𝐈𝐕 - 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐒𝐩𝐡𝐞𝐫𝐞

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Mercoledì, 16 aprile 2018.

"È mattina a New York, è ora di svegliarsi dai brutti sogni, saltare giù dal letto e cominciare a fare programmi per un futuro radioso."

Mi svegliai con il suono della voce di Gossip Girl che risuonava nella mia testa. Il sole filtrava attraverso le tende, gettando una luce dorata nella mia stanza. Il cuore mi batteva forte mentre realizzavo che oggi era il giorno dei risultati dei provini. Era mercoledì, il giorno che avevo temuto e aspettato con ansia. Mi stiracchiai nel letto, cercando di scrollarmi di dosso i residui di sonno e di prepararmi mentalmente per ciò che mi attendeva.

Dopo aver fatto una doccia rapida, mi vestii con attenzione, scegliendo un abbigliamento semplice ma curato: jeans scuri, una maglietta bianca e una felpa morbida. Volevo sentirmi a mio agio, anche se il mio cuore era in tumulto. Presi un respiro profondo e uscii dalla mia stanza, dirigendomi verso la mensa dell'accademia dove trovai Jessica, Michael e Lucas che stavano già facendo colazione.

«Buongiorno, Mia!» esclamò Jessica con un sorriso luminoso. «Come ti senti?»

«Un po' nervosa, a dire il vero,» risposi, cercando di mascherare l'ansia con un sorriso. «Ma pronta ad affrontare questa giornata.»

Non ero per niente pronta in realtà.

«Stai tranquilla, andrà tutto bene,» intervenne Michael, sollevando il bicchiere di succo d'arancia in un brindisi informale. «Hai fatto un lavoro straordinario al provino.»

Lucas annuì, mordendo una fetta di pane tostato. «Sì, hai spaccato, Mia. Non c'è dubbio che avrai il ruolo.»

Mi sedetti con loro, prendendo un succo alla mela. La conversazione continuò tra chiacchiere leggere e risate, cercando di alleggerire la tensione nell'aria. Parlammo di tutto e di niente: delle lezioni, delle nuove coreografie e delle ultime novità della nostra serie preferita. Nonostante i loro sforzi, però, non potevo fare a meno di sentire un nodo allo stomaco.

Dopo la colazione, ci dirigemmo tutti insieme verso l'aula per la lezione mattutina che ci aspettava sulla teoria della danza.

Giunti davanti l'aula entrammo e mi sedetti al mio banco insieme a Jessica, cercando di concentrarmi sugli esercizi di riscaldamento. La signora Leroux, insegnante di quella materia, ci osservava con il suo solito sguardo critico, ma gentile. La tensione nella stanza era palpabile; non ero l'unica a sentirmi così. Ogni sguardo incrociato con i miei compagni di classe era un misto di ansia e speranza.

Mentre la lezione proseguiva, il tempo sembrava sia dilatarsi che contrarsi, creando una strana sensazione di disorientamento. Le parole della signora Leroux, solitamente chiare e incisive, oggi mi arrivavano ovattate, come da una grande distanza. Tentai di concentrarmi sulle spiegazioni e sugli appunti, ma il pensiero dei risultati in arrivo continuava a tormentarmi, rendendo difficile seguire la lezione.

Rʜʏᴛʜᴍ Oꜰ LᴏᴠᴇWhere stories live. Discover now