Capitolo 18

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Giulia.
Dopo che abbiamo fatto l'amore siamo rimasti abbracciati e adesso sono tra le sue braccia sicure.
È un momento bellissimo, come se tra di noi non ci fossero barriere, è la nostra pelle nuda a contanti né è la prova.
-sono perdonata?- chiedo in un sussurro.
-hahahaha! Certo amore- risponde mordendomi l'orecchio.
-ora è tardi, dovremmo dormire- dice dolcemente.
-si, ma ti prego rimani così, non voglio sentirti distante stanotte- lo supplico.
Lui non risponde, ma non si muove e continua a tenermi stretta e due minuti dopo scivolo nel sonno più profondo.
-Giulia svegliati, Giulia- sento una voce che mi sveglia.
-cosa?- chiedo ancora assonnata.
-alzati dobbiamo andare, dai!- continua a scuotermi la voce.
Non riesco a capire chi sia, sono troppo assonnata, rimango nel letto mentre qualcuno si agita vicino a me.
Poi sento rumori forti, come esplosioni.
Mi spavento e mi metto seduta sul letto.
Elia è seduto vicino a me e mi stava prendendo in braccio.
-cosa sta succedendo?- chiedo impaurita.
-ci hanno attaccati- dice mentre siringa i denti.
Non mi sono nemmeno accorta che Elia mi ha vestita, sono sulle sue braccia ancora assonnata.
Non riesco a capire molto, vedo solo fuoco, ed noi che cerchiamo di scappare.
-posso camminare mettimi giù- gli dico per non farlo affaticare troppo.
Mi mette giù e mi prende la mano.
-corri!- grida.
Svoltiamo per i corridoi del castello ormai in fiamme.
-Zeke!- grida Elia -da questa parte.
Gli altri si uniscono a noi.
-state tutti bene?- gli chiede.
-si! Tranne Gloria- risponde ansimante Zeke.
Elia lo guarda con un punto interrogativo disegnato in faccia, poi ci voltiamo e vediamo Raffaele infondo alla fila con Gloria svenuta in braccio, una fitta al petto mi si forma lentamente.
Ho paura, così stringo più forte la mano ad Elia.
Il tragitto del castello sembra non finire mai, ma alla fine riusciamo ad arrivare alla porta di ingresso.
Usciti, la fresca brezza mi sfiora facendomi rinascere e trasformarmi, come è successo ad Elia.
Il giardino sempre in ordine è ridotto ad un cumulo di ceneri, le fiamme del castello fanno luce ai nostri passi, poi il nostro esercito si schiera davanti alla fiancata del palazzo, noi riusciamo a passare attraverso per andare alle carrozze.
-vai! Io aiuto Raffa- mi dice Elia lasciandomi.
Pippo mi prende la mano e mi accompagna alla carrozza.
Rebecca, Zeke e Raffaele sono qua, manca solo Elia con Gloria.
-dobbiamo partire!- grida il cocchiere.
-no!- grida Raffaele guardando fuori ansioso.
-scusate, ma morirete se non partiamo.
-aspetta!- cerca di fermarlo inutilmente.
La carrozza si sta muovendo, sempre più veloce, qualche esplosione, qua e là, mi impedisce la vista è il suono assordante mi costringe a coprirmi le orecchie.
Dove sarà Elia?.
I sensi di colpa per non averlo aspettato mi pervadono, un dolore lancinante mi provoca fitte al petto, di nuovo la paura di averlo perso mi assale come qualcosa che non mi lascerà andare per un po'.
Le grida provenienti dal castello sono ancora udibili è sicuramente non mi aiutano a stare meglio.
Gli altri hanno la mia stessa ansia, gli si legge in faccia.
Poi una bomba esplode vicino alla carrozza, ci schifiamo tutti contro gli altri, non si riesce a capire nulla ed io sento solo l'urlo del cavallo impaurito il che mi fa capire che non ci siamo ribaltati, ci fermiamo un istante, il cocchiere chiede se va tutto bene,poi di nuovo in corsa per chissà dove.
Ero appena riuscita a stare con Elia, e adesso l'ho di nuovo perso, ci sarà un giorno che l'avrò solo per me?.
Spero vivamente di si, spero che questo amore duri il più possibile.
Nella carrozza piomba il silenzio più totale, tutti dormono, tranne io e Raffaele che si muove irrequieto, evidentemente preoccupato, non che io sia da meno, ma sono troppo stanca per muovermi ansiosamente sul posto, quindi chiudo gli occhi e lascio che il sonno mi porti via.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora