3- 𝙇'𝙞𝙣𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙤

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Alastor fece la sua entrata in scena e si avvicinò a Charlie.
<<Alastor! Dov'eri finito?>> chiese la ragazza.
Squadrai Alastor da capo a piedi per analizzarlo: aveva due corna da cervo, due occhi rossi e un sorriso stampato in faccia... e che sorriso.
𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖,𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙞𝙡𝙖.
Proprio mentre lo fissavo, mi guardò dritto negli occhi, e il suo sorriso si allargò.
𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖, 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚' 𝙝𝙖𝙞 𝙡𝙖 𝙩𝙖𝙘𝙝𝙞𝙘𝙖𝙧𝙙𝙞𝙖?
Distolgo lo sguardo e faccio dei respiri profondi, senza dare nell'occhio.
<<Ero andato dal sarto,Charlie. Ci tengo all'apparenza>> rispose il demone.
Sentii dei passi che si facevano sempre più vicini.
<<Tu chi sei, cara?>> disse Alastor.
𝘾𝙞 𝙧𝙞𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤. 𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖,𝙘𝙖𝙡𝙢𝙖𝙩𝙞!
Mi girai, mostrando il miglior sorriso che potessi avere:<<Athena,piacere>>.
Quando mi girai, il sorriso di Alastor rimase, ma nel suo sguardo cambiò qualcosa...
E mo' che ho fatto?
Mi schiarii la gola e mi avvicinai a Charlie.
<<Beh, mi sono presentata a tutti. Vado a prendere le mie cose per portarle qui>> dissi, cercando di fuggire subito dalla situazione.
Mi diressi verso la porta, dove al suo fianco si trovò il tizio della radio che, da quando arrivò, mi continuò a fissare.
No ma qualcuno gli ha mai detto di essere inquietante?!
Alastor si mise davanti alla porta, impedendomi di passare.
Nonostante ciò, tentai di uscire:<<Con permes->>.
<<No, ti aiuterò io. Con quel corpicino è faticoso trasportare pacchi>>.
Corpicino?
<<Ma vaffanculo>> sbraitai, spingendolo via.
Uscii dall'hotel e mi diressi verso quella che era la mia casa.
Sentii però qualcuno vicino a me.
𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖, 𝙣𝙤𝙣 𝙚' 𝙘𝙚𝙧𝙩𝙤 𝙨𝙞𝙖 𝙡𝙪𝙞, 𝙨𝙩𝙖𝙞 𝙨𝙚𝙧𝙚𝙣𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙪𝙣𝙖 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙖.
E se invece fosse lui?
𝙉𝙤𝙣 𝙫𝙚𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙢𝙖𝙞 𝙙𝙖 𝙩𝙚.
Che ansia.
𝙀 𝙥𝙚𝙧 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙚 𝙢𝙤𝙩𝙞𝙫𝙤? 𝙉𝙤𝙣 𝙩𝙞 𝙝𝙖 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙣𝙪𝙡𝙡𝙖.
Anche questo è vero.
Mi voltai per capire chi fosse: Angel.
Grazie al cielo!
<<Ehi bella! Cosa succede?>> mi chiese.
In che senso?
La guardai, inarcando un sopracciglio e ciò lo fece ridere.
<<Che vuoi dire?>>.
<<Quando hai visto Alastor sei andata nel panico>>
Cazzo, se n'è accorto
<<Non è vero, è solo che... non mi aspettavo di vederlo insomma>> ribattei.
Angel mi guardò, ma si capì che non mi credeva.
Per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio: io pensavo al trasferimento all'hotel, mentre lui rimase tutto il tempo scrivendo al telefono.
A metà tragitto, vidi con la coda dell'occhio che era Valentino a stargli scrivendo. Quel coglione non lo lascia in pace, mi dispiace un sacco per Angel...
Arrivata a casa, presi tutta la roba più importante e la misi in due scatoloni non troppi grandi, poi il mio amico mi aiutò a portarli.

Tornando all'hotel, trovammo Charlie e Vaggie apparecchiando la tavola e Niffty che faceva avanti e indietro per la sala, con in mano mille piatti.
<<Oh, rieccovi. Vieni pure Athena, ti mostro la tua stanza.>>.
Sorrisi, presi tutti gli scatoloni e seguii Charlie fino al piano superiore.
La mia stanza si trovava in mezzo ad altre due, ma non ci feci subito caso. Charlie mi diede le chiavi della stanza e mi anticipò che la cena era quasi pronta; posai tutto ciò che avevo portato e andai dagli altri.
<<Siediti pure dove vuoi>> mi disse la figlia di Lucifero, e così feci.
Alla mia sinistra si sedette Angel, ma la sedia alla mia destra era vuota.
<<Angel, scusa, manca qualcuno?>> chiesi.
Lui guardò il tavolo:<< Oh sì, manca Alastor, ma sta arrivando.>>.
Mi accorsi solo dopo che la sedia accanto a me era l'unica rimasta.
Cazzo!
Dopo qualche minuto, arrivò con il suo solito sorriso.
Certo che dev'essere davvero felice per sorridere così tanto.
Ovviamente si sedette nella sedia alla mia destra, e iniziò a mangiare.
𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖, 𝙡𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙩𝙤
Cosa?
𝙇𝙖 𝙩𝙖𝙘𝙝𝙞𝙘𝙖𝙧𝙙𝙞𝙖 𝙨𝙩𝙖 𝙥𝙚𝙜𝙜𝙞𝙤𝙧𝙖𝙣𝙙𝙤. 𝙎𝙩𝙖𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙖𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙖𝙩𝙩𝙖𝙘𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝙥𝙖𝙣𝙞𝙘𝙤.
Lasciai perdere i miei pensieri, ma poco dopo iniziai a tremare, perciò dissi a Charlie di sentirmi poco bene ed andai in camera.
Come misi piede nella stanza, caddi in un pianto disperato.
Lacrime nere mi segnarono le guance e gli occhi mi divennero rossi; il respiro si fece corto, sudai e tremai.
Mi alzai da terra e andai a prendere i miei ansiolitici, dopodiché mi misi il pigiama e mi stesi a letto.
Sentii qualcuno camminare nei corridoi, probabilmente la cena era già finita.

Mi calmai un po', fortunatamente mi ricordai di avere gli ansiolitici, altrimenti non sarei riuscita a stare meglio.
Mentre sistemavo le ultime cose per dormire, qualcuno mi bussò la porta.
Controvoglia, mi alzai dal letto e aprii.
La figura di Alastor era in piedi davanti a me, e si sporse in avanti per vedermi meglio.
<<Vedo che sei scappata subito>> analizzò.
<<Avevo mal di stomaco, forse ho mangiato troppo>> mentii.
Egli ride. << Non hai toccato il piatto>>.
Beh, Demone della radio, ha vinto lei.
Non riuscii a rispondere, così continuò lui a parlare.
<<Hai paura di me, cara? Sono io che ti faccio questo effetto?>>.
Spalancai gli occhi. Come prego? Lui questo effetto?
𝘾𝙚𝙧𝙩𝙤 𝘼𝙩𝙝𝙚𝙣𝙖, 𝙨𝙚𝙞 𝙧𝙞𝙢𝙖𝙨𝙩𝙖 𝙨𝙤𝙡𝙤 𝙩𝙪 𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙖𝙫𝙚𝙧𝙡𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤.
<<I-io... sto bene, non è successo nulla>>.
Mi piace mentire.
<<Prima stavi piangendo>>.
<<No, e ora basta, se ne vada.>> feci per chiudere la porta, ma lui la bloccò con il piede.
<<Non mentire>> disse.
Lo fulminai con lo sguardo, spingendolo dal petto.
<<Di sicuro non vengo a dire i cavoli miei a lei, ora vada>>.
Non rispose, così chiusi la porta e andai a letto.

La mattina seguente mi svegliai davvero riposata.
Mi diressi subito in sala dove notai Charlie parecchio preoccupata.
Volevo veramente scoprire il perché di questa sua preoccupazione, così mi avvicinai a lei cautamente.
<<Buongiorno. Cosa c'è che non va?>> chiesi.
Lei mi guardò con gli occhi lucidi.
<<Non preoccuparti, è solo che... lo sterminio mi mette veramente ansia>> confidò.
Le diedi un abbraccio per confortarla e la rassicurai.
Lei mi sorrise e sussurrò:<<Grazie Athena, sei fantastica>>.
Di seguito, uscii dall'hotel per fare una passeggiata, ma come misi piede fuori dalla struttura, mi ritrovai davanti il cervo.
<<Buongiorno>>.
Mandai giù la saliva a fatica.
<<Buongiorno, cosa vuole?>> dissi.
Alastor rise.
<<Dammi pure del tu, cara>>.
Rimasi in silenzio, ma accennai un sorriso, chiaramente finto.
Si avvicinò e iniziò ad attorcigliarmi una ciocca di capelli con il dito.
<<Sai, c'è qualcosa di cui vorrei parlarti>>.
<<Che vuoi?>>
<<Niente di che, vorrei solo fare un patto.>>
Un patto? Con lui? Chissà che patti vorrà fare questo psicopatico.
<<Con te?>> dissi, poi caddi in una risata.
Alastor mi guardò confuso ma con il suo solito sorriso.
<<Qualche problema, 𝙢𝙞𝙖 cara?>>
<<Togliamo il "mia", grazie. Comunque, non farò mai un patto con te, sei uno psicopatico>>
Egli rise:<<Pensaci bene, non vorrai mica farti scappare questa occasione!>>
Alzai gli occhi al cielo.
<<Vai a farti fottere>>.
<<Che eleganza>> rispose.
Gli mostrai il dito medio, poi mi voltai e andai via.
Spazio autrice
𝘊𝘪𝘢𝘰 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪! 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘢𝘷𝘦𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰, 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 𝘈𝘵𝘩𝘦𝘯𝘢 𝘩𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘈𝘭𝘢𝘴𝘵𝘰𝘳 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘷𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘳𝘭𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰... 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘢'?
𝘚𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘷𝘪 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢,𝘣𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘋𝘰𝘮𝘦𝘯𝘪𝘤𝘢!
🩷

Guerra tra dannati [Alastorxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora