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[A/N: ultimo capitolo prima dell'epilogo!]
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*UNA SETTIMANA DOPO*

Da allora fui forzata a fare tutto ciò che lei voleva, ovvero stare chiusa in casa, cosa che era decisamente contro il mio volere.
Non sapevo cosa fosse successo a Luke, non avevo ricevuto nessuna news e fino ad ora non avevo fatto altro che piangere per questo.
Non vedevo Calum dal giorno in cui l'avevo lasciato solo all'ospedale.
Non ero una codarda.
Non credevo che tutta la storia alla fine sarebbe potuto sfociare sfociato in ciò.

Non mi disturbai dal poter rendere questa situazione anche peggiore di quello che già era.
Mia madre rispettò le parole dette e firmò i documenti per il rilascio di Luke e per far cadere le sue accuse nei suoi confronti.
Mi sentii più sollevata, diciamo.

Questo era il giorno che più temevo arrivasse.

Il mio matrimonio.

Mia madre insistette per farlo avvenire il prima possibile, precisamente prima che io mettessi altri pali per fermarlo.

Non aveva ancora fatto nulla per l'aborto, fortunatamente.
Finché avrei potuto, mi sarei presa cura di questi bambino e di me stessa.
L'unico intoppo era il dover chiedere a Nana di comprarmi dei Multivitaminici, li odiavo ma ne avevo davvero bisogno in questi giorni.

Mi sedetti cautamente in una stanza, tutti erano al suo interno e giravano in modo frenetico per completare i preparativi.
Sospirai guardando il mio riflesso sullo specchio, ero tutta agghindata e non riuscii nemmeno a riconoscermi.

I miei capelli furono pettinati in modo da formare dei boccoli e dei fiorellini furono annessi alla capigliature per sostenere la piega.

"Sorridi tesoro, è il tuo matrimonio! Dovresti essere elettrizzata!" La parrucchiera scelta da mia madre mi giudicò guardando l'espressione apatica sul mio volto.
Aveva dei denti bianchi perlacei e gli occhi pieni di allegria.

"Non puoi avere idea." Sospirai sarcasticamente, ma lei non se ne accorse e continuò a lavorare sulla mia testa.

Dopo un paio di minuti mi ritrovai con addosso un abito da sposa e dovevo ammettere che mi calzasse perfettamente.

Tutti coloro che nella camera stavano aiutando per completare gli ultimi dettagli, mi guardarono sbigottiti ed estasiati.
Non li conoscevo nemmeno, quindi figuriamoci se li avessi ringraziati per questa reazione così apprezzabile.

"Ecco qui." Una brunetta mi pose in mano il bouquet.
Un mazzo di respiro di bambino* formava una sfera perfetta ed era tenuto saldo da un nastro lilla.

Perciò dedussi che il tema principale delle nozze fosse il lilla, colore usato anche per decorare il giardino, visto che il matrimonio si sarebbe svolto nel portico di casa Hood.

"È ora di andare." Esclamò una donna dai capelli neri corvini mentre guardava l'orologio. "Pronta?" Tuonò nella mia direzione.

Come se avessi altra scelta.

Annuii.

Poco dopo delle donne mi aiutarono a salire in macchina, stando attente a non strisciare il velo e non farlo rimanere incastrato nella portiera dell'auto.
Era esageratamente lungo.

La corsa vera la chiesa fu silenziosa. Sentii alcune lacrime pizzicarmi le guance, ma le asciugai prima che qualcuno potesse accorgersene.

Non appena arrivammo in loco fui dirottata verso la parte posteriore di questo luogo sacro, dove c'era una specie di stanza d'aspetto.
Non mi sorpresi nel vedere mia madre seduta su una panchina con addosso un abito lilla e lungo fino alle caviglie.
Il viso era ovviamente truccato e indossava inoltre un giacchino bianche sulle spalle.
Non si rese conto nemmeno del mio arrivo.

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Where stories live. Discover now