Mi fanno malissimo i polsi me li ha legati con la corda di plastica che Beth aveva comprato per sostituire quelli dove stende la biancheria.
È doloroso... Taglia la pelle.
Non capisco dove sono... Forse una cantina... Vedo degli scaffali mi spingo con il sedere fino vicino forse nelle scatole in basso c'è qualcosa per tagliare la corda.
Riesco a ribaltarne una con i piedi... Resto immobile...
Una serie immensa di giochi colorati impolverati cade fuori... Li riconosco ci giocavo da piccolo. Mi guardo in giro... Ora ricordo... È la cantina della casa dove stavamo prima.
Sento un rumore metallico e sobbalzo all'indietro... Quando mi accorgo che è entrato James.
-l'hai capito vero?
Non ho buttato via niente. Come potevo farlo... Sei il mio preferito.
Inorridisco perché vedo cosa ha in mano.
La cinghia la cui fibbia in metallo mentre lui parla agitandosi tocca il bordo di ferro della porta antincendio.
-perché hai conservato queste cose?
-perché non voglio dimenticare niente. Io non ho potuto scordare quel momento perché ho goduto troppo, nemmeno con tua madre sono arrivato a tanto.
-dovevi uccidere me non loro... Tutti quei poveri ragazzi innocenti... Come hai potuto?
-ho potuto... Ho potuto accontentarmi immaginandomeli te.
Ho goduto anche solo nel guardarti in questi anni. Tu non sai quante volte ti ho osservato dormire.
Io ti ho amato... Talmente tanto non poterti toccare è stato straziante ad un certo punto non ce l'ho fatta più, una notte stavo prendendo una birra dopo un turno estenuante in ospedale ...e l'ho visto. Ti assomigliava tanto... L'ho seguito... Avevo una boccetta di cloroformio che avevo preso in laboratorio, è un ottimo solvente sai...mi serviva per ripulire le macchie di resina dal lunotto posteriore dell'auto di tua madre. Ho usato quello per stordirlo e trascinarlo fino alla macchina...poi l'ho portato qui... Gli ho chiuso la bocca con della carta perché la sua voce rovinava tutto non era la tua. L'ho percosso con questa... Fino a quando la sua pelle perdeva sangue... Ho cercato di farmelo ma ero emozionato...Ho stretto troppo il suo collo con i collant di tua madre... Li ho trovati in una delle sue scatole.
-non voglio sentire....
Dico stringendo gli occhi.
-perché no?
In fondo è colpa tua se è morto.
-no!.. No!!!
-se tu fossi stato più accondiscendente con me in questi anni non avrei cercato nulla fuori dalla nostra famiglia.
Invece di sei negato...ma negli ultimi tempi no... Ti sei dato qualche sporco maiale.
-non ti voglio sentire! Mi fai schifo!
La cinghia arriva una due tre quattro... Volte... Ancora e ancora... Mi sento venir meno perché il dolore è troppo.
-il mio ragazzo è un agente di polizia... Mi troverà e la mamma verrà a saperlo..
Tutti lo sapranno che non sei quella bella persona che mostri essere... Il dottor Anderson de Kymion Hospital... Lo leggeranno su tutti i giornali cosa hai fatto a me e a quei ragazzi.Mi arriva un pugno nello stomaco che mi fa piegare in due.
-forse si è finito il mio tormento ma prima voglio riavere quel momento poi ucciderò te e me ce ne andremo insieme... Non c'è fretta però loro devono appena ricostruire il puzzle... Poi c'è tua madre che gli dirà quanto sono bravo e buono... Che sono un padre e un marito esemplare.
Mi arriva una sberla in pieno viso... E poi un'altra... Il sapore del sangue è il dolore diffuso delle cinghiate e del pugno... Mi rendono consapevole di essere ancora vivo in questo inferno che sto vivendo.
-dimmi che lo vuoi anche tu...
Mi calcia leggermente su una coscia per più colpirmi più forte.
-dimmelo...
Lo dico così smetterà e guadagnerò tempo.
-si lo voglio anch'io.
Sorride diabolicamente... La sua camicia fa senso con le schizzate del mio sangue.
-Vado a preparare la tua stanzetta di sopra... Dice ad un tratto complice. Ricordi? Dove facevi i capricci...
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Nevermind
FanfictionUn killer seriale che violenta, tortura e uccide le sue vittime tutti giovani maschi. L'ispettore Jeon è colui che deve fermarlo. Ma questo non è soltanto un caso qualsiasi, questa volta il coinvolgimento di Jeon sarà totale, soprattutto dopo che sc...