Capitolo 15

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                               Axel

"Ciao fratello, dato che al momento non posso fare alcuna telefonata perché sono a un importante match di football, ti scrivo per dirti che a breve verrò a trovarti.
Mi manchi, perciò non hai scuse per rifiutarti di incontrarmi.
Mi ospiterà nonna Clotilde per qualche giorno, poi me ne tornerò da mammina e papino e dalla mia adorata bambina( che è tutt'ora dal suo amante). Domani chiamami, così ne parliamo meglio!"

Che vita del cazzo.

Poco dopo l'uscita di Chiara e Laila dalla nostra camera ricevetti questo messaggio da parte di Duncan.

Messaggio che in fondo mi fece sorridere, ma anche imprecare in ventidue lingue diverse: da una parte averlo vicino mi avrebbe rasserenato, dall'altra ricordavo che era solo momentaneo, e soprattutto, non potevo di certo spiegargli l'assurda situazione in cui ero.

Anzi, nella quale eravamo.

Decisi di non negare questo incontro, dato che era l'unica persona alla quale tenevo davvero e della quale sentissi la mancanza, ma il livello di attenzione sarebbe dovuto aumentare drasticamente.

E soprattutto, avrei dovuto parlare con Sam: durante i giorni in cui mio fratello fosse stato a San Francisco non potevo assolutamente lasciarlo da solo.

Così come per Chiara.

In seguito, chiamai Alexis e gli chiesi di vederci, dato che Drake non si era ancora fatto vivo ed ero perfettamente consapevole del fatto che stesse  probabilmente preparando una bomba nucleare.

Ci mettemmo d'accordo per un incontro  nel fine settimana, anche se a me era stato vietato più volte di uscire.

Arrivati a questo punto me ne fregava ancora meno il cazzo degli avvertimenti di Sam.

Che se ne andasse a fanculo.

Parlando di lui, lo vidi la sera stessa, e andò anche abbastanza bene inizialmente, finchè non disse "Puoi uscire per via di Duncan ma solo con Chiara presente".

E così avrei dovuto far conoscere due rompicoglioni.

Grazie Sam.

Averli entrambi vicini mi avrebbe reso più tranquillo, almeno fino a quando Drake non avesse fatto qualcosa.

A quel punto avrei dovuto agire concretamente.

E così arriviamo al giorno seguente, quando a mensa, un ragazzo, senza dare nell'occhio mi passò una busta: questa volta rossa, ma con lo stesso simbolo del serpente a tre teste.

In breve, quel grandissimo pezzo di merda mi chiedeva di uccidere Teo al posto suo.

La sera stessa.

Accartocciai la lettera e me la misi in tasca, dopodiché la feci in mille pezzi e la buttai nel cestino in camera nostra.

Fottiti, coglione.

Al contrario di Teo, che tra parentesi, non era più uscito dalla struttura, il nuovo messaggero non mi diede alcuna informazione e si limitò a guardarmi senza battere ciglio, per poi alzarsi e ritornare da dove'era venuto.

Se era ospite di quel posto non lo avevo mai visto.

Nel pomeriggio chiamai Duncan e mi mostrai "contento" della sua decisione di venirmi a trovare, e mi spiegò che avrebbe preso l'aereo per San Francisco il lunedì seguente.

Il problema era che avevo stracciato la lettera e sapevo fin troppo bene che Drake si aspettasse esattamente questo, e che qualcuno lo avrebbe avvisato: ero convinto che diversi ragazzi della struttura si trovassero nella stessa situazione di Teo, ma che a differenza sua non volessero  confessare per paura.

Rovi Di Lacrime( ROV Serie's VOL.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora