18. Mistake

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Risvegliarmi tra le braccia di Matias appare più come un incubo che un sogno. Il calore del suo corpo mi ha cullato fino ad addormentarmi, mentre le sue braccia allenate e muscolose mi hanno cinto per tutta la notte.

Abbiamo consumato quella passione che ha sempre alleggiato tra di noi in un'unica notte, cadendo in errore.

Doveva darci tempo, per fidarci nuovamente l'uno dell'altro, per poter soccombere a tutti mesi passati lontani.

Invece ancora nudi, siamo un groviglio di braccia e mani così maledettamente perfetto. Approfitto quindi del fatto che lui stia ancora dormendo per poter scrutare al meglio il suo corpo marmoreo, soffermandomi con le dita su quel tatuaggio che sta a simboleggiare il suo sentimento nei miei confronti.

Mi alma.

Nato per pura causalità, ma divenuto in seguito il soprannome preferito con cui lui si appella a me.

Vorrei pentirmi delle azioni di ieri sera, tento con tutt'a me stessa di trovare un difetto negli avvenimenti, ma al cuore  non si può mentire. Ha battuto così forte, così emozionato, per tutta la durata del rapporto e per le ore seguenti. Poi ha preso a battere allo stesso ritmo dell'argentino, creando un equilibrio idilliaco.

"Ehi"

Mi sussurra con fare dolce, con la stessa premura che è solito riservarmi in questi momenti di intimità.

"Ehi"

Noto un suo impercettibile movimento verso di me, come se volesse far scontrare le nostre labbra, ma si blocca poco prima di far avverare quel desiderio.

"Sei bellissima come ti ricordavo"

Ha sempre ammesso con facilità di trovarmi ancora più magnetica appena sveglia, quando il mio volto è ancora segnato dal sonno e i miei capelli hanno una forma indefinita.

"Sembri un angelo"

Continua poi accarezzandomi con dolcezza la punta del naso. Non posso far altro che sorridere, addolcita dai suoi modi.

"Mati"

"Mhmh"

Odio dover essere io quella a rovinare il momento. Mi sento così in pace in questo momento, sento finalmente silenzio nella mia mente che ama parlarmi di tutte le cose negative che mi affliggono.

La calma e la tranquillità che sa darmi Matias sarà sempre una cosa unica. Magari non siamo destinati al per sempre, magari mi innamorerò nuovamente in futuro, ma nulla saprà battere questo stato di estati che solo con lui sono capace di provare.

"Abbiamo fatto una stronzata, dovevamo andare con calma"

"Mi alma, sei stata bene?"

Io annuisco, capendo che con le sue prossime parole ha l'intenzione di mettermi davanti una verità che non voglio considerare.

"Siamo sempre stati fatti così. Siamo passati dall'odio all'amore senza vie di mezzo ed è sempre andata bene. Perché dobbiamo chiuderci nelle convenzioni se stiamo meglio quando ci lasciamo andare?"

"Però in passato è finita male"

Gli faccio notare, apprezzando però le sue parole. Siamo fuori dagli schemi, lo siamo sempre stati, perché proprio ora dobbiamo stabilire un ordine cronologico che non è il nostro?

"Lascia stare il passato. Li sono stato io a fare l'idiota. Non c'entra quello che siamo stati o come lo siamo diventati. C'entra tutt'altro. Io sto bene così, se ho voglia di baciarti lo voglio fare. Non ti senti pronta? Va bene lo stesso. Io sono qui per riconquistare la tua fiducia, non mi importa di quanto tempo ci vorrà"

"Anche a me fa piacere tutto questo. Sto benissimo con te, lo sai che sei la mia calma. Però ho una paura matta di soffrire di nuovo, non te lo nego. Voglio buttarmi in questo, so che è quello che voglio, ma rimane il fatto che non so se sono pronta a farlo"

"Va bene lo stesso, mi alma"

Vedermi riflessa nei suoi occhi mi provoca dei brividi. Sembro essere così perfetta ai suoi occhi che ho così paura di deludere le sue aspettative. Vorrei essere capace di superare queste paure, ma allo stesso tempo devo pensare anche a me stessa.

Se le sue parole hanno un fondo di verità, arriverà il momento in cui sarà tornato tutto nella norma. Voglio dare la possibilità al tempo e a Matias di rimettere ordine nella mia vita.

"Vogliamo iniziare a prepararci?"

Propone forse con l'intento di cambiare discorso e mettermi a mio agio. Io miglio in risposta, non volendo allontanarmi dal suo petto così comodo. Altri due minuti di abbraccio e giuro che mi alzo.

Di minuti ne passano quindici, rischio di riaddormentarmi anche sotto le sue coccole premurose, ma a risvegliarmi è la porta che viene spalancata rumorosamente.

"Ancora a letto state? Io non aspetto altri cento anni, mi vado a preparare voi fate come volete"

Miriam è abituata a scene come queste, non nego che in passato è capitato per sua sfortuna di interromperci nel momento del rapporto.

Mentre lei va a chiudersi in bagno, io rubo la camicia di Matias che avvolgo al mio corpo per poter essere un minimo coperta.
Lui si infila i boxer firmati e i Jeans.

"Allora vado, ci vediamo tra poco tanto"

Mi accarezza il volto fino a stampare le sue labbra sulla mia fronte.

➸ Attention || Matias SoulèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora