10

240 17 0
                                    

secondo giorno senza joseph

sto guardando il soffitto da parecchio tempo ormai quando sento il rumore della sveglia. la spengo.
mi preparo esattamente allo stesso modo di ieri. con la sua felpa.
per fortuna ha ancora il suo profumo.

non capisco esattamente perchè ci sto così tanto male, forse perchè mi ha delusa? no non lo ha fatto, o forse un pò si. mi aspettavo che reagisce in maniera diversa, che non se ne andasse. volevo che almeno mi aspettasse, magari dicendomi che voleva andarsene, avrei provato a fargli cambiare idea ma se alla fine non ci fossi riuscita lo avrei lasciato andare... volevo solo vederlo.
mi vennero in mente le sue parole nella lettera "...se potrai perdonarmi..."

stavo tranquillamente sistemando la tazza mia e di Gio quando mi passa affianco qualcuno e sobbalzo dallo spavento. ero persa nei miei pensieri.
<< scusa >> mi dice dustin
gli sorrido.
<< tranquillo ero sovrapensiero >>
mi guarda, non dice niente. mi abbraccia.
rimango rigida per qualche secondo, non me lo aspettavo. ricambio l'abbraccio.
<< grazie >> dico dopo che si è spostato
mi fece uno dei sui grandi sorrisi e mi diede un bacio sulla fronte.

feci colazione con Giovanni, andammo a lezione insieme, la mattina passò senza che mi fermassi a pensare.
a pranzo mangiai poco, non ho molta fame.
mi sento un attimo bella swan in new moon, quando edward l'ha lasciata e c'è la scena in cui lei è davanti alla finestra e passano i mesi.

nel pomeriggio torniamo a fare le lezioni.
alla fine il passo a due lo devo fare con dustin, siamo stati  in sala a provare  un pò.

l'ultima lezione di oggi è con tutti i ballerini. è appena finita.
ci stiamo sistemando per tornare in casetta, butto un occhio per essere sicura di aver preso tutto.
aspetto gli altri e usciamo dalla sala.
mettiamo sempre la musica adesso e ...
nuvola la sua canzone.
viene bloccata subito
<< scusa, mettevamo sempre quella quando era il tuo turno di scegliere e ->> inizia gaia
<< tranquilla non c'è problema >> mi costò fatica non piangere ma gli sorrisi.
Giovanni mi venne vicino, tornammo a camminare, mi mise un braccio intorno alle spalle.
<<lo so è difficile>> disse
<< non sono in lutto, posso sentire la sua canzone >> dico non so perchè il mio tono risultò così arrabbiato.
<< ei, fuori vi vedrete >>
<< lo spero>> tornai un pò triste
<< ti sta pensando ne sono sicuro>> cerca di tirarmi su il morale.

dopo cena andai nel giardino sul retro, so che non c'è mai nessuno.
mi siedo. non riesco a non pensare che sono sempre venuta qui con lui.
è la prima volta che sono sola qui.
mi sto chiedendo in me stessa, quando soffro faccio così, ma farlo ora mi dispiace stavo imparando ad aprirmi con gli altri. anche con Gio ora mi risulta un pò difficile.
sospiro.

io e joseph siamo nel giardino sul retro, siamo seduti sul divano uno di fianco all'altro.
lui sta fumando.
<< non fumi troppo in questo periodo?>> chiedo
<< fumare mi rilassa>> confessa
<< ti da fastidio ?>> chiede.
<< il fatto che fumi o l'odore di fumo?>> chiedo a mia volta
<< entrambe le cose >>
<< l'odore non mi fa impazzire >> gli dico, mi guarda aspettando l'altra risposta
<< per l'altra domanda non ho una risposta >> dico
<< ti piacciono i ragazzi che fumano?>> mi chiede guardandosi le mani
<< vuoi sapere se mi piaci?>> ma perchè l'ho detto.
si volta a guardarmi di scatto.
sorride.
<< stai diventando sicura di te. mi piace >>
mi imbarazzo, forse arrossisco, guardo le stelle.
<< qual è la tua preferita?>> chiedo
<< quella che sto guardando>> mi dice
<< quale?>> mi giro per capire  dove stesse guardando e ... guardava me.

sospiro una seconda volta.
forse ho finalmente capito perchè ci sto così male. non ha affatto bisogni di aspettare che io lo perdoni. non ha bisogno di aspettarmi fuori per sapere se voglio stare con lui. non c'è bisogno di tutto questo... non sono mai stata effettivamente arrabbiata con lui. ma con me. per non esserci stata quando lui aveva bisogno di qualcuno. non dipendeva da me esserci è chiaro, anche lui ha la sua parte di colpa.
non ha bisogni di aspettare che lo perdoni perchè l'ho già perdonato da tempo.

vorrei solo che fossi qui.
seduto di fianco a me.
a fumare quella cavolo di sigaretta che ha un odore orribile, che sopporto pur di passare del tempo con te.
vorrei che tornassi a suonare il piano dopo cena. passavo tutta la giornata a decidere la canzone da farti suonare.
vorrei tornare a cucinare con te, che rischi di dare fuoco a tutto quanto.
vorrei potermi perdere ancora nei tuoi occhi e non pensare.
vorrei che fossi qui. mi manchi joseph ogni secondo che passa più intensamente di quello precedente.

sai di nuvola || holden Where stories live. Discover now