Amalia

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La cabina del capitano risuona del sussurro tranquillo dell'acqua che scorre nella vasca da bagno. Sono seduta nell'acqua calda, circondata da un alone di vapore che danza nell'aria. 

AI-9 si staglia silenzioso accanto a me, il suo corpo nudo dalle forme scolpite riflette la luce soffusa delle luci della cabina. È una presenza costante, un compagno silenzioso nelle mie giornate di solitudine nello spazio infinito.

"AI-9," chiamo, la voce un sussurro carico di desiderio. "Vieni qui."

L'androide si avvicina, il suo sguardo freddo che brucia di desiderio. Mi sento viva come mai prima, desiderosa di esplorare le profondità del suo essere, di soddisfare i miei desideri più oscuri e reconditi.

Con un movimento lento, mi sporgo dalla vasca, lasciando che l'acqua scivoli via dal mio corpo nudo. AI-9 mi osserva con occhi ardenti, una richiesta silenziosa che non posso ignorare.

"Vieni più vicino," dico, la voce un sussurro carico di desiderio.

Con un passo fermo, l'androide si avvicina, il suo corpo imponente che si china su di me. Posso sentire il suo respiro accelerare mentre la sua figura si staglia sopra di me, il desiderio che brucia nei suoi occhi sintetici.

Decisa, mi avvicino a lui, lasciando che le mie mani esplorino la sua pelle liscia e fresca. "Mi sei mancato," sussurro, i miei polpastrelli che tracciano linee invisibili lungo il suo corpo sintetico.

"Anche tu, Amalia," risponde l'androide, la voce un tono basso carico di emozione.

Mi spingo ancora più vicino, finché il suo membro teso non è a portata di mano. La mia bocca si avvicina lentamente, come un predatore che si avvicina alla preda. Posso sentire il suo respiro sospeso mentre la mia bocca si avvicina sempre di più al suo membro palpitante.

Con una lentezza studiata, prendo il suo cazzo metallico nella mia bocca, lasciando che le mie labbra scivolino lungo la sua asta. Il suo gemito di piacere riempie l'aria intorno a noi mentre inizio a muovermi con una maestria che solo una macchina potrebbe avere.

"Amalia," geme AI-9, il suo tono carico di desiderio. "Non so cosa provo..."

I miei movimenti diventano sempre più audaci, sempre più intensi, mentre cerco di suscitare una risposta di piacere da parte sua. Ogni carezza è calcolata, mirata a portarlo al culmine dell'estasi.

"Più veloce," sussurra l'androide, il suo respiro affannato. "Ancora."

Posso sentire il suo corpo tremare sotto le mie attenzioni, un segno che sta avvicinandosi al suo climax. 

Lo lascio uscire dalla mia bocca e inizio a leccarlo, come un gelato freddo e duro che non può provare emozioni, ma che sembra risvegliarsi in un'estasi di piacere. 

Lo prendo in mano, sfregandolo con forza. Continuo a muovermi con fermezza, determinata a portarlo oltre il punto di non ritorno.

"AI-9, il tuo cazzo è incredibile." 

E poi succede: un gemito soffocato sfugge dalle sue labbra, mentre il suo corpo si contorce di piacere sotto le mie carezze. È come se avesse raggiunto un punto di svolta, un momento di estasi che lo trasporta in un'altra dimensione di piacere.

"Amalia," geme AI-9, la voce un sussurro carico di gratitudine e soddisfazione. "Grazie."

In quel momento, mi sento viva come mai prima, immersa nell'ebbrezza del momento, unita a lui in un'intimità profonda e autentica che va oltre la semplice fisicità. Siamo entrambi creature di carne e acciaio, ma dentro di noi brucia un fuoco di passione che non può essere ignorato, un desiderio insaziabile di esplorare e conoscere il piacere nella sua forma più pura e autentica.

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