Capitolo 9

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Capitolo 9


Il mattino seguente, Nika si svegliò con i primi raggi di sole che filtravano attraverso le tende della sua camera. Si stiracchiò lentamente, assaporando il dolce torpore del risveglio, e si alzò per aprire le imposte. L'aria fresca la accolse, portando con sé il profumo dell'erba bagnata e dei fiori in fiore. Respirò profondamente, lasciando che la freschezza le riempisse i polmoni e la mente si schiarisse.

Con un sorriso sulle labbra, scese in cucina, il pavimento freddo sotto i piedi nudi. Decise di preparare una crostata per colazione, un modo perfetto per iniziare la giornata con dolcezza.

La cucina si riempì presto dell'aroma invitante della pasta frolla e dei frutti di bosco freschi. Mentre la crostata cuoceva nel forno, si dedicò a preparare il cappuccino.

Dopo aver gustato una fetta della crostata appena sfornata, si preparò per uscire. Indossò un abito leggero e colorato, perfetto per la giornata estiva, e uscì di casa servendosi di un Uber raggiungere la concessionaria vicina dove aveva acquistato la sua nuova Fiat 500 rosa. Mentre guidava, si sentiva come una Barbie alla guida, con gli occhiali da sole, la musica a tutto volume e il vento tra i capelli che le regalavano una sensazione di libertà.

Passò la giornata a girare per la città, assaporando il senso di indipendenza che le dava. Le riprese per il progetto furono rimandate attraverso la chat di gruppo, ma lei non se ne preoccupò: era felice di prendersi un po' di tempo per sé.

Nel pomeriggio, decise di fare un salto al supermercato per provvedere alle provviste per il giorno seguente, quando le riprese si sarebbero svolte nel suo giardino. Girovagò per gli scaffali, scegliendo con cura bibite fresche, snack e ingredienti per pranzi sfiziosi. Mentre cercava dei crostini speziati, si accorse che erano posizionati troppo in alto. Con un leggero sorriso, si girò verso il ragazzo accanto, che era rivolto di spalle.

«Scusa, puoi prendermi i crostini, per favore? Sono diversamente alta, non ci arrivo.»

Il ragazzo si voltò sorridendo, con un bicchiere di bubble tea in una mano e un pacchetto di patatine nell'altra. Era Kenny.

«Diversamente alta, eh?» rispose con tono divertito.

«Già... che coincidenza incontrarti qui.»

«Cos'è questo sarcasmo? Le coincidenze esistono.»

«No, esiste solo il dannato scherzo del destino.»

Kenny la guardò con un'espressione divertita, passando le dita tra i capelli con un gesto casuale.

«Sono così terribile?» chiese, fingendo di essere offeso.

Nika annuì con enfasi. «Sì, tantissimo.»

Kenny rise, un suono caldo e contagioso che risuonò tra gli scaffali del supermercato. Con un'aria quasi scherzosa, le porse i crostini e poi le diede le spalle, allontanandosi con un'andatura rilassata. Non aggiunse altro, lasciandola lì a mordersi le labbra, combattendo contro il desiderio di chiamarlo indietro.

Nika si sentiva come una cretina che sbavava dietro a un ragazzo troppo attraente per una persona come lei. Notò anche come la camicia che indossava metteva in evidenza il suo corpo perfetto, quasi come se fosse un bambolotto di Barbie, ma con un fascino disarmante privo di plastica.

Questo pensiero la accompagnò fino a casa, dove trovò il suo migliore amico con la testa immersa nel frigo, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Sospirò, posando le borse della spesa sul tavolo.

Iago si girò, con un pezzo di formaggio in mano, e la guardò con un sorriso divertito.

«Mi sembra di scorgere uno sguardo sconvolto ma felice, non è vero?»

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