•IL SOGNO•

17 5 0
                                    

Tutto nero attorno, poi la luce inizia pian piano ad accendersi e mi rendo conto di essere in un ascensore.
Le luci sfarfallano e sento il battito del mio cuore accelerare.

Lo sentivo quasi in gola il cuore, quando l'ascensore si fermò al piano zero.
Le porte si aprirono e mi fiondai fuori cadendo di ginocchia.
Cercai di ristabilire il mio respiro e mentre rialzavo lo sguardo mi resi conto che poco distante da me ci fosse un furgone con due persone armate ai laterali.

Sembrava uno di quei pulmini che trasportava i detenuti, aveva delle grate dietro e c'erano delle mani ammanettate che venivano fuori.
Mi alzai a fatica e lentamente mi avvicinai a quella vettura.

Mi resi conto che su un lato della vettura c'era una targa che diceva "individuo pericoloso, stare a distanza di sicurezza"

Era tutto così strano, non capivo cosa stesse effettivamente accadendo ma dovevo capire chi ci fosse lì dentro.

Pian piano, ad ogni passo avanti riuscivo sempre più a vedere il viso della persona imprigionata.
Sussultai quando lo vidi completamente, sembravo quasi io.
Anzi, ero proprio io... ma con qualcosa di diverso.

Mi guardava anche lui, ma non sembrava l'individuo cattivo che millantava la targa.
Non riuscivo a capire... "se io ero fuori, chi era quello rinchiuso lì dentro?"

D'un tratto il ragazzo iniziò a muovere la bocca, ma non fuoriusciva nessuna parola da essa.
<<N-non capisco>> riuscii a dire solo quello.

Vidi il ragazzo allontanarsi sul fondo del furgone, iniziò a frugare in un angolo e poi si avvicinò a me.
Mi guardò negli occhi e mi passò un bigliettino.

Mi congelai sul posto e guardai i due uomini armati per capire cosa fare, ma sembrava stessero facendo la mannequin challenge andata di moda nel 2016. Totalmente immobili, così afferrai velocemente il bigliettino.

Guardai il tizio ancora una volta e lui mi fece segno di leggere.

<<S-siamo una cosa sola, ma per paura mi hai lasciato qui a marcire.
Sono la tua parte scura, è vero... Ma se non mi insegni come ci si comporta, resterò sempre dipinto come l'animale senza cuore di cui tutti hanno paura>>

Richiusi il bigliettino e mi girai nuovamente verso di lui. <<Non so cosa sta accadendo ma... Mi sento di chiederti scusa>>
Lui mi sorrise e mi indicò il lucchetto da aprire per poterlo liberare.

Sospirai. <<Andremo per gradi, ogni giorno faremo lezione e quando sarai pronto aprirò il lucchetto>>
Il ragazzo iniziò a piangere e a tirare testate sulle grate, io avvertì un vuoto al petto e tutto intorno a me iniziò a girare vorticosamente.

Chiusi gli occhi e poi con un sussulto mi ritrovai nel mio letto con la TV accesa che trasmetteva un documentario sull' accoppiamento dei delfini.

Sospirai ancora.
Era un sogno, ma la pura verità.
Mi girai su un fianco e lo sguardo mi cadde sul comodino, c'era un biglietto simile a quello del sogno.

Sgranai gli occhi e un po' interdetto allungai la mano per prenderlo.
Lo avvicinai a me per vedere cosa ci fosse scritto, ma guardandolo mi ricordai che fosse il biglietto da visita di un mental coach che avevo trovato nella cassetta delle lettere.

Il mio sguardo si spostò su un lato dove c'era un disegno.
Mi si accese la lampadina e afferrai subito il mio cellulare da sotto il cuscino.
Digitai "lupo bianco e lupo nero" sul motore di ricerca e lì capii tutto.

Dentro ognuno di noi ci sono due lupi,
Il bianco che rappresenterebbe il bene e il nero il male.
Se nutri solamente uno, l'altro si ribella ed era proprio quello che avevo sognato.

Salvai sul mio cellulare il numero del mental coach e gli inviai subito un messaggio.
Non volevo perdere il controllo, volevo che entrambi i miei lupi fossero ben nutriti e forse lui poteva aiutarmi.

Bạn đã đọc hết các phần đã được đăng tải.

⏰ Cập nhật Lần cuối: May 29 ⏰

Thêm truyện này vào Thư viện của bạn để nhận thông báo chương mới!

IL SOGNO ~ShortNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ