EPILOGO ( parte seconda )

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Samul non era ancora padre, stava facendo il suo percorso per diventarlo.
In realtà il suo desiderio era quello di diventare un prete esorcista.
Lui, che era cresciuto con la nonna ne aveva viste di cose strane.
La nonna di Samuel era ciò che si poteva definire una sensitiva e conosceva il voodoo.
Le loro origini erano molto legate alla cultura dello spiritismo e al sovrannaturale.
Samuel non lo ricorda, ma da bambino vedeva cose che gli altri non potevano vedere.
Lo disse spaventato alla nonna.
La signora Fannell lo rassicurò dicendo che era solo una fase, che tutti i bambini sono collegati molto spesso a cose che gli adulti non riescono più a vedere.
Samuel domandò il perché gli adulti non riuscissero a vedere quelle cose.
La nonna di Samuel rispose che non tutti diventavano così, che alcuni adulti rimanevano connessi perché qualcuno doveva continuare ad aiutare gli spiriti ad andare oltre e aiutare i vivi tormentati dagli spiriti.
Samuel aveva già deciso fin da allora che voleva continuare ad essere connesso e così fu.
La storia della casa che appariva e scompariva con la nebbia lo aveva sempre affascinato ma la nonna gli aveva proibito anche solo di avvicinarsi in quel luogo, diceva che era maledetto e aveva ragione.

Samuel corse su per le scale. Il fumo e le fiamme erano qualcosa di sovrannaturale perché erano vivide, reali, ma Samuel non le avvertiva come reali ma comunque ne aveva paura.
Continuava a coprirsi con la giacca, gli veniva istintivamente da tossire e sentiva il calore del fuoco che stava circondando tutto e stavano iniziando a cadere pezzi e travi.
Il giovane vedeva ben poco davanti a lui.
Il fumo era però ben più simile a nebbia, nebbia che stava diventando sempre più fitta e densa.
Riuscì faticosamente a raggiungere la porta dove la bambina era rinchiusa. La voce che sentiva era proprio della piccola Bennet. Stava chiedendo disperatamente aiuto tra vari colpi di tosse e singhiozzi di pianto disperato.
Samuel iniziò a dare colpi alla porta

"SONO QUI! ALLONTANATI DALLA PORTA PICCOLA, ORA TENTERÒ DI SFONDARLA! HAI CAPITO?"
Non ebbe risposta però. Così ripete' la stessa frase per diverse volte mentre cercava di buttare giù quella porta ma non ebbe mai risposta dalla bambina che però continuava a piangere e a chiedere aiuto.
Samuel temeva che anche questa volta non fosse collegato come la prima volta, era probabilmente "sovrapposto" come diceva sua nonna..
Essere "sovrapposti" per un sensitivo o comunque qualcuno vicino ai due mondi era come essere in un sogno.
Puoi vedere, puoi sentire, ma non puoi interferire materialmente in alcun modo.
Esausto, si fermò per qualche istante da quella lotta contro quella porta per prendere un attimo di respiro. Le fiamme erano ormai troppo alte e il fumo lo stava avvolgendo.
Iniziò così a pregare. Pregò finché la porta non cedette su sé stessa.
All'interno vide la bambina in posizione fetale, le fiamme l'avevano avvolta.
Samuel sapeva che varcando quella soglia sarebbe potuto accadergli di tutto ma la varco'...

"Sammyyyyyy, perché non vuoi giocare con me?"
L'uomo stava avanzando verso la direzione di Cloe e Sammy.
Il fantasma della bambina continuava a manovrare Eddy ma l'arrivo di Ruben aveva complicato molto le cose per lei.
I sentimenti che provava per il gatto erano contrastanti. Nel suo passato da bambina viva, Ruben era tutto, ma nel suo presente da spirito tormentato, Ruben era il suo nemico più pericoloso perché, essendo un guardiano, aveva il potere per portarla all'aldila' come sapeva che doveva essere. Ma lei non avrebbe mai varcato quella linea.
Non sarebbe mai passata oltre perché non aveva perdonato e non voleva perdonare. Tutta la sua vita che non ha potuto vivere l'avrebbe recuperata, uccidendo a sua volta.

Cloe era pronta ad usare la pala, si era messa davanti alla piccola Sammy per farle da scudo.
Sammy stringeva Ruben che in quel momento le stava parlando sempre telepaticamente

Ruben: "Sammy, mi devi ascoltare molto bene! Tuo padre non è più lui... perdonami piccola Sammy perché mi sono fatto ingannare e ora ci troviamo a questo punto.. Quando lui aprirà questa porta tu devi ascoltare quello che ti dirà la tua mamma e mi devi tenere stretto a te, così lei non potrà farti nulla, hai capito piccola Sammy?"
Sammy era spaventata ma ascoltò molto bene le parole del gatto Ruben, annuendo, intanto i passi dell'uomo si erano fermati davanti allo sgabuzzino.
Cloe stava tremando ma era pronta ad agire.
Furono secondi interminabili prima che la porta venisse aperta di colpo dall'uomo facendo urlare di paura Sammy

LA CASA NELLA NEBBIA: LE ORIGINI Where stories live. Discover now