i

352 28 28
                                    

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter one ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙪𝙣 𝙪𝙣𝙞𝙘𝙤, 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 𝙞𝙣𝙘𝙪𝙗𝙤

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter one ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙪𝙣 𝙪𝙣𝙞𝙘𝙤, 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 𝙞𝙣𝙘𝙪𝙗𝙤

⸻  ✧ ⸻

𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

«È il nostro bottino. Fine della questione» ringhiò Clarisse.

«Hai l'ego così smisurato che non vedi di avere torto. Ti offusca un po' troppo gli occhi!» strillò Micheal Yew.

«Non esagerare» lo avvertii, scoccandogli un'occhiataccia.

Nonostante avesse effettivamente ragione, nessuno, e dico nessuno, parlava così a mia sorella. Soprattutto se c'ero io nei paraggi.

Micheal, della Casa di Apollo, ricambiò il mio sguardo, furente.

Mi chiedevo come facessero ad avere così tante forze dopo la battaglia che avevamo sostenuto.

Io ero letteralmente a pezzi. Will aveva finito di curarmi e fasciarmi le ferite solo poco prima: avevo metà braccio sinistro fasciato, dato che una dracena aveva pensato bene di assaggiarmi per il suo spuntino pomeridiano, e numerosi graffi e lividi sparsi per il corpo.

Eppure eravamo tutti lì, Cabina 5 e Cabina 7, a litigare dentro la Casa Grande per uno stupido bottino di guerra.

Da quando avevamo vinto nella nostra spedizione - fatta per sbaragliare le truppe di Crono - ci era rimasto come bottino un carro. Era da quel momento che soprattutto Clarisse e Micheal si erano messi a litigare su chi dovesse riscuoterlo e a chi spettasse a tutti gli effetti.

Volete la verità? Quel bottino spettava ai figli di Apollo, senza ombra di dubbio. Ma Clarisse era troppo testarda per ammetterlo, ed essendo pure una figlia di Ares, non mollava l'osso per nulla al mondo.

Peccato che ci eravamo finiti di mezzo tutti.

Stavamo aspettando che Chirone ci raggiungesse, per stabilire chi, secondo lui, dovesse prendere il carro. Non c'era nessun altro che potesse farlo: il signor D - con mio grandissimo dispiacere - era dovuto ritirarsi da un'altra parte, sempre per questioni riguardanti l'imminente guerra.

Era proprio quello uno dei motivi per cui tutta quella lotta per uno stupido ed inutile carro mi sembrava assurda. C'era altro a cui pensare e a cui dedicarsi.

«Ripetetemi perché vi interessa così tanto di questo carro?» domandai, massaggiandomi le tempie.

In quel periodo ero esausta, più del solito: facevo incubi ricorrenti, che mi impedivano di dormire la notte; ero spesso occupata ad escogitare nuove strategie assieme alla Cabina 6, tutte utili in caso di attacco; e poi c'era Percy, ma di lui parleremo tra poco.

𝐋𝐈𝐊𝐄 𝐀 𝐓𝐀𝐓𝐓𝐎𝐎,    percy jackson ² Where stories live. Discover now