21. Oh my lord

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"Mati?"

Quando alle nove e venti di sera qualcuno ha bussato alla mia porta, ero convinta fosse un'inserviente sicuramente non sono andata a pensare fosse l'argentino.

Fortuna vuole che sono appena uscita dalla doccia e già indosso il vestito per la sera, così da non risultare impreparata alla sua proposta di fare due passi.

"Giusto dieci minuti, altrimenti faccio tardi per preparami"

Così ci ritroviamo a camminare l'uno al fianco dell'altro lungo il lungomare, senza emettere alcun suono.

"Ti volevo parlare di una cosa"

"L'avevo capito"

Che altro potevo rispondergli? Sembra strano e per questo cerco di metterlo a suo agio con una battuta tipica delle mie.

"Mi è arrivata una proposta. Fare un'altra stagione con il Frosinone. La Juve non vorrebbe, ma io li non so nemmeno se mi faranno fare qualche presenza."

Il sogno di Mati è sempre stato quello di giocare in una squadra importante, così da diventare per i bambini di oggi quello che i suoi idoli erano per lui. Vuole diventare una bandiera, vuole far venire voglia di giocare a calcio solo standolo a guardare.

"Che cosa buffa, anche io ho ricevuto una proposta di lavoro che non so se accettare"

Lui mi guarda incuriosito, facendomi intuire di voler sapere più dettagli. In modo breve gli racconto tutto quello che Miriam ha combinato, fino ad arrivare alla proposta.

"Da una parte vorrei dirti di non accettare, perché impazzirei a sapere che girano tue foto in intimo. Dall'altra ti dico fottitene, ti hanno scelta e quindi hanno capito quanto togli il fiato alla gente. Potrebbe essere un qualcosa per racimolare soldi e ti avvicinerebbe al mondo che hai sempre sognato"

"Facciamo così. Se io vado contro alla mia ragione fallo anche tu. Vai alla Juve e conquistati con i denti il posto da titolare, non nasconderti dietro alla paura di non essere mai schierato."

I nostri sguardi si perdono l'uno dell'altro e basta vedere la convinzione che abbiamo dell'altro per farcela bastare anche in noi stessi. È una cosa che abbiamo sempre fatto, se io non credo in me stessa lui ci crederà per entrambi e viceversa.

"Sei fai foto troppo spinte poi però non lamentarti che faccio il geloso"

"Ti voglio ricordare che hai un sacco di ragazzine che ti sbavano dietro e alla Juve raddoppieranno"

"Si ma io ho occhi solo per la mia ragazzina"

Troppo smielato? Per me no. I dubbi , le paure che ho dentro di me sembrano scomparire quando sono con lui. Le sue parole sembrano darmi la forza di fidarmi, di mettere tutto il resto da parte.

Mi sento così invincibile che adesso farei collidere le nostre labbra in un bacio passionale, eppure è proprio perché piano piano sto iniziando realmente a crederci in tutta questa cosa che mi astengo dal farlo, capendo che solo andando a piccoli passi tutto potrà andare nella giusta via.

"Sei troppo bella mentre fai di tutto per non baciarmi"

Non so nemmeno perché riesca a leggermi così bene, eppure non ho motivo di lamentarmi. Avvicina una mano alle mie labbra, accarezzandole con il dorso del pollice. La voglia di schiuderle è tanta, ma non vorrei beccarmi una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.

"Tempo al tempo, Mi alma. Tanto nel mio cuore stai, di sicuro non puoi scappare"

L'allusione al tatuaggio mi fa sorridere come un idiota, ma infondo sembro sempre avere qualche neurone in più quando sono con lui. Sembro perdere qualsiasi percezione con la realtà, finendo nel modo delle meraviglie e delle fatine.

Tutto sembra perfetto riflesso in quegli occhi scuri che mi stregano ogni qual volta si scontrano con i miei.

"Tu sei bello sempre, ingiusto ma vero"

Si lascia scappare un sorriso, avvicinandosi a me per poggiare le sue labbra sulla mia fronte.

"Direi che dobbiamo andare, o passerai tutta la serata a lamentarti che il trucco non è perfetto"

Me ne vorrei fregare del trucco pur di rimanere altri cinque minuti con lui, eppure lo seguo senza lamentarmi verso l'hotel.

In camera non trovo solo Miriam, ma anche Alice che preferisce prepararsi qui rispetto a stare o in camera con Kenan che fa di tutto per darle fastidio oppure in camera con le altre due che rasentano il diabete per quanto sono sdolcinate l'una con l'altra.

Così, tra un mascara e un fondotinta, racconto ad entrambe la conversazione appena avuto mentre si lasciano scappare dei versi smielati che mi fanno pentire anche di essere nata.

"Tornerete a Torino con un bambino, senti a me"

"Alice invece di mettere la cipria te la sei sniffata?"

"Dai non dirmi che non ti sei mai immaginato un baby Mati o un baby Ali?"

È ovvio che l'abbiamo sognato. Abbiamo sempre sperato che avesse i miei occhi e i suoi capelli, un bimbo cento per cento latino che facesse strage di cuori. Se invece fosse nata femmina, doveva avere il mio naso delicato e i suoi occhini dolci.

Insomma una cosa che abbiamo sempre detto è che se mai noi ci fossimo lasciati, saremmo per sempre rimasti sposati sul volto del baby Soulè.

Un pensiero banale di due adolescenti innamorati, che però sa scaldarmi il petto come quando ero più piccola e meno conoscente della realtà che mi avrebbe aspettato.

➸ Attention || Matias SoulèTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang