ma non so, non mi convinceva, ho come l'impressione che lei mi stia nascondendo qualcosa.
Arrivai a Nerverland e vidi Mattia aspettarmi all'entrata del cancello, entrai e lui subito lo richiuse.
Scesi ed insieme a Mattia entrammo, subito lui mi raccontò ciò che avevano fatto in questi tre giorni, stranamente tralasciando dettagli su Bloom.
Mattia mi stava raccontando una caduta di Sara quando sentì della musica provenire dalla cucina, andai lì e vidi Mirco ballare e cucinare, dopo due minuti mi notò e mi venne ad abbracciare. "Come stai Mirco?"
"Benissimo e tu?" Mi rispose sorridendo.
"Bene, solo stanco. Ho una voglia matta di vedere Bloom, mi manca tanto, vorrei baciarla e stringermela a me."
"La cosa è reciproca sai. Non sopporta più questa distanza."
Sicuramente ce l'ha anche con me perchè non la porto con me.
Lo fissai cucinare. "Ha detto qualcosa a riguardo?"
Mirco smise di sbattere le uova e mi fissó. "Riguardo al fatto che tu non la porti con te?" Annuì e lui riprese a parlare. "Si. Secondo lei stai sbagliando, pensa che sia una tua stupida paranoia. Da un lato ha ragione sai? Noi ormai conosciamo bene Matteo e se ha bisogno di trovarla la trova lo stesso, che sia in giro o a casa."
Il ragionamento di Mirco non fa una piega.
So di poter sembrare paranoico, ma non so in che modo proteggerla.
Quel giorno Matteo mi ha davvero spaventato.
Sapeva tutto, dove siamo stati a Londra, il bacio con Tatiana, l'arrivo in America e l'incontro con i miei ed infine il trasferimento a Nerverland.
Come cavolo era venuto a sapere quei fatti ancora me lo chiedo.
Ho iniziato a pensare che qualcuno delle mia sicurezza abbia contatti con Matteo.
"Michael ci sei? Mi stai ascoltando?"
Ops!
Mi ero troppo concentrato nei miei pensieri che non stavo più ascoltando Mirco. "Scusami Mirco! Stavo pensando a Matteo."
Scosse la testa e mi sorrise. "Tranquillo. Stavo dicendo, dovresti dire a Bloom cosa Matteo ti ha detto quel giorno. Io, Mattia e Step da quel giorno abbiamo controllato tutti i tuoi addetti di Nerverland, dal giardiniere alle cameriere. Ma nulla. Nessuno sa chi sia Matteo."
O forse sanno chi sia ma lo stanno nascondendo.
Poggiai la testa sul braccio. "Non so cosa pensare. Potrebbe essere anche qualcuno delle mie guardie del corpo."
"Potrebbe."
"Che dovrei fare?" Chiesi a lui.
"Larlarne con Bloom. Spiegale veramente come sta la situazione."
Ha ragione.
Forse se le spiego come stanno le cose lei forse non l'avrà più con me, ma conoscendola sarà lo stesso arrabbiata con me perchè non gliel'ho detto subito.
Come al solito in entrambi i casi lei si arrabbierà con me.
Sospirai e annuì. "Sai dov'è?"
"Sarà sicuramente sotto la doccia. Stamattia si è fatta il bagno in piscina..."
Sorrisi, non gli feci finire il discorso che ringraziandolo uscì dalla cucina. Corsi velocemente sulle scale, andai in camera mia; aprì e vidi i vestiti di Bloom già pronti sul letto.
Era ancora sotto la doccia.
Posai il piccolo bagaglio che tenevo in mano vicino all'armadio ed entrai in bagno. "Daly già sei arrivata? Mentre che ci sei me la passi la tovaglia che esco?"
Perfetto, pensa che io sia Dalila.
Presi la sua tovaglia e finalmente la vidi, bella come sempre.
Sussultai quando i miei occhi si posarono sul suo corpo, mi morsi il labbro, il suo corpo ers così dannatamente sexy.
Credo di essermi eccitato!
Lei non aveva notato che invece di Dalila ero io, le poggiai la tovaglia sulle spalle e le iniziai a baciare il collo; rimase prima immobile quasi si spaventò, ma poi la sentì rilassarsi. "Non sei Dalila."
Smisi di baciarle il collo e si girò. Mi fissava, le spuntò un grande sorriso che le arrivava da un orecchio all'altro ed in pochi secondi me la ritrovai fra le mie braccia. "Mi sei mancato."
Le baciai una guacia. "Anche tu piccola. "
Lei si allontanò di poco e sfiorò le mie labbra con le sue. "Il bacio lo voglio sulle labbra non sulla guancia."
Non me lo feci ripetere due volte e finalmente le nostre labbra si ritrovarono.
Mi erano mancati i suoi baci.
Sinceramente tutto di lei mi era mancato!
Concludemmo il nostro bacio e lei mi fissò. "Quando sei arrivato?"
"Poco fa."
Uscì dal bagno e si andò a sedere sul letto. "Cosa hai fatto in questi tre giorni?"
Mi sidetti accanto a lei. "Lavoro, incontri e lavoro."
Non riuscì a distogliere gli occhi dal suo corpo; vorrei accarezzarlo, stringerlo a me e baciarlo. Vorrei di nuovo toccarla nei suoi punti più deboli; averla di nuovo mia.
Ma per adesso decisi di sopprimere gli impulsi sessuali e mi limitai a fissarla vestirsi. "Cose molto entusiasmanti spero."
Mi morsi il labbro fissando il suo sedere venire coperto da uno slip azzurro in pizzo. "Noia totale."
Indossò un reggiseno abbinato allo slip, mi avvicinai glielo agganciai, mi ringraziò ed indosso una maglietta bianca scollata con un scollo a cuore.
"Devi ancora lavorare?"
"Per ora no. Frank mi ha detto che per una settimana sono libero."
"Quindi potremo stare insieme?"
"Certo!" Dissi abbracciandola.
Qualcuno in quel momento urlò di scendere a mangiare.
Mi diede un dolce bacio a stampo e si alzò, si sistemò alcune cose e scendemmo giù a mangiare.
Arrivati in cucina trovammo tutti che vennero subito a salutarmi.
Dopo i saluti aiutai Dalila e Sara a portare i piatti in veranza e iniziammo a pranzare.
Mirco fu il primo che prende parola. "Allora Michael che ci racconti?"
"Niente di che! Solo noia, mi è mancata la vostra pazzia, senza di voi non c'è divertimento!"
"Modestamente noi ti facciamo sempre divertire." Disse scherzando Step.
Durante il pranzo notavo i ragazzi lanciarmi strane occhiate.
Chissà perchè?
Notavo Bloom invece parlare nell'orecchio con Dalila.
C'è stato un momento che avevo chiesto se mi stessero nascondendo qualcosa ma subito le due avevano risposto di no.
Molto strano il loro comportamento.
In poco tempo ci ritrovammo finalmente soli.
Eravamo sdraiati nel nostro letto che ci coccoliamo.
Le stavo accarezzando una guancia quando lei alzò il viso e mi fissò. "Mi sono mancati i tuoi occhi Michael."
Le sorrisi, le presi il viso fra le mani e la baciai
Lentamente lei salì su di me e il bacio si trasformò, diventando più frenetico.
Le accarezzai le gambe lisce salendo su per i pantaloncini, fino ad arrivare sul suo sedere e stringerlo fra le mani.
La voglio mia, e sembra che io non sia l'unico ad aver voglia. La sentivo far su e giù con il bacino scontrando la mia intimità con la sua causandomi una erezione che i jeans non riuscirono a trattenere bene.
Mi staccai da lei per riprendere fiato, e i miei occhi caddero sulla mia erezione, leggermente arrossì e lei subito lo notò; mi morsi il labbro imbarazzato mentre lei con sguardo malizioso poggiava le sue mani sulla cintura, me la sganciò e mi sbottonò i jeans; sempre sotto il mio sguardo attento lei mi accarezzava il petto scendendo le mani sugli orli dei jeans e dei boxer, tutti e due insieme me li levò.
Mi vuole suo.
Mi avvicinai a lei, le presi il viso e la tirai a stendersi su di me, velocemente le tolsi la maglietta e il reggiseno; mi allontanai dalle sue labbra e le accarezzai il seno baciandole il collo; subito un primo gemito di piacere fuoriuscì dalle sue labbra.
La desidero.
In pochi secondi mi ritrovai io sopra di lei, le levai gli ultimi indumenti mentre lei lentamente mi accarezzava il muscono facendomi letteramente impazzire.
Non voglo limitarmi a semplici tocchi, la voglio mia, voglio di nuovo sentire le sue mani stringermi le spalle nel tentativo di bloccare qualche gemito. Voglio di nuovo forla godere. Voglio di nuovo stringerla a me e sentire il calore del suo corpo.
Lentamente mi distesi su di lei che mi sorrise sgranando di poco gli occhi, appoggiai una mano su un suo fianco dando una leggera spinta in avanti, lei di botto mi strinse forte un fianco gemendo, la baciai immediatamente impendendole così di urlare un altro gemito.
Voglio evitare che i ragazzi sentano cio chè stiamo facendo.
I suoi gemiti, i suoi piccoli baci, le sue mani che mi stringono, mi erano mancati.
Tutto di lei mi era mancato.
Le sue mani che prima mi stringevano le spalle, pian piano salirono sul mio viso prendendolo fra le mani. "Mi sei mancato."
"Anche tu piccola mia, ti amo."

Corriamo Il Rischio Di Essere Felici? [Sospesa]Where stories live. Discover now