4. MARK

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MARK

Mark aprì gli occhi osservando il suo stesso volto. Gli uscì un gemito dalle labbra mentre si portava una mano sulla fronte. Sembrava che gli avessero spaccato la testa con un bastone. Gli faceva malissimo. Perché poi c'era la sua faccia sul muro? Sbatté le palpebre e si accorse del cuscino con la sua faccia e quella dei Cookies.

"Che diavolo?" chiese confuso mentre si stropicciava gli occhi con le mani.

Si guardò attorno. Non era a casa sua. Dove diavolo si trovava? Oddio cosa era successo?

Si guardò i vestiti, era vestito come la sera prima. Allungò una mano e afferrò il cellulare accanto a lui. Le nove e mezza del mattino.

Una voce che cantava lo riscosee. Si alzò dal letto e uscì dalla stanza bloccandosi sulla soglia.

Si passò le mani sul viso. Stava dormendo? Era chiaramente un sogno.

Aiden McLohan indossava un paio di pantaloncini lunghi fino al ginocchio, era a torso nudo, rivelando i tatuaggi che gli coloravano la pelle mentre cantava un successo dei Run for Miles mentre controllava la colazione sui fornelli.

Mark rimase in silenzio a fissare i suoi capelli biondi raccolti in uno chignon basso, alcune ciocche gli sfioravano gli zigomi, indossava un paio di occhiali dalla montatura trasparente.

Quando si voltò per posare i piatti sulla penisola si bloccò.

"Buongiorno!" disse sorridendo posando i piatti con la colazione sul tavolo, poi raggiunse la penisola, riempì un bicchiere di acqua e scalzo, raggiunse Mark ancora sulla soglia della camera.

"Prendi queste. Ti sentirai meglio. Preferisci the o caffè?"

Mark osservò le gambe dell'uomo, tatuate anche quelle ma il suo sguardo si fermò ad osservare le unghie dei piedi dell'uomo.

Erano smaltate di un verde brillante. Poi si accorse che anche le mani avevano le unghie smaltate di viola.

Mark deglutì, sentendo il cuore in tumulto.

"Mark? Stai bene?" chiese l'uomo guardandolo.

Mark lo guardò e annuì, si infilò la pastiglia in bocca che deglutì con il bicchiere d'acqua.

"Sto bene. Io... sono un attimo confuso. Perché sono qui?"

Aiden gli fece cenno di raggiungere il tavolo.

Mark optò per il thè, proprio come Aiden e si sedette al tavolo, davanti a lui, che continuava a restargli mezzo nudo davanti.

Aiuto.

Non aveva addominali, ma tutto sommato per essere quasi un cinquantenne era un gran bel vedere.

Smettila di sbavare, Mark!

Doveva smettere di pensare alle sue mani e ai suoi piedi! Da quando notava certe cose? Los Angeles lo stava rovinando!

"Non ricordi niente di ieri sera?" chiese Aiden fissandolo con i suoi grandi occhi verde acqua mentre si portava la tazza alle labbra.

Mark deglutì, cercando di fare mente locale.

"Non molto. Solo che ero in un locale con i ragazzi, devo aver bevuto perché poi so solo che ero sul taxi. Nick mi ha accompagnato a casa..." si guardò attorno. "O almeno così credevo. Perché sono qui? Ho perso le chiavi?"

"No, sono sul mobile vicino all'ingresso. Devi averle fatte cadere quando sei entrato. Le ho trovate stamattina" disse porgendogliele. "Hai detto che hai bevuto ma pensavi fosse acqua e... hai cercato di entrarmi in casa"

~Aiden/Mark~ The Battle of BoybandsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora