Capitolo 5

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Capitolo 5



Quando ci si trova rapiti da uno sguardo innocente ma profondo, si ha la sensazione di essere bloccati da una corda invisibile, aggrappati a qualcosa, con i respiri che si intrecciano nell'aria circostante. Il cuore comincia a battere forte, incontrollato, quasi a spezzare il respiro. In questa fase, la bocca si apre per permettere all'ossigeno di invadere i polmoni e garantire la sopravvivenza. Non si riesce a pensare ad altro se non alla totale assenza dei sensi: a volte sembra di essere sospesi tra le nuvole, altre volte, invece, di sprofondare.

Nika si sentì trascinare a fondo da quegli occhi magnetici che la tennero prigioniera per un tempo che parve infinito. Ogni movimento, ogni piccolo gesto di Mackenyu sembrò amplificarsi, come se il mondo intorno a loro si fosse fermato per concentrare tutta la sua attenzione all'interno dell'auto. Il suo profumo, un misto di legno e spezie, la avvolse in un abbraccio invisibile, mentre le spalle larghe e la presenza imponente erano l'unica cosa che esisteva in quel momento.

La connessione era carica di una vibrazione quasi tangibile che si propagava attraverso il contatto delle mani. Le palpebre di Nika si erano leggermente sollevate, rivelando uno sguardo sognante e confuso, mentre il battito del suo cuore accelerava senza controllo. Le dita, aggrappate a quelle del ragazzo, sentivano il calore della sua pelle morbida.

Tuttavia, in quel silenzio quasi mistico, un rumore improvviso la riportò alla realtà: Iago sbatté la portiera posteriore dell'auto e si accomodò accanto a Emily, spezzando l'incantesimo e restituendo al mondo il suo normale ritmo.

Colta di sorpresa e con le guance arrossate, Nika si liberò dal fascino di quegli occhi magnetici che l'avevano tenuta in trappola e si tirò indietro lentamente, mentre il respiro tornava a essere regolare e controllato, come se il tempo si fosse fermato solo per un attimo e ora riprendesse a scorrere.

Mackenyu, seduto al suo fianco, non aveva notato nulla, il che la fece sentire un po' sollevata.

«Ragazzi, questa è la mia migliore amica Nika», sorrise Iago. «È una persona speciale e le voglio un mondo di bene. Non fate caso al tubicino che porta nel naso: non è permanente. O almeno è quello che mi ha detto questa stronza.»

«Dai, smettila, cretino. Mi metti in imbarazzo», rispose Nika, alzando le mani in segno di protesta e arrossendo leggermente.

«Perché? Non puoi continuare a nascondere il tuo lato da combattente.»

«Sì, be', per ora limitati a dire dove andiamo.»

«Andiamo a prenderci qualcosa di fresco al bar, che ne dici?»

«Dico che ho proprio voglia di un bel gelato.»

L'auto fu invasa da risolini generali.

Nika non poté fare a meno di ammirare la smorfia divertita sulle labbra di Mackenyu, che le diede più ossigeno del tubicino che aveva al naso. Il suono della sua risata era profondo, sembrava catturare ogni raggio di sole che penetrava attraverso i finestrini dell'auto.

All'improvviso, il ragazzo si voltò verso di lei e i loro sguardi si incrociarono di nuovo. Nika cercò di mantenere la calma, si girò lentamente dall'altra parte e si morse il labbro inferiore, ma questa volta lui la vide, anche se tenne la cosa per sé.

«Ragazzi, dovete sapere che Nika va praticamente matta per i gelati. Ne mangerebbe a centinaia ogni giorno!» dichiarò Iago.

«Oh, andiamo, Iago, chiudi il becco! Stai spifferando il mio segreto», protestò Nika, ridendo e scuotendo la testa.

«Lo tiene per vizio», intervenne Emily con tono scherzoso. «Spiffera anche i nostri ogni volta che ne ha l'occasione. Dovremmo smetterla di raccontarglieli!»

«Cosa? No! Io non spiffero un bel niente. Piuttosto perché non le parli della tua collezione di tazze della Disney? Anche Nika le adora. E Mackenyu, tu sei un amante dei profumi... Hai una scorta grande così, attento che questa qui è una gazza ladra!»

«Sei un uomo morto!» minacciò Mackenyu con un sorriso minaccioso ma divertito.

«Bravo, fagli la festa» incitò Nika, appoggiandosi al sedile e ridendo.

«Ma è il tuo migliore amico», sorrise Emily.

«Allora ci penso io!» concluse Nika.

Fu così che, prima di partire, Iago si beccò una tirata d'orecchio dalla sua migliore amica, che non aveva perdonato la sua ennesima gaffe. Dopo il rimprovero, il gruppo si avviò verso il bar più gettonato della zona, un accogliente locale con un gazebo all'aperto e poltrone comode dove poter chiacchierare e rilassarsi in compagnia.

Il locale, con le sue luci accecanti, il profumo di caffè appena macinato e la musica a palla, era un rifugio perfetto per un pomeriggio informale. Furono accolti da un giovane cameriere dai tratti americani, con capelli platino e gli occhi grigi che sembravano riflettere l'argento. Prese le loro ordinazioni con un sorriso professionale e tornò in breve tempo con quanto richiesto: Iago scelse una birra leggera, Emily optò per una spremuta d'arancia fresca, Mackenyu ordinò un Aperol Spritz e Nika, con un'espressione soddisfatta, ordinò la coppa gelato più grande che avevano nel menù, rigorosamente al gusto zuppa inglese e affogato all'amarena.

Non mancarono le frecciatine da parte di Iago, che non perse tempo a girare un video in primo piano mentre la sua migliore amica divorava il gelato a gran cucchiaiate, emettendo piccole grida di sofferenza quando le si ghiacciava il cervello.

La scena era così esilarante che Nika, ridendo e imprecando, lo spinse via con un cuscino che aveva accanto, il quale volò nell'aria con un effetto comico.

«Ma siete sicuri di essere migliori amici, voi due? Sembrate qualcosa di più», osservò Emily con un sorriso malizioso, mentre Iago, con la telecamera in mano, cercava di sistemarsi per un'altra ripresa.

«Abbiamo provato a stare insieme, ma non ha funzionato», rispose Nika con un tono sincero.

«Ma in questi due anni mi sono dato da fare, eh», aggiunse Iago con una punta di orgoglio.

«Non avevo dubbi, Iago. Davvero.»

«Sei gelosa, Nika? Comunque, visto che siamo tutti riuniti qui, vorrei parlarti di un progetto.»

«Ti ascoltiamo», rispose Nika per tutti.

«Pensavo di creare un contenuto nuovo per il canale, coinvolgendo voi, i miei migliori amici. Registreremo la nostra storia a puntate, come fosse una serie televisiva: racconteremo del nostro passato turbolento, come questo ci ha cambiati e ci ha portato fino a oggi. Vorrei che anche tu, Nika, ne facessi parte, e non solo come truccatrice.»

«Idea molto carina, ma non credo di essere all'altezza di questa grande aspettativa», rispose Nika, mordendosi il labbro inferiore, un po' preoccupata.

«Nessuno di noi lo è», le disse Mackenyu con aria tranquilla e un sorriso rassicurante.

«Sì, ma tu puoi giocare la carta del sexy boy.»

«Ha ragione», si intromise Emily. «Dopotutto sei un modello.»

«Ehi, basta!» esclamò Iago, battendo le mani con decisione. «Ognuno di noi è all'altezza. Tu, Emily, hai subito per tanto tempo la violenza e le percosse di tuo padre. E tu, Mackenyu, sei stato vittima di bullismo perché sei di un'altra etnia. Mentre tu, Nika, continui la lotta per sopravvivenza. Quando vi guardo, io rivedo il me bambino arrabbiato con il mondo perché mi ha strappato via i genitori. Insieme siamo una grande squadra. Che ne dite?»

«Mi dici perché ti sei alzato?» lo guardò accigliata Nika.

«Iago, hai scorreggiato?» esclamò Emily, tappandosi il naso con una smorfia di disgusto.

«Scusa, amica. È l'emozione», rispose tranquillamente Iago, tornando a sedersi.

Mackenyu stava quasi per soffocarsi con l'Aperol, contagiando Nika con il suo modo di ridere contagioso. Lo vide che si teneva la pancia mentre rideva a crepapelle, con le lacrime che gli rigarono il volto.

Alla fine, Iago si beccò una valanga di insulti e tirate d'orecchio, ma furono tutti d'accordo nell'accettare quel progetto. Non avevano nulla da perdere e, anzi, il pensiero di condividere le loro storie e le esperienze vissute li univa.

Il gelato, il divertimento e il calore dell'amicizia si fusero in un momento che nessuno avrebbe mai dimenticato.

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