Capitolo 37

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Jungkook si guardò allo specchio. Jeans skinny neri, canottiera nera e camicia grigia. Cercò di sistemarsi i capelli neri troppo cresciuti, prima di lasciar perdere e decidere di lasciarli sciolti e mossi al naturale.
«Sei pronto, piccolo?» chiese Taehyung, prima di bloccarsi a bocca aperta sulla soglia della sua stanza.

«Che succede?» chiese il minore, preoccupato.
«Sei bellissimo.»
Jungkook arrossì e abbassò lo sguardo.

Taehyung, che indossava dei pantaloni eleganti neri e una camicia bianca, si avvicinò, mettendosi accanto a lui. Guardò la loro immagine riflessa sullo specchio, prima di sorridere.
«Mi piace.» mormorò.

«Cosa?» chiese confuso Jungkook.
«Il modo in cui io e te stiamo bene.» sorrise vedendolo arrossire di nuovo. «Mi piace da morire.» annuì, dandogli un bacio tra i capelli.
Jungkook lo abbracciò, stringendosi a lui. «Anche a me.»
«Sei pronto?» chiese, quando si separarono.
«Devo solo mettere gli anfibi.»

Dieci minuti dopo erano in macchina e il maggiore guidava verso una destinazione sconosciuta.
Quando si fermarono al fiume, Jungkook si guardò attorno confuso. «Dove dobbiamo andare?»
«Questo è il nostro primo vero appuntamento, perciò volevo che fosse speciale.» rispose, prendendolo per mano.
«Sarebbe stato speciale anche se fossimo rimasti a casa in pigiama a mangiare ramen istantaneo.»

«Cosa ci sarebbe di speciale?»
«Sarebbe speciale perché saremmo insieme.» rispose il minore, evitando il suo sguardo.

Taehyung si fermò, costringendo l'altro a fare lo stesso. Con dolcezza, lo costrinse ad alzare il viso e a guardarlo. Imbarazzato e rosso in viso, Jungkook cercò di sostenere il suo sguardo.
«Ti amo, Jungkook. Ti amo così tanto che non so neanche come dirtelo, non so come dimostrartelo. Ma ti amo da morire.»

Jungkook posò una mano su quella più grande. «Me lo dimostri sempre, Taetae. E lo so che mi ami, te lo leggo negli occhi ogni volta che mi guardi.»
Taehyung sorrise.
«E ti amo anche io, Taetae.»
Sporgendosi, lasciò un dolce bacio sulle labbra morbide dell'altro.

«Andiamo?» chiese.
Felice, Taehyung ritornò a fare strada, fermandosi vicino ad una graziosa barca.
«Andiamo in barca?» domandò sorpreso Jungkook.

«Oh, sì. Mangeremo mentre navigheremo nel fiume e poi ci sdraieremo a guardare le stelle sopra di noi.»
«Un primo appuntamento perfetto.»

♠️♠️♠️

Hobi arrivò alla stazione di Daegu poco dopo l'alba e chiamò un taxi per arrivare all'attico di Yoongi. Jin si era appena alzato quando sentì rumore in casa. Pensò fosse tornato il Demone con un altro puzzle o Minghao, pronto a farlo esaurire con le sue frasi criptiche che finivano sempre con "Non te lo posso dire".
Invece era Hobi.

«Che ci fai qui?» chiese Jin, avvicinandosi per abbracciarlo.
«Ho saputo che avresti avuto bisogno di sostegno, così sono venuto qui.» spiegò il minore, ricambiando l'abbraccio. «Sei dimagrito tantissimo, stai bene?» chiese preoccupato, guardando il fisico del cugino che sembrava aver perso almeno dieci chili dall'ultima volta che si erano visti.

«Sono solo un po' stressato, tutto qui.» liquidò il discorso Jin, con un gesto della mano. «Forza, ti preparo la colazione.»
Hobi sistemò la valigia in una camera da letto, poi lo raggiunse in cucina, dove si raccontarono le ultime novità.
«Quindi tornerai a Seoul?» chiese Hobi, mentre entravano in ospedale.
«Sì. È giunto il momento che io smetta di scappare e nascondermi. E poi sono il tuo testimone, perciò devo aiutarti con il matrimonio. Non ho ancora comprato il mio vestito.»

«Namjoon è il gemello di Naim, perciò ci sarà anche lui al matrimonio.»
Jin spalancò gli occhi. «Lei è la gemella rapita da piccola?» chiese conferma, sconvolto.
«Già. Si sono incontrati prima che lui andasse all'Inferno.»

In Your Eyes [Namjin - Taekook]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora