Naked Truth - Parte Due

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[PREMESSA]

Questa storia è stata scritta a quattro mani con uno degli scrittori che ammiro di più su questa piattaforma (e non solo) @REKaneki_14. Vi consiglio di leggere tutto ciò che trovate sul suo profilo, anche perché dopo la prima lettura diventa droga e non potrete più fermarvi, ma quest'oggi devo focalizzarmi sulla prima parte di questo racconto. Naked Truth

La trovate solo sul suo profilo nella raccolta Short Horror Stories. Ricordo che la lettura della prima parte è necessaria per comprendere quanto avviene tra queste righe. La trovate come link esterno, qui in fondo. 

E ora direi che possiamo cominciare...


  *

It's too late to change events

It's time to face the consequence

For delivering the proof

In the policy of truth

(Depache Mode – Policy of truth)

*

Penso spesso alle cose e al modo in cui hanno un inizio e una fine.

Per la maggior parte delle persone è semplice, capire quale sia il principio e quale la conclusione; per loro funziona così, ma non per me. Non c'è linearità nella mia vita. Le cose iniziano, ma non finiscono. O iniziano già finite.

Anche questo momento mi sembra sospeso nel tempo. Il preludio di qualcosa che in realtà è già concluso. Nella testa dell'uomo davanti a me, è già tutto finito.

Lui ha già goduto.

Ho sempre pensato che dire la verità avrebbe segnato la mia fine, ma non credevo che mi avrebbe anche umiliata.

So perché mi sono ritrovata in questa situazione; è quello che mi succede sempre. Penso di vincere, penso di essere forte, di saper affrontare il dolore, il marcio, il dispiacere...

Ma alla fine, vince sempre lui.

La sua cravatta aveva uno scopo ben preciso. Mi stringe i polsi, ma non fa male quanto il tacco a spillo delle mie scarpe che preme sul palmo aperto. Il sangue stilla lentamente dal foro. Stringo i denti, abbasso lo sguardo. Sono legata al palo da lap dance, a quattro zampe. Soffoco un gemito di dolore.

"Non devi mentire..." scandisce bene lui, sussurrandomelo all'orecchio. Inizio a non sopportare più questo tono. Voglio liberarmi e strangolarlo con le mie stesse mani.

"Non sto mentendo... ti prego, basta".

Non sono solita pregare nessuno, ma sono ore che siamo qui dentro. Nessuno mi è ancora venuto a cercare. Inizio a temere che questa sarà davvero la fine di tutto.

"Tu hai mentito e stai continuando a farlo. Ti avevo avvisata, su ciò sarebbe successo."

Ancora quel tono. Il tacco preme più a fondo, il buco che si allarga nel mio palmo, così tanto che quasi mi aspetto di vederlo uscire dall'altra parte. Un urlo sgorga dal mio petto, insieme alla rabbia cieca. Gli occhi mi pizzicano per via delle lacrime e del sudore.

"AIUTO! PER FAVORE!" urlo a squarciagola. Ci avevo già provato, ma nessuno sembra sentirmi. Non importa a nessuno...

Poi, finalmente, mi calmo. Focalizzo la mia attenzione sul mio stesso sangue, quella vista mi rilassa. Mi riporta alla concretezza delle cose. Devo uscirne. In qualche modo riuscirò a farcela anche stavolta. Devo solo calmarmi.

Bullet RicochetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora