DAI TUOI OCCHI

108 16 6
                                    

«Vai pure avanti Evadne, io aiuto questa ragazza e sua nonna a portare le buste in casa e ti raggiungo», dice Dimitri alle mie spalle e io lo guardo. Sorride alle due donne e, mentre quella più giovane sembra quasi non vedere altro che quel suo sorriso da belloccio, prende due buste di tessuto per mano, seguendo la donna più anziana verso la loro casa.

Lo vedo conversare con quella più giovane nel mentre e mi chiedo di cosa stiano parlando, visto che lui non aggrotta mai la fronte come fa con me e nemmeno sbuffa. Sembra sinceramente interessato. A quel punto mi chiedo anche cos'ha lei, cos'hanno le altre, che io non ho, che mi fa meritare il trattamento che lui mi riserva.

Scuoto la testa e mi allontano verso la calca di gente che fa acquisti al mercato, cercando di pensare alla lista di cose da comprare piuttosto che a quei due occhi maledetti. Il mio sguardo si sposta su un angolo mezzo spoglio, dove l'unico venditore ambulante è un ragazzo della mia età che fa la guardia ad un banco di frutta e verdura. Gliene sono rimaste molto poche, in realtà.

Ha la fronte aggrottata mentre fissa qualcosa sulle sue mani e, quando mi avvicino abbastanza per curiosare, noto una bibbia dalle condizioni pietose, vecchia e con le pagine ingiallite. La richiude di scatto e sbuffa, come se avesse letto qualcosa che lo rende scettico. In quel momento alza gli occhi su di me e, se possibile, aggrotta ancora di più la fronte.

«Posso esserti utile?», la sua voce rude mi sorprende. Il suo viso ha un aspetto molto dolce, i suoi occhi sono rotondi e scuri e i suoi capelli della stessa tonalità sono ben acconciati.

Sorrido con imbarazzo. «No, in realtà ero solo curiosa di vedere cosa leggessi. Leggo anch'io e-».

«Mi dispiace, ma non possiamo essere compagni di bibbie. Non nutro alcun interesse verso la Chiesa», spara sentenze ancora prima di lasciarmi finire e si alza, avvicinandosi a me per aggiustare la frutta che sembra stare per scivolare via dalla cassa di legno. «E adesso, se non ti dispiace, ho del lavoro da fare. Sono certo che in giro potrai trovare qualcuno adatto a-».

Lo fermo subito scuotendo la testa, ma abbassando la voce per non far sentire la nostra conversazione alla gente che ci passa a fianco. Le accuse di eresia sono le ultime cose che ci servono. «Non interessa neanche a me, in realtà. Volevo capire cosa stessi leggendo, non avevo visto che fosse la bibbia. In quel caso, ti assicuro che non mi sarei nemmeno avvicinata».

«Pensavo ti fossi improvvisamente convertita», mi squadra dalla testa ai piedi con un sopracciglio inarcato. Il suo sguardo piano piano si scioglie come neve al sole e diventa tutt'altra persona: affidabile, gentile e quasi dolce.

Adesso sono io ad inarcare il sopracciglio, perché non capisco a cosa si riferisca.

«Ti conosco. Ho sentito parlare spesso di te e della tua... inclinazione a non sopportare la religione. Non vieni mai in chiesa la domenica e la gente dice in giro più di quanto effettivamente sappia. Lo sai»

Oh, fantastico!

Il mio naso si storce in automatico. «Adesso capisco perché la gente mi evita».

«Non prenderla sul personale, loro parlano male di chiunque».

«Mi sorprende già che tu mi stia parlando».

Scuote la testa. «Io non sono come loro! Per fortuna, oserei dire», si affretta ad aggiungere prima di guardare male un signore che gli passa accanto e lo fissa allo stesso modo.

In quel momento noto che tutti ci stanno guardando male, come se fossimo mostri mitologici a due o più teste. Mi stropiccio la gonna fra le dita in preda al nervoso e lui mi invita a spostarci dentro la baracca alle spalle della sua bancarella.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

A Storm of Cursed MemoriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora