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«Possiamo concludere qui» sospirò il maestro stoppando la musica

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«Possiamo concludere qui» sospirò il maestro stoppando la musica.
«Buona giornata Corinne» sorrise e lasciò la sala.

La ballerina si diede una controllata allo specchio e, tolte le punte, prese le sue cose ed uscì anche lei dirigendosi verso la sala relax dato che tra un'oretta avrebbe avuto un altra lezione.

Si preparò subito un caffè nella speranza che la risvegliasse un po'.
Quella notte aveva dormito poco: la testa non smetteva di pensare.

Lo raccolse da sotto la macchinetta ed andò ad accomodarsi accanto alle altre ballerine, intente a chiacchierare.

«Gabri tu quando ci provi con una come la chiami?» domandò Rebecca curiosa sorridendo beffa mente.
«Perchè Ilan le chiama "Tesoooro"» rose imitandolo.

«No io non dò nomignoli» farfugliò.
«Io ogni volta che matcho una su Tinder, le scrivo "Usciamo?" e mi annulla il match»

«Ma forse è un problema dell'app» disse Corinne ironica facendo sorridere le ragazze.

«Il mio approccio è "Aoo?"» spiegò lui facendo rimanere basite le altre.

«Vabbè ma tu fai orrori non errori» disse Alessia facendo cadere in una grossa risata tutti i presenti.

«Ma le fai scappare così» continuò Corinne divertita andandosi a stendere sulle piccole gradinate in fondo alla stanza.

«Non è un buon approccio "Aoo?". Prova con "Ei"» riprese Ilan.
«Secondo me spacca» lo rispose Vybes.

«Scusa ma ha mai funzionato questo approccio?» domandò la biondina stendendo le gambe al cielo.

«Qualche volta...tre volte so uscito co una pe "Aoo?"» rispose marcando l'accento romano.

«Dici che è per quello?» domandò retorica Cristiana.

«Con l'ultima ragazza con cui so uscito ci insultavamo» se ne uscì poi così facendo rimanere interdetti i compagni.

«Vi insultavate?» chiese confusa Corinne mentre si sistemava per la lezione alla quale stava per andare.

«Eh si. Ma sennò che noia sempre "Solo Cuore Amore", ci deve sta un po' di linguaggio vivo» rispose lui mentre gli altri lo guardavano sconcertati.

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«Ragazzi tutti sulle gradinate» annunciò Maria dall'altoparlante.
«Portate i quaderni» disse poi.

I ragazzi in corsa si affrettarono a raggiungere la stanza.

«Posso?» domandò Luca in un sussurro.

Corinne era seduta sul gradino più alto con le ginocchia al petto e la schiena rivolta al muro.

Aggrottò le sopracciglia confusa per la domanda: era ovvio che potesse sedersi lì o dove altro voleva.

«Certo che puoi» gli rispose ed il ragazzo si accomodò proprio lì accanto a lei, tango vicini che le loro braccia si toccavano.

Maria chiamò Alessio a leggere ciò che aveva scritto e dopo di lui Rebecca che fece commuovere tutti con la sua dedica alla nonna.

«Corinne vuoi leggerlo anche tu?» domandò Maria.

Corinne fece un sospiro e iniziò a leggere.

«"Avere il banco di Amici per me significa aver realizzato un sogno. Significa prendere finalmente in mano la mia vita e avere la consapevolezza di esserne responsabile, che tutto dipenderà da me. Ciò significa però anche aver il timore, la paura, di poter fare anche un solo piccolo passo sbagliato e mandare così tutto all'aria. La consapevolezza di essere consapevole di ogni piccola scelta, ogni piccolo passo, che faccio.
Da questa esperienza mi aspetto grandi cose: di poter finalmente dare alla danza l'importanza che qui fuori non ho mai avuto la possibilità di fargli. Mi aspetto, o meglio, mi auguro di crescere tanto, sia come artista che come persona. E mi auguro di poter superare tutti quei piccoli obiettivi che ho scritti in mente"»

«Questo non lo leggi?» si intromise Luca indicandole qualche riga abbozzata alla fine della pagina.

Corinne chiuse immediatamente il quaderno con la paura che il ragazzo potesse leggere qualcosa che lei non avrebbe voluto che facesse.

Non era pronta.

«È tutto Corinne?» domandò la conduttrice con un tono strano, come se avesse già capito qualcosa.

La ragazza annuì e, chiuso il collegamento lasciò in fretta la stanza per dirigersi da qualche parte senza meta.

«Va tutto bene?» la voce calda di Luca raggiunse l'udito della ragazza, cogliendola di sorpresa.

Il ragazzo era poggiato con la spalla alla porta, tra la casetta e il giardinetto.

La bionda fece solo un cenno positivo con il capo prima che lui riprendesse a parlare.

«Posso farti compagnia?» domandò lui cauto.
E non si mosse da quella posizione finché la ragazza non accennò una risposta positiva.

Si accomodò accanto a lei, non prima di aver steso una coperta sulle loro gambe.

«Scusa se in qualche modo sono stato invasivo prima» bisbigliò lui facendo scorrere lo sguardo sul profilo della bionda.

«Non sei stato invasivo: avevi ragione, c'era un altro pezzo da leggere è che non ne ho il coraggio» spiegò lei avendo sempre lo sguardo dritto fermo su un punto dell'orizzonte.

«Come mai? se posso chiedere» rispose lui, sempre con tono cauto: non voleva mancarle di rispetto e sembrare insistente.

«È una cosa molto personale» disse lei fuggitiva.

Lui annuì comprensivo per poi farfugliare: «Nel caso un giorno volessi parlarne con qualcuno, sappi che con me puoi farlo»

Lei distolse lo sguardo per portarlo su di lui che per il gesto abbozzò un sorriso.

«Grazie» sussurrò con tono gracile appoggiando poi il capo sulla spalla di lui.

Chiuse gli occhi facendo un respiro profondo e sentì poi due labbra calde poggiarsi sulla sua fronte.

Sorrise istintivamente in risposta al gesto del ragazzo.

Improvvisamente nulla più la turbava.
Tutti i pensieri svanirono.
Ed appena lo notò però le risultò strano.

Perché mi sento così con lui?

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ciaoo! scusate il ritardo per il capitolo ma ieri non sono riuscita a scrivere.

xoxo<3

𝐀𝐆𝐀𝐏𝐄-𝙇𝙪𝙠𝟯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora