1. Summer time

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Mi assicuro di aver messo tutto in valigia, così da non dovermi lamentare per tutta la vacanza di aver scordato la cosa più inutile del mondo. Tanto, conoscendomi, sarei capace di lamentarmi anche dell'aria visto che provo una certa goduria nell'infastidire tutti con le mie lamentele.

Aggiusto per un'ultima volta i miei capelli in quella cosa pressoché perfetta, in attesa dell'uber che mi avrebbe accompagnato all'aeroporto di Fiumicino. Addio libri, addio lavoro stressante e benvenuta vacanza. Non so nemmeno come sono riuscita a non impazzire per questi nove mesi, forse è stato il pensiero di trascorrere due settimane nelle spiagge più esotiche a darmi la forza di andare avanti.

Scendi, siamo giù.

Mi avverte così Miriam, la donna della mia vita. Penso di aver trascorso più tempo con lei che con il resto del mondo e ne vado anche fiera. È proprio vero che certe volte l'anima gemella non è un ragazzo, o ragazza, ma una buona amica.

A fatica trascino giù la mia valigia che sembra voler scoppiare da quanto è stata riempita, fino ad arrivare all'uscio del porticato dove ad attendermi c'è un macchinone nero accostato al marciapiede.

Do per scontato che sia l'Uber, a costo di fare la figura di merda entrando nella macchina di qualche sconosciuto. La fortuna sembra avermi baciata oggi, visto che evito di dovermi sotterrare per la vergogna.

"Sei pronta, Bla?"

Mi domanda quella ragazza fatta al 90 per cento di solarità e dal dieci di permalosità. Io annuisco non riuscendo a trattenere l'entusiasmo. Povero autista che si deve subire per due ore le urla eccitate mie e della mia amica, ma infondo è estate anche per lui quindi non mi sorprendo a sentirlo canticchiare con noi le hit estive.

Con non poca difficoltà riusciamo ad imbarcarci sane e salve, mandando anche un selfie alle nostre famiglie che davano per scontate che avevamo già preso fuoco. Insomma, ripongono in noi grande speranze a quanto vedo.

Quattro ore dividono me e Miriam da Ibiza, a causa del volo low-cost che ci obbliga anche a fare uno scalo. Essendoci pagate da sole questo viaggio, abbiamo provato a risparmiare sulle cose superflue e tra queste ovviamente c'era il volo. Per questo lei è nei sedili davanti a tutti ed io invece sono intrappolata tra una bambina isterica e un anziano che sbava.

Ma nulla potrà togliermi il sorriso, perché ho fatto di tutto purché questa vacanza fosse la migliore della nostra vita. Non che i nostri diciotto anni di vita ne avessimo fatte tante senza i genitori, ma la renderò così fantastica che nulla in futuro potrà batterla.

Ci vogliono sei ore, quarantatré minuti e sedici secondi per capire che nulla potrà togliermi il sorriso è stata una provocazione fin troppo esplicita al fato.

Infatti siamo rimaste bloccate in aeroporto perché sembrava che la mia valigia fosse scomparsa, poi altri quaranta minuti intrappolate nel traffico e abbiamo anche avuto problemi con la reception che sembrava aver perso la nostra prenotazione.

Un inizio ottimo, ma nulla di irrisolvibile.

"Che costume ti metti, amo?"

Adoro come il suo accento spagnolo sembra essere ancora ben marcato nonostante il tempo trascorso in Italia. Lei è nata in Spagna, a Barcellona mentre io sono orgogliosamente italo-argentina. Ho trascorso dieci anni lì, alternati ad alcuni in Italia. La salute precaria di mia nonna mi ha portato però a stabilirmi lì negli anni dell'infanzia, ma poi i miei genitori hanno preso la scelta di ritornare in italia.

Per quanto l'Argentina sia bella, stupenda in realtà, non è proprio il posto migliore per dare opportunità lavorative a tua figlia. Papà, poi, continua ad avere difficoltà ad esprimersi in spagnolo non riuscendo ad integrarsi in quell'ambiente nonostante gli anni di matrimonio con un argentina doc.

Roma quindi è diventato il nido per la nostra famiglia, anche se spesso passiamo lunghi periodi al caldo godendoci le temperature argentine.

"Quello rosso, voglio iniziare con il botto"

Non a caso le passo proprio la parte di sopra del costume citato, per farmi aiutare a legarlo dietro al collo. Nello specchio vedo riflessi i nostri corpi, non potendo essere più che soddisfatta. Ho passato tanto tempo chiusa in palestra per poter sfoggiare un corpo giusto. Giusto per me, che magari non rispecchia i canoni di tutti ma che mi fa stare bene con me stessa. Perché la vita mi ha insegnato che il giudizio altrui non basterà mai per colmare il vuoto che senti davanti allo specchio quando non ti vedi bene.

Quindi cambiare per me stessa è stato un obbiettivo difficile da raggiungere, ma che ora mi da grandissime soddisfazioni.

"Sei stupenda"

Mi fa sapere, con sincerità e senza invidia. Questo amo di lei, il fatto che non abbiamo bisogno di essere una migliore dell'altra. Ci equilibriamo e questa è la chiave del nostro rapporto.

Preparata la borsa per il mare ci avviamo alla spiaggia poco lontana dall'hotel, in cui abbiamo affittato un ombrellone per tutta la vacanza così da non doverci preoccupare di arrivare presto ogni mattina.

Insomma siamo abituate ad Ostia dove potrebbero vendere le proprie madri per un posto decente.

Mente Miriam mi abbandona per andare a prendere qualcosa al bar, io mi stendo al sole volendo abbronzare ancora di più la mia carnagione olivastra.

Il mio piano viene cancellato probabilmente da un bambino incapace di colpire un pallone, visto che mi finisce con violenza addosso.

"Idiot-

Rika's Space

Ciao ciao ciao! Ve l'avevo promesso e ci ho messo una vita a sfornare un'idea che mi piacesse. Ma eccoci con la prima parte di Attention .

Fatemi sapere cosa ne pensate, qualsiasi commento mi fa solo piacere. Detto questo
XoXo Rika

➸ Attention || Matias SoulèWhere stories live. Discover now