CAPITOLO 1: LA CLASSE NUOVA

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È di nuovo mattina, una mattina un po' diversa ma forse sempre uguale per Manuel, che si stava preparando per l'ultimo primo giorno di scuola nell'ennesima scuola diversa.
Aveva 21 anni e si trovava ancora in quinto superiore. La sua non è mai stata una vita facile, mamma non era mai presente per lui, papà non sapeva nemmeno che volto avesse. Si stava preparando da solo, nella sua stanza, e avrebbe fatto colazione da solo, come sempre praticamente. Sua mamma non si preoccupava di lui, lavorava e basta, zero dialogo, e nemmeno le interessava delle bocciature del figlio, portava a casa solo da mangiare. Papà invece boh, chissà se sapeva della sua esistenza nell'universo.

Manuel non conosce l'amore, l'amicizia e nessuna forma di bene,nessuno glielo aveva mai insegnato, la sua unica compagnia e forma di amore erano le stelle. Amava l'astrologia, conosceva a memoria tutti i nomi delle costellazioni, la sua preferita era paradossalmente quella della "Lira", la costellazione dell'amore.

Inizia l'ennesimo ultimo primo giorno, arrivato davanti al cancello della scuola superiore Leonardo Da Vinci, a Roma Manuel non si sentiva neppure agitato, tanto era abituato, sarebbe stato il più grande della classe che nessuno calcolava perché e...

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Inizia l'ennesimo ultimo primo giorno, arrivato davanti al cancello della scuola superiore Leonardo Da Vinci, a Roma Manuel non si sentiva neppure agitato, tanto era abituato, sarebbe stato il più grande della classe che nessuno calcolava perché era "il nuovo arrivato", andava sempre così.

Quella mattina fuori in cortile aveva notato un gruppetto di ragazzi più rumorosi di altri, gli piacevano davvero, amava vedere le persone volersi bene, vedere ogni forma di bene lo metteva di buon umore e sperava,in cuor suo, che potessero essere la sua futura classe.
Manuel in fondo era innamorato dell'amore, un eterno romantico, un grande sognatore ... ma non lo avrebbe mai dato a vedere, a nessuno nella vita, aveva promesso a se stesso, preferiva la corazza da duro, aveva sofferto troppo.

Suonata la campana, Manuel entra nella sua classe, la 5B che essendo ancora semi vuota aveva tutti i banchi liberi; decide quindi di sedersi in fondo all'aula lontano da occhi indiscreti e giudicanti. Si guarda intorno e nota che quella scuola gli piaceva molto più delle altre che aveva frequentato, aveva qualcosa che gli parve casa.

Ancor prima che la campanella di inizio lezioni suonasse, di fianco a lui arriva di soppiatto un ragazzo che lo guarda stranito.

"scusami questo è il mio banco" – Manuel alza la testa per vedere chi fosse.

Era Matteo, il simpaticone della classe, insieme alla sua ragazza Laura, la più brava.
"scusami"- dice Manuel
"macchè frate sta tranquillo, te sei Manuel ve? ci avevano detto che in quinto avremmo avuto un ripetente"- esordisce Matteo
"seh"-
"piacere io so Matteo e lei è Laura"-
"ciao regà"- dice Manuel per salutarli
"guarda se voi te poi mette li" – indica un banco Matteo – "stai dietro a Simone, è bravo eh, ma nun lo disturbà durante matematica pe carità"
"vabbò grazie"- finisce Manuel

Non gli era sembrato tanto male Matteo infondo, era stato gentile, non era mai capitato di essere trattato con tale gentilezza in una nuova classe, ma adesso era troppo presto per parlare, aveva timore di conoscere tutti gli altri.

Iniziata la prima ora, Manuel aveva conosciuto solo Matteo e Laura, e davanti a lui non si era seduto un ragazzo come gli avevano detto; ma bensì una ragazza piccoletta e dai capelli blu.

"ciao so Chicca" –
"ciao, Manuel piacere"-

Wow Chicca era davvero carina.

Gli è andata bene forse che ci fosse lei seduta davanti, così avrebbe potuto parlare anche durante matematica.
Ma solo per questo, perché Manuel non aveva voglia di relazioni, il suo ultimo ragazzo lo aveva ferito davvero tanto e la sua ultima ragazza lo trattava male fino al punto di picchiarlo, e si trovò costretto a denunciarla.

Finita la prima ora, di italiano, appena suonata la campana di inizio seconda si sentì bussare alla porta dalla quale entrò il ragazzo più bello che Manuel avesse mai visto: alto, occhi grandi e scuri, capelli castani e ricci, ed un viso angelico dai tratti disegnati.

In quel preciso momento Chicca si alza per lasciare il posto a quel ragazzo,proprio il posto davanti a Manuel, che capisce immediatamente essere il fatidico Simone.

"ao Simo trattame bene Manu" – dice Chicca rivolgendosi a Simone– "che è tanto bellino"

A queste parole, Simone, che non aveva ancora notato Manuel, si gira verso di lui lasciandogli un mezzo sorriso giusto per salutarlo e si siede beatamente al suo posto.
Manuel arrossisce, si sente spaesato adesso, non sa se fosse meglio lui o Chicca come compagnia del banco davanti.

La seconda è quella di matematica, Manuel era ben stato avvertito da Matteo che con Simone non bisogna fiatare, ma ammette a se stesso che non gli dispiaceva affatto star lì a guardarlo.

Passa tutto il tempo in cui Simone risponde ad ogni domanda della professoressa di matematica, solo lui, e adesso era tutto più chiaro del perché nessuno si azzardasse a parlare, era bravissimo cavolo.

Gli assi cartesiani probabilmente erano l'argomento preferito di Simone, non ne sbagliava uno, era senza dubbio il più bravo della classe e afferrato in quella materia.

Manuel era semplicemente ammaliato da così tanta bravura, non si era nemmeno annoiato in quella lezione di una materia che non era mai stata il suo forte.

Lui Era Luce | Simone&Manuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora