25•🅅🄴🅁🄸🅃🅈 II

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-I need you, idiot

ANASTASIA POV:
❤️‍🔥

«Chatrice Evance!»

Che cosa?
Guardo in direzione della vipera che con aria superiore e soddisfatta si avvicina agli altri.

Angel mi tiene ferma per un braccio, non è possibile.

«Ana...»

Alexander si sta allontanando dalla calca di gente, lo seguo, senza pensare troppo al fatto che sono ancora arrabbiata con lui e che sarebbe meglio non parlargli in questo momento.

Lui sente i miei passi che riecheggiano nel corridoio vuoto ma non si gira nella mia direzione.

«Torna con gli altri»
Se prima ero arrabbiata ora sono furiosa.

«Potresti ascoltarmi?» il tono in cui lo dico mi fa persino dubitare che sia realmente la mia voce.

Lui arresta il suo passo e si passa una mano sui capelli esasperato prima di girarsi nella mia direzione, per poco non mi schianto addosso a cui come un caro armato.

«Che c'è? Credevo non volessi più vedermi!» ha il viso stanco e i lineamenti più marcati del solito, quasi mi si stringe il cuore a vederlo così.
Quasi.

Estraggo dal retro dei pantaloni un foglio, titubante glielo porgo e lui aggrottando le sopracciglia lo apre esaminando il suo interno.

«Ma cosa...» i suoi occhi corrono impazziti per cercare di leggere il più velocemente possibile ma sono anche increduli, come i miei nel momento in cui lo avevo ricevuto.

«Da quanto tempo ce l'hai? Quando lo hai ricevuto?»

Apro la bocca per parlare ma lui mi interrompe ancora con gli occhi leggermente sgranati e un velo di preoccupazione passa nel suo bellissimo viso.

«Ti ha fatto del male?»

«No! Non l'ho mai visto, non so nemmeno chi sia»

Lui ancora incredulo si infila il foglio sulla tasca dei suoi pantaloni cargo e io seguo il movimento con minuziosa attenzione.

«Vieni con me!» si gira dandomi le spalle e si dirige verso la fine del lungo corridoio poi svolta l'angolo e scompare dalla mia vista, sbuffo guardando il soffitto.
Controvoglia lo seguo.

Siamo nella sua camera e quando chiude la porta a chiave capisco di non avere via d'uscita, devo affrontare la situazione.

«Chi è questo Victor?» incrocio le braccia e non mi sfugge l'occhiata che mi lancia in direzione del petto stretto nella t-shirt bianca.

«Non ne so molto nemmeno io, siamo sulle sue tracce da mesi ormai. Sembra introvabile però ora tu mi mostri questo foglio, Dio, sembra veramente un pazzo»

«Tu dici? Ha letteralmente scritto che mi vuole morta, ma perché?»

Lui cammina avanti e indietro, lo fa sempre quando è agitato o qualcosa lo turba.

«Credo che, ce l'abbia con te. Ti avrà preso di mira. Dobbiamo capirne il motivo»
«Oh, si beh mi fa sentire molto meglio pensarla così. Grazie!»

Lui alza gli occhi sui miei e si avvicina di qualche passo ma io indietreggio mettendo nuovamente distanza tra di noi.

«Non lo permetterò, in ogni caso. Non si avvicinerà a te. Su questo puoi starne certa»

«Ovvio, perché lo ucciderò prima io! Voglio esserci, nella squadra, desidero essere messa all'interno del piano»

«Peccato che non ci sarai» incrocia le braccia al petto e seguo la definizione dei suoi muscoli tonici, mi torna subito alla mente il modo in cui mi ha stretta forte e mi sono subito sentita al sicuro.

яєвιятнWhere stories live. Discover now