Capitolo 12

179 44 229
                                    

                                Axel
                                                  

“Alza il culo dal letto, Axel” sbattei  le palpebre e ci misi qualche secondo per mettere a fuoco un viso, e non era uno di quelli  che mostrava essere felice o chissà cosa.

“Ma si può sapere cosa c’è?” sbottai infastidito: non mi  piaceva essere svegliato da qualcuno, preferivo la sveglia al suono della voce di una qualsiasi persona al mattino; e  tantomeno mi piaceva ritrovarmi con un viso a due millimetri dal mio.

Mi sedetti sul letto e Nolan si allontanò, continuando a scrutarmi con un’espressione che voleva dire:so che tu sai che io so.

E sì, sapevo a cosa fosse dovuto quello sguardo: sicuramente ieri sera qualcuno del personale mi aveva visto uscire o rientrare, che novità.

“Nolan, no, di prima mattina col cazzo” non ero in grado di sorbirmi un altro dei suoi discorsi. Erano tutti uguali.

“ Ma non puoi continuare così!” e speditemi  in un manicomio, anzi direttamente in carcere; magari ne esco che ho imparato qualche attività extracurriculare nuova.

Non cambierò nessun tratto di me, perché non ho né voglia né motivo.

Ognuno di noi ha delle aspettative e delle esigenze, e se io dovessi accontentare quelle  di tutti e diventare come ognuno di loro vorrebbe, a quest’ ora del vero me non sarebbe rimasto nemmeno un cromosomo.

“No, tu ora stai seduto e ascolti, razza di idiota”mi stupii del tono e del modo di parlare di Nolan: non parlava mai così, perlomeno  non da quando lo conoscevo.

“Mi hai detto tu di alzare il culo, e poi sta attento a come parli” lo fulminai con lo sguardo e tentai di alzarmi, quando con una spinta tentò di farmi ricadere sul letto, e allora persi la poca pazienza che mi circolava in corpo.

“Nolan, ti andrebbe di diventare il mio sacco da boxe, mh?” era una sorta di minaccia per invitarlo a non rompere le palle, ma a quanto pareva era più determinato del solito.

“Sono serio, Axel, siediti” decisi di sedermi per evitare ulteriori rotture di palle, le quali non finirono considerando che attaccò  con il suo solito discorso.

“Nolan, perché non ti limiti a concludere quest’anno di merda e a tornare a scuola, ad essere un ragazzo con una vita tranquilla?” non urlai nemmeno, non avrebbe capito comunque.

“Perchè anche tu devi tornare ad esserlo”disse soltanto questo, ma mi bastò per confermare una cosa che sapevo fin dall’inizio:la preoccupazione e il tendere la mano agli altri erano proprio le caratteristiche dominanti della famiglia Lancaster.

Peccato però, che il sottoscritto una mano non la volesse.

                                 ***            
   

Io e Nolan parlammo meno del previsto:lui mi fece il solito discorso, io lo ignorai senza un minimo di interesse e uscii dalla finestra. Un classico.

So di poter sembrare un bambino in preda a comportamenti aggressivi dettati dalla frustrazione, ma onestamente ero semplicemente stanco delle persone.

Non voglio sembrare uno di quei ragazzi che non ammette di avere qualcosa che non va: chi mente sul fatto di non avere alcun tipo di problema è il primo ad averne molteplici, e io ammettevo di averne.

Ma non riguardavano  il mio disinteresse verso i miei modi di fare.

Uno dei miei errori più grandi era stato quello di unirmi a Drake e al  suo gruppo, avevo 15 anni e al tempo lui  mi sembrava una figura dalla quale  prendere esempio.

Rovi Di Lacrime( ROV Serie's VOL.1)Where stories live. Discover now