10. Diario d'appendice

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Glielo spingo tutto dentro.

Mi graffia.

Geme.

Viene...

E i miei fantasmi annegano, soffocano nel suo nettare.

Li squarcia con una falce.

La mia anima si perde tra le parole di un manoscritto antico quanto la luna.

Primordiale.

In un'esplosione di materia primigenia.

Tutto svanisce in una striscia d'amore puro, nella collisione dei nostri corpi avvinti, sudati, uniti, consumati.

Quest'amore mi uccide.

Mi uccide dolcemente.

E mi resuscita in una folgore...

Una folgore che anticipa il caos, la distruzione, lo sterminio.

Siamo sterminio io e lei.

Puro disordine al centro del mondo, dentro quella palla di fuoco che accomuna il sole alle altre stelle.

Fuoco.

Porcherie sussurrate.

Baci che bruciano.

Anime dannate.

Delirio.

Mi compongo, mi scompongo, mi perdo e mi ritrovo.

Persino Joker sfuma i suoi tratti ridicoli in lineamenti angelici.

Il suo naso da pagliaccio diventa delicato e dritto, il suo sorriso sbilenco e falso ora è sincero e gentile.

Quegli angoli aguzzi dipinti di rosso mutano nelle linee sinuose di un paio di labbra sensuali.

I suoi occhi perfidi sono gioiosi e pieni di calore, il suo volto pallido diventa roseo, pieno di vita, dolce, come quello della mia luna.

Joker ora gioca a carte sui nostri corpi nudi, ma non ride diabolico come un tempo, non si fa beffe di me, mi scruta con fare paterno e, ogni tanto, disapprova con lo sguardo i segni che le lascio sulla pelle candida e vellutata.

Mi ammonisce.

Quello squilibrato ha cambiato faccia e adesso si crede migliore di me.

Rimprovera i miei modi, la parte selvaggia che Lilith ha creato.

Vaffanculo!

Selene spinge i fianchi, ondeggia contro il mio bacino e io vado più a fondo.

Mi lascio risucchiare dalla sua fica e Joker scompare, oscurato dalla luce bianca dell'astro notturno.

Ora siamo solo io e lei, le carte sono sparse sul pavimento.

Il re di cuori e la regina di spade mi scrutano, mi ricordano che quel pagliaccio non è andato via del tutto, è soltanto celato da una luce più abbagliante, più forte, dalla luce di Selene.

È lei il mio perdono, è lei l'antipagliaccio.

Antipagliaccio...

Anche lui, prima o poi, soccomberà al suo splendore e di me non resterà altro che un lupo ferito.

Un lupo che urlerà per sempre il suo nome, che invocherà quel nome, e si perderà nel chiarore di una luna piena e scintillante anche nelle notti più tempestose.

Selene.

Selene...

UCCIDIMI DOLCEMENTE (KILLING ME SOFTLY TRILOGY VOL.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora