Kiss.

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La BMW nera di Harry sfrecciava nel traffico.

A Dana non piaceva molto come guidava il ragazzo lo trovava piuttosto spericolato. Nella macchina regnava il silenzio e questo metteva in agitazione entrambi i ragazzi, Dana allungò la mano per accendere la radio.

"Giù le mani, sai come la penso sul fatto di toccare la radio o altre cose nella mia macchina"  disse il ragazzo, non lasciando neanche per un secondo lo sguardo dalla strada.

"Certo capo" disse Dana prendendosi gioco di lui.

Dopo questo piccolo scambio di battute torno il silenzio, la ragazza non lo sopportava più, la faceva sentire in imbarazzo.

"che facevi con Sara?" chiese con voce innocente, anche se sapeva benissimo la risposta.

"Ci guardavamo negli occhi in bagno, sai è un posto molto bello." rispose lui.

Oh quanta simpatia.

Dana sbuffò e poi disse "senti mister simpatia, se devi fare così lasciami qui e vado a piedi non capisco perchè hai insistito a volermi accompagnare a casa e poi non spiccichi parola". Il tono della ragazza era sulla difensiva.

Lei sapeva che doveva essere gentil con lui e con gli altri quattro, sapeva di dover diventare una loro amica ma a volte non riusciva proprio a stare zitta e le cose uscivano dalla sua bocca ancora prima i poter pensare di tenerla chiusa.

"Scusa Dana sono solo nervoso, e in bagno ho scopato con Shamanta perchè dovevo sfogami".

"Perchè sei nervoso?" Chiese lei.

"perchè tu passerai del tempo con Louis e io so cosa vuole lui da te, insomma vuole quello che vogliono tutti, e io diciamo che sono un pochino geloso. Non voglio che qualcuno si approfitti di te.

So che penserai che è strano, voglio dire io sono stato il primo a trattarti  male ed ad approffittare della tua gentilezza. E credimi non finirò mai e poi mai di sentirmi in colpa per quello che abbiamo fatto. Per quello che ho fatto io. Ti ho distrutto solo per sentirmi migliore. è quello che faccio distruggo tutti per sentirmi meglio per non sentirmi inferiore." 

Harry aveva espresso i suoi veri sentimenti, si sentiva in colpa ogni giorno per quello che faceva, ma non poteva smettere doveva tenersi la sua maschera da duro, altrimenti tutti avrebbero visto il ragazzo fragile che si nascondeva al di sotto. Il ragazzo che dopo che picchiava qualcuno piangeva di nascosto. Il ragazzo che dava consigli alla madre e alla sorella su cosa mettersi e su come abbinare i vestiti al meglio. Il ragazzo che piangeva ogni volta che vedeva un film romantico.

Lui voleva nascondere il suo vero io dietro quella facciata da cattivo ragazzo tatuato, che si veste di nero.

Le madri dicevano alle proprie figlie di stare lontano da lui e dai suo quattro amici combina guai, le ragazze non ascoltavano le madri pechè la figura del cattivo ragazzo attrae sempre le brave ragazze.

Dana rimase colpita dalle parole di Harry, e per un pò rimase in silenzio non sapendo precisamente cosa avrebbe dovuto dire.

Harry parcheggiò davanti casa di Dana, scese e le aprì la porta da vero galantuomo .

"grazie" disse lei con un sorriso.

Era così indecisa su quello che avrebbe dovuto fare o dire, alla fine prese la sua decisione.

"Vuoi entrare? Devo sdebitarmi per il passaggio e posso offrirti del thè o del succo o non so quello che vuoi" Disse Dana guardandosi in giro, perchè non riusciva a regger troppo lo sguardo di Harry.

Dana si sentiva in enorme imbarazzo, non aveva mai portato nessun ragazzo a casa. 

Chissà cosa dirà la mamma , questo era il pensiero fisso di Dana.

Harry si guardò un pò in giro, voleva con tutto se stesso accettare la proposta della ragazza, ma voleva anche andare dai suoi amici, Louis in particolare, e mettere in chiaro le cose.

Alla fine Harry parlò.

"Hai il succo di frutta alla pesca?".

La ragazza sorrise "Certo è il mio preferito". 

I due si guardarono e Harry ridendo come un bambino disse "allora considerami già dentro casa".

Il ragazzo chiuse la macchina e seguì la ragazza dentro casa, dire che l'ansia lo stava mangiando vivo era dire poco. Appena mise piede in casa fù avvolto da un odore dolce, non sapeva esattamente cosa fosse ma l'amava.

"Mamma sono a casa" urlò la ragazza mente si dirigeva in cucina seguita da Harry che si guardava intorno cercando di memorizzare ogni piccolo dettaglio.

"mamma ti presento Harry" Disse Dana appena varcò l soglia della cucina.

La madre rimase interdetta, e per poco non fece cadere la bottiglia di latte che aveva in mano.

"Harry?" chiese in un sussuro. Lei sapeva, sapeva tutto. Lui era il ragazzo che aveva dato il via all'inferno della figlia e ora era davanti a lei nella sua casa portato proprio dalla figlia.

il suo primo istinto fù quello di picchiarlo, lei non era una donna violenta ma quel bel ragazzo aveva fatto soffrire la figlia e quindi si meritava delle botte come minimo.

"Si Harry è il mio nome" disse il ragazzo sorridendo alla donna visibilmente scossa. 

"Harry sali le scale e la prima a destra è la mia camera entra e fai come se fossi a casa tua, io prendo i succi e arrivo." disse Dana con tono autoritario.

Harry annuì ma prima di andare salutò la mare di Dana "è stato un piacere incontrarla".

Appena la porta di Dana fù aperta la madre iniziò ad urlare silenziosamente [spero che si capisca cosa intendo].

"Hai portato quello, la persona che più dovresti odiare dentro casa nostra?".

"mamma è tutto sotto controllo, stai tranquilla" disse la ragazza mentre prendeva i succhi di frutta e delle merendine. 

"Mi si è rotta la macchina e lui mi ha portato a casa, invitarlo ad entrare era il minimo che potessi fare. E poi mammi sta tranquilla non sono stupida, ho un piano".

La madre annuì poco convinta, e prima che la figlia uscisse dalla cucina disse "solo stai attenta, sai che l confine tra odio e amore è minimo".

Dana annuì e poi salì in camera sua.

Appena entrò trovo Harry sdraiato sul suo letto, "Harry?" lo richiamò.

"Sono sveglio, tranquilla" mentre diceva queste parole aprì gli'occhi e sorrise.

I due ragazzi iniziarono a mangiare in silenzio.

"Non piaccio molto a tua madre. vero?" chiese Harry abbassando lo sguardo.

"Sinceramente? Non penso " disse lei accarezzandogli un braccio.

"è per quello che ti ho fatto?". 

Dana fece cenno di no con la testa, " è perchè sei un ragazzo" disse sorridendo. 

Per uno strano motivo Dana non voleva far sentire male Harry.

"Quindi se io facessi questo li mi odierebbe?". Chiese il ragazzo mentre si avvicinava alla ragazza.

Già ti odia, pensò Dana.

Ma i suoi pensieri furono interrotti dalle labbra di Harry che si muovevano sulle sue, anche lei iniziò a muoverle non sapendo bene come fare dato che era il suo primo bacio.

Dana non ci poteva credere, il suo primo bacio a Harry, il ragazzo che l'aveva fatta soffrire di più.

L'ultimo pensiero di Dana fù sono fuori di me per questo, e penso di aver perso le chiavi. E poi si abbandono totalmente a quella sensazione di benessere dovuta ad Harry.



Vindictive || Harry Styles.Where stories live. Discover now