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Il tempo si consuma sempre in dettagli banali.

Il mio sguardo troppo indagatore viene distolto immediatamente dalla figura della mora davanti a me e, solo dopo essermi girata leggermente col busto, noto Ali farmi un cenno, invitandomi a sedermi su dei piccoli tappeti proprio accanto alla porta d'ingresso.
La consistenza soffice della superficie su cui mi poso è piacevole, mi rilasso quasi del tutto sfiorandone con le dita i ricami in rilievo e studio attentamente con lo sguardo i ragazzi davanti a me preparare i loro strumenti.
Lucas rimane in piedi a pochi metri da noi, regolando il microfono e rigirando le dita piene di anelli dorati intorno al suo sostegno, per poi sorridermi leggermente quando i nostri sguardi si incrociano, portandomi a ricambiare subito.

Il pavimento lucido della stanza riesce a riflettere le luci a led appese alle pareti, creando un'atmosfera decisamente particolare e del fumo sembra galleggiare da una parte all'altra della sala, portandomi ad accendere una sigaretta qualche secondo dopo.
Ali, seduta accanto a me, mi porge l'accendino sorridendomi e rivelando i suoi denti perfettamente dritti, ma prima che io possa aprire bocca per ringraziarla mi intima di alzare lo sguardo con un'espressione eccitata.
I suoi capelli biondi possiedono qualche ciocca più scura e vengono spostati da una parte all'altra della sua testa, ricadendo morbidi sulla fronte.
Osservandola da questa vicinanza posso notare la sicurezza dei movimenti del suo corpo, come scattanti e sempre allerta, adagiato con la schiena sulla parete rossastra dello studio.
Le sue gambe vengono piegate verso il corpo e afferrate dalle braccia in una posizione piuttosto scomposta, mentre con una mossa veloce spiegazza i suoi pantaloni larghi sulle caviglie.

F: "finisco di accordare, intanto suona qualcosa Zu" esclama Fra indicando il suo basso, toccandosi successivamente i capelli bianchi per tirarseli indietro e continuando a parlare con Gio posizionato dietro la sua batteria nera.
Nonostante io stia cercando di non far ricadere il mio sguardo su Zulema, qualcosa è capace di attirarmi verso di lei e mi porta a localizzarla subito sul lato sinistro dello studio, seduta sullo stesso sgabello alto di prima.
Le sue labbra vengono arricciate leggermente in una smorfia indecifrabile, quasi annoiata, e annuisce guardando il ragazzo senza però rispondergli per poi dire qualcosa a Lucas, appena avvicinato alla sua figura.
Le note ripetute del basso di Fra oscurano il tono della voce di Zulema, che smette di parlare subito dopo, toccandosi il collo leggermente e socchiudendo gli occhi come rilassandosi.
Il suo busto magro è messo in risalto da una canottiera nera aderente abbastanza scollata e la collana con una croce gotica che indossa le ricade quasi sulla scollatura, sbattendo contro la sua pelle ad ogni movimento in avanti o indietro che compie.
Non riesco a distogliere lo sguardo.

Z: "vai" mormora la mora guardando di poco Lucas, che si avvicina all'impianto stereo immediatamente per azionarlo e far partire una canzone da me conosciuta.
Una canzone che mi lascia a bocca aperta non appena sento le note della chitarra elettrica di Zulema accompagnarla magnificamente, riproducendola alla perfezione.
Wicked Game - Chris Isaak
Il mio corpo sembra come immobilizzarsi immediatamente, le mie pupille quasi dilatarsi davanti alla visione di una creatura, a questo punto, fuori dal mondo.
Immortale ed enigmatica.
Involontariamente traccio le mie labbra coperte da un leggero strato di gloss con la lingua e mi tocco i capelli biondi rigirandoli tra le dita, come cercando un appiglio in qualche luogo segreto del mio corpo.
Che però non trovo affatto.
Un particolare nel suo volto attira la mia totale attenzione: le sue espressioni, che tirano il suo viso in reazioni dannatamente erotiche al movimento delle sue dita abili sulle corde della chitarra elettrica.
I tatuaggi scuri sulle sue braccia risaltano la sua pelle olivastra e sembrerebbero apparirmi completamente scanditi davanti agli occhi, mentre, di tanto in tanto, noto un piccolo sorrisetto compiaciuto formarsi sulle sue labbra che fa sorridere quasi anche me.

MedusaOnde histórias criam vida. Descubra agora