𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐔𝐄

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KATHERINE TAYLOR non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse realmente una strega e che la magia esistesse realmente, anche se il suo amico da sempre Remus Lupin, la cui madre era molto amica con la sua, le aveva confidato tutto ciò che sapeva ...

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KATHERINE TAYLOR non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse realmente una strega e che la magia esistesse realmente, anche se il suo amico da sempre Remus Lupin, la cui madre era molto amica con la sua, le aveva confidato tutto ciò che sapeva sulla magia e il fatto che lui fosse un lupo mannaro.

Katherine era una ragazza fuori dal comune, poiché i suoi genitori severi non le permettevano di uscire e stare al passo con i ragazzi della sua età o seguire le mode. Per Katherine esisteva solo la danza, l'unico modo per fuggire dalla realtà, oppure l'astronomia, sulla quale era parecchio informata.

Suo fratellino, Mike, che aveva tre anni in meno di lei, era molto silenzioso e calmo — tutto il contrario di Katherine. Micheal Taylor era un bambino di otto anni, carnagione chiara, capelli castani e lisci, occhi verdi — presi dalla madre, ed un sorriso molto timido. I due fratelli, sia per la differenza d'età — anche se minima, sia perché avevano caratteri completamente opposti, non trascorrevano molto tempo insieme. Mike aveva una cameretta più piccola rispetto a quella di Katherine, ma non per questo meno accogliente. Amava stare all'aria aperta ( e Katherine non si capacitava del fatto che i suoi genitori gli permettessero di uscire, mentre lei doveva stare chiusa in casa, oppure, se fosse dovuta uscire per forza, l'avrebbero cosparsa di crema solare ), infatti aveva costruito una specie di casa sull'albero, che Katherine aveva visto sì e no tre volte. I fratelli Taylor non avevano un buon rapporto. Troppo diversi e troppo poco compatibili, li aveva definiti Chrissy, la madre.

Stando la maggior parte del suo tempo chiusa nella sua camera, o perché fosse in punizione per aver combinato qualche guaio — come fare lo shampoo al gatto oppure scambiare la schiuma da barba di suo padre con della panna montata, o di sua spontanea volontà, Katherine aveva imparato a combattere la noia : molto spesso veniva Remus a casa sua, un ragazzo abbastanza alto per la sua età, profonde cicatrici sparse per il corpo, profondi occhi marroni che le ricordavano tanto la cioccolata e degli adorabili capelli biondi-cenere che Katherine amava disordinare, ed entrambi i ragazzi si chiudevano in camera e giocavano con la scacchiera magica di Remus, danzava sempre di mattina su alcuni dischi che la sua compagna di Scuola, Daisy, le aveva regalato per il suo ultimo compleanno, suonava al piano, sempre di mattina, cercando ogni giorno di imparare una canzone diversa — e molte volte ci riusciva anche, guardava le stelle e la luna, tranne quando era in fase piena probabilmente per rispetto di Remus, di sera fino notte fonda, leggeva alcuni libri — anche se la metà di essi li trovava molto noiosi, ed infine studiava lo stretto necessario per superare la giornata scolastica successiva.

Katherine Taylor, quando il giorno del suo undicesimo compleanno ricevette la lettera di Hogwarts, era al settimo cielo. Adorava l'idea di poter essere speciale come Remus e seguirlo in questo percorso di studi, ma soprattutto adorava l'idea di uscire fuori da quella casa, che le aveva causato tanto dolore.

D'altra parte i suoi genitori non parevano pensarla come lei, infatti, si lamentarono davanti ai genitori di Remus — il cui padre era un mago, che i maghi e le streghe non dovessero esistere e che fossero solamente una feccia della natura.

Reietti, li aveva chiamati, e Katherine era sbottata, così come il padre di Remus. Inutile dire che ci fu un accesso litigio tra le due famiglie.

"Non capisco perché continui a difendere la natura reietta di mia figlia, Lyall!" aveva esclamato la madre di Katherine, Chrissy, infuriata come non mai. Si poteva notare dalla faccia corrucciata e rossa per la rabbia, la postura perfettamente dritta, tranne per le mani tenute saldamente sui fianchi.

"Non vedo dove sia il problema in Katherine, Chrissy. È una strega ed ha il diritto di andare in quella scuola di magia." parlò in favore di Katherine, Lyall Lupin, il padre di Remus. Un uomo sulla quarantina, i capelli marroncini come quelli del figlio, a differenza degli occhi blu notte.
Kat lo aveva sempre trovato strano — nel modo di vestirsi e di comportarsi in certe situazioni, e quando Remus le confidò che era un mago, lì lei capì il perché. Doveva ammettere però che Lyall Lupin si confondeva molto bene tra i Babbani.

"Basta, Lyall! Non spetta a te decidere il futuro di mia figlia!" sbottò il padre di Katherine, John, accanendosi ferocemente contro l'amico. Lyall Lupin, però, parve non spaventarsi del tono usato dall'uomo davanti a lui, infatti assottigliò lo sguardo e lo scrutò con disdegno. "Katherine non andrà, dunque, in quella stupida scuola perché continuerà gli studi qui, con Remus" disse poi John, calmandosi, e voltandosi verso Remus, che stava diventando molto nervoso — non per la luna piena, che era stata 10 giorni prima, ma per ciò che il signor e la signora Taylor stavano dicendo.

In qualche modo avevano chiamato reietto anche lui. E lui si era sentito così violato.

La serata dell'undicesimo compleanno di Katherine si era conclusa lì, tra urla e pianti, litigi e accuse. Adesso, mesi dopo l'accaduto, le due famiglie — Taylor e Lupin, si salutavano a malapena e non passavano più interi pomeriggi a chiacchierare in salotto, semplicemente perché non avevano più nulla di cui parlare.

La tensione, il giorno dopo il litigio, era alle stelle in casa Taylor, ma nessuno osò fiatare a tavola, ne tantomeno sull'argomento magia. Katherine però aveva sperato che i suoi genitori avrebbero potuto cambiare idea, ma naturalmente invano.

I caldi raggi di sole di fine agosto entravano nella piccola finestra della cameretta di Katherine e la ragazza si affrettò a chiudere le tende per evitare che la luce entrasse senza consenso. Aveva sempre odiato la luce, forse perché non aveva mai avuto modo di conoscerla bene perché stava sempre chiusa dentro quelle quattro mura bianche, o forse perché si era innamorata per prima del buio e quindi della notte. Inoltre — c'è da specificare, che i suoi genitori avevano fatto sì che Kat odiasse la luce, obbligandola a chiudere sempre le tende ed esporsi ai raggi solari il meno possibile. Sta di fatto che Katherine Taylor odiava il sole, odiava il giorno, odiava l'estate, odiava i colori luminosi, odiava la sveglia che suonava ogni mattina presto, odiava ogni giornata afosa passata davanti al condizionatore, odiava le risate dei bambini, che intravedeva dalla sua finestra giocare a palla felici, odiava tutto ciò che era luce.

Perché Katherine era la luna, era i discorsi profondi a notte fonda, era il colore nero — e tutte le sue sfumature, era osservare gli astri in silenzio, era leggere un libro sotto le coperte: Katherine Taylor era il buio.

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ma ciao a tutti <33come state?? spero bene

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ma ciao a tutti <33
come state?? spero bene.
come promesso, ecco qui il prologo di questa nuova storia su james potter.
ho deciso anche di mettere alla fine di ogni capitolo una foto che raffiguri la vita dei personaggi principali.
se incontrate qualsiasi errore, fatemelo sapere!🤍
vvb,
sempre vostra,
jen⭐️

𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐓𝐎 𝐁𝐋𝐀𝐂𝐊,    𝘫𝘢𝘮𝘦𝘴 𝘱𝘰𝘵𝘵𝘦𝘳Where stories live. Discover now