Mi sembra di essere ritornato un adolescente alle prese con le prime relazioni sentimentali. Rido di me stesso al pensiero che lei abbia scoperto il mio giochetto dello specchio. Volevo provocarla e stuzzicarla come lei fa con me.
Non si può tornare indietro nel tempo, lo so. Ma stare con lei mi fa sentire leggero, come se la pesantezza degli anni passati su di me non esistesse più. Per anni, dopo quello che è successo a mia moglie, ho ricercato questa sensazione con il risultato opposto: mi sentivo sulle spalle massi sempre più pesanti. Ho paura di tutto questo, ma non ho intenzione di rinunciare in partenza. Voglio continuare a sentirmi così il più a lungo possibile.
Mi infilo veloce una camicia bianca con il mio completo color cammello ed esco dal bagno.
Lei è seduta sul divano.
«Giochino dello specchio a parte, ci hai messo tre minuti. Ottimo lavoro!». Continua a provocarmi.
«Apri la porta e andiamo, altrimenti oggi a lavoro non ci arrivi», rispondo alla sua provocazione dando corda alla mia irrefrenabile voglia di prenderla ora su quel divano.
«Agli ordini, professore!». Si alza lentamente, prende la sua borsetta e apre la porta, sorridendo maliziosamente.
Esco dopo di lei e chiudo la porta alle nostre spalle.
Mentre percorriamo la lunga discesa di san pietrini che dal mio appartamento portano alla fermata dell'autobus lei è davanti a me e la vedo camminare lentamente.
Vorrei stringerla da dietro e baciarla davanti alla cupola di San Pietro che timida fa capolino man mano che continuiamo a camminare.
Ci sarà tempo. Adesso non è il momento di giocare a fare la coppia adolescente innamorata.
La raggiungo, ritrovandomi ora al suo fianco.
«Non c'è bisogno di correre, ti assicuro che arriverai puntuale al bar»
«Se arrivo tardi ancora questa volta rischio grosso», la vedo affrettare il passo.
«È lì davanti la fermata, ce la farai!»
Le prendo la mano e la sento sussultare. Lascio subito la presa.
«Posso chiedere una curiosità?»
«Sentiamo»
«Non ti ho visto toccare il cellulare da quando sei arrivata da me ieri sera. Sei rimasta la notte fuori, senza averla programmata. Non c'è nessuno che si preoccupa per te?»
Fermi davanti alla fermata, la vedo puntare con lo sguardo le sue scarpe. Non risponde.
Maledizione. Ma perché non stai mai zitto? Devo sempre trovare il modo di rovinare le cose.
«Scusami, forse non avrei dovuto...»
Alza gli occhi e li fissa nei miei.
«Va tutto bene. La risposta è no. Non c'è nessuno che si preoccupa per me.»
Riabbassa di nuovo lo sguardo.
«E i miei genitori? So che vuoi chiedermelo. Fai come se non esistessero.»
Vorrei abbracciarla ora. Vorrei dirle che io mi preoccupo per lei. Ma il rumore del nostro autobus che si ferma davanti a noi, mi toglie la possibilità di parola.
E forse è meglio così.
STAI LEGGENDO
LA LUNA SA ASPETTARE🌙(Completa✅)
ChickLitCOMPLETA✅ . Questa è la tormentata e profonda storia di una giovane ragazza depressa e di un professore d'arte di 30 anni più grande di lei. ❤️🔥📖🌙 . [Trama più dettagliata] Cloe, una giovane poetessa dalla vita spezzata, trova rifugio nelle brac...