Capitolo VIII

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Per essere il giorno di passaggio tra un anno e un altro, i tre ragazzi erano davvero molto tristi e confusi.

Soprattutto Jacopo che, mentre da lontano udiva i rumori dei fuochi d’artificio e dei tipici botti di capodanno, si girava e rigirava nello scomodo letto torturando la sua mente nel tentativo di ricordare Manuel e la loro relazione.

Poteva aver davvero dimenticato il suo fidanzato, l’uomo che – a detta di suo padre e di Manuel stesso – stava per sposare?

Eppure i suoi ricordi erano nitidi fino…fino a quando?

Sicuramente fino a prima di giungere a Roma.

Ricordava distintamente la lite con Luna, la loro rottura e la decisione di accettare il trasferimento a Roma.

Ricordava, forse, anche il viso di Manuel, gli sembrava quantomeno familiare.

E poi?

Il nulla.

Scene confuse che non era nemmeno sicuro di aver vissuto.

La prima cosa che pensò, neanche a dirlo, fu che Manuel stesse mentendo.

Eppure, suo padre sembrava conoscere quel ragazzo da sempre, sua nonna non aveva fatto altro che parlargliene bene e Simone…

Beh, Simone, a primo impatto e nonostante la confusione imperasse nella sua mente, sembrava essere molto coinvolto da quel Manuel.

Sembravano amici.
Sembravano intimi.

Molto intimi.

E non bastava l’amnesia, ci si mette pure Simone a confondermi.

Ché a Simone, i suoi partner, maschi o femmine senza distinzione alcuna, non erano mai andati a genio.

E cosa aveva Manuel di diverso dagli altri?

Era forse quel particolare – che a lui sfuggiva – ad aver fatto sì che si innamorasse di Manuel e che tutta la famiglia pendesse dalle sue labbra?

Non ne aveva idea.

Più pensava e più la sua testa sembrava stretta in una morsa che gli impediva di ragionare.

Decise, quindi, di girarsi un’ultima volta nel letto dando le spalle alla finestra e cercando di dormire, rimandando ogni domanda al giorno successivo.

Di una cosa, però, era certo.

Il primo giorno del nuovo anno, come prima cosa, avrebbe dovuto cercare di fare seriamente il punto della situazione e provare a riappropriarsi della sua vita.

***

Neanche per Simone e Manuel, l’ultimo giorno dell’anno era stato piacevole.

Si erano concessi un ultimo abbraccio su una fredda panchina antistante l’ospedale promettendosi di riportare il loro rapporto sul binario dell’amicizia e avevano brindato al nuovo anno, Simone in famiglia, cercando di non pensare a Manuel, e Manuel a casa, rimuginando su tutti i suoi sbagli, sul risveglio di Jacopo e sulla decisione presa.

Soprattutto su quest’ultima, Manuel aveva ancora un’infinità di dubbi.

Continuava a chiedersi se obbligare Jacopo ad una relazione fosse la cosa giusta.
Continuava a chiedersi se, al contrario, obbligare Simone a rinunciare alla stessa fosse la cosa giusta.

Continuava a chiedersi tante cose ma non cosa volesse davvero lui.

Ché ne era consapevole, probabilmente la relazione con Jacopo non avrebbe avuto futuro nonostante egli fosse tutto ciò che ogni giorno, per mesi, aveva desiderato.

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