Capitolo 9

48 10 40
                                    

Capitolo 9


Nika passò a ritirare l'auto che aveva scelto prima di fare ritorno a New York: era una Fiat 500 rosa con interni in pelle bianca. Era semplice, femminile; si sentiva come una Barbie alla guida con gli occhiali da sole, la musica a palla e il vento tra i capelli. La utilizzò per quasi tutto il giorno, pertanto le riprese furono rimandate nel tardo pomeriggio.

Nell'arco della stessa giornata, Nika decise di fare un salto al supermercato per provvedere alle provviste: come aveva concordato con Iago, le riprese si sarebbero svolte nel suo giardino e voleva essere preparata per i suoi ospiti in fatto di bibite, snack e qualche pranzo sfizioso da gustare tutti quanti insieme. Girovagò per gli scaffali in cerca dei crostini speziati, ma erano troppo in alto e lei non ci arrivava. Allora chiese gentilmente aiuto al ragazzo lì accanto, che era girato di spalle.

«Scusa, puoi prendermi i crostini, per favore?» disse. «Sono diversamente alta, non ci arrivo.»

Il ragazzo si voltò sorridendo. Aveva un bubble tea tra le mani e stava scegliendo le patatine da sgranocchiare.

«Diversamente alta, eh?» la aiutò Kenny.

«Già... che coincidenza incontrarti qui.»

«Cos'è questo sarcasmo? Le coincidenze esistono.»

«No, esiste solo il dannato scherzo del destino.»

«Sono così terribile?»

«Sì, tantissimo.»

Kenny rise, per poi darle le spalle e andarsene senza aggiungere altro, lasciandola lì mentre si mordeva la bocca come una cretina che sbavava dietro a un ragazzo troppo attraente per una persona come lei. Inoltre, le camice non facevano che mettere in evidenza il suo corpo da bambolotto di Barbie.

Questo pensiero la accompagnò fino a casa, dove trovò il suo migliore amico con la testa nel frigo.

«Sei peggio delle tasse da pagare» lo rimproverò Nika.

«Cosa hai preso di buono?» Iago cominciò a frugare nelle buste.

«Arsenico.»

«Buono, l'arsenico al gusto fragola e vaniglia.»

«Giù le mani dal mio gelato!»

Nika gli tirò una pantofola, che egli bloccò e gliela rispedì. Poi si aiutarono a vicenda a sistemare la spesa, discutendo sul da farsi: la giornata era ancora lunga e c'era abbastanza tempo per registrare qualche scena. E naturalmente, non ammetteva repliche; anzi, aveva già mandato un messaggio al resto del gruppo, aggiungendo che stavano andando a prenderli al parco.

«Tanto vale che li fai venire direttamente qua» sbuffò Nika.

«Non conoscono la strada.»

«Che bello il GPS con posizione, Iago!»

«Ma così non potrai goderti il sexy boy durante il viaggio.»

«Oh, grazie, ma già me lo sono sorbito al supermercato! Ora quel bamboccio verrà con te.»

Ma le cose andarono diversamente, perché fu lo stesso Kenny a decidere di salire nella macchina di Barbie. Provava un certo gusto a stuzzicarla, Nika se ne accorse dal suo ghigno malefico, che tentò di ignorare per tutta la strada. Non parlarono molto, fecero solo qualche accenno sui crostini nello scaffale in alto.

Lui rimase tranquillo a osservare la strada tenendosi il mento con la mano, mentre Nika ne approfittò per guardarlo di sfuggita, fingendo di lanciare gli sguardi allo specchietto per evitare incidenti. Questo lo fece sorridere, al che ella si rese conto che sotto la faccia da Ken si nascondeva un ragazzo furbo e intelligente, e molto probabilmente la stava osservando anche lui.

Poco dopo arrivarono all'ingresso di un cancello automatico chiuso circondato dalle mura di cinta. Nika prese il telecomando e lo fece scattare. Fu in quel momento che vide il suo coniglietto ariete nano sbucare dal nulla, rivelando la sua presenza rimasta segreta fino a quel momento.

Immediatamente scese dall'auto, seguita dal suo migliore amico, e con uno slancio riuscirono a bloccarlo prima che scappasse.

«Ma da dove salta fuori?» sorrise Iago.

«L'ho comprato questa mattina» rispose Nika. «Mi ha guardato negli occhi, ha deciso che sono la sua mamma. Comunque è una femmina. Di' ciao a Michelle.» Nika sbatacchiò un orecchio al coniglio. «Non capisco come abbia fatto a scavalcare il recinto, eppure è alto...»

«I conigli saltano, mentre le femmine scavano. Avrà fatto un tunnel ed è riuscita a evadere.»

«Mi tocca trovare una soluzione.»

Nika portò Michelle con sé, risalendo in auto.

«Per favore, me la reggi? Attento, la fetente scalcia un botto!»

Senza attendere risposta, Nika depositò il coniglio tra le mani di Kenny, le cui dita si fiondarono subito tra le due orecchie flosce dell'animale.

Nel frattempo entrarono. Nika parcheggiò la sua auto in garage, mentre Iago la fermò nel vialetto. Dunque si incontrarono nell'atrio, dove Michelle fu libera di scorrazzare in giro mentre i quattro amici si concedevano un succo di frutta fresco. O, meglio dire, che Iago aveva aperto il frigo e si era servito da solo.

«Giacché sei lì, prendi la crostata di fragole: l'ho fatta a colazione» disse Nika.

«Che golosa» farfugliò Kenny.

«Mackenyu ha detto che non la vuole.»

Alla fine, con la pancia piena e dopo un lungo, lamentoso discorso da parte di Iago su come fosse nato il progetto della casa e la scelta dei colori, il gruppo si riversò in giardino, dove sistemarono l'attrezzatura e fecero le prove con l'inquadratura, stando attenti a non finire in piscina e a tenere la coniglietta sott'occhio perché tentava di rosicchiare i fili. Quindi passarono al trucco, studiarono la parte da registrare e si misero a lavoro.

Nel frattempo, due sguardi fugaci continuavano a scontrarsi sullo stesso binario.

In capo al mondoWhere stories live. Discover now