Prologo

382 25 10
                                    

Non c'era anima viva che non avesse trattenuto il respiro quel giorno.

L'atmosfera era satura di un'energia antica, densa, che fece tremare la terra sotto di me. Una paura primordiale avvolse ogni cosa, la stessa che offuscò completamente chiunque pensasse che ciò che aveva visto fosse solo un incubo.

Nessuno fu in grado di dare un nome a quell'orrore. Nemmeno io sapevo cosa sarebbe successo. Ma una sola certezza mi pulsò nel petto: nulla sarebbe più stato lo stesso.

Vidi i volti attoniti degli umani, i loro occhi grandi e increduli. Un tempo eravamo stati legati in modo indissolubile. Ma anche se avessi voluto, mi sarebbe stato impossibile credere che questo legame fosse perito. Quella connessione potente avrebbe continuato a esserci, a prescindere da ciò che sarebbe accaduto. Era come un'eco lontana, sbiadita, ma ancora presente. Eppure, era stata la loro stessa ignobiltà a permettere ciò che accadde, a scatenare l'ira che si riversò su di essi. Furono i cuori oscuri di quegli uomini a permettere la maledizione, e nessuno di noi avrebbe mai pensato che avrebbero continuato a combattere per il potere, pervasi da una sete inarrestabile e inesauribile, anche molto tempo dopo.

E noi? Noi fummo sempre i guardiani, i custodi di quell'equilibrio fragile. O almeno questo era ciò che mi era stato insegnato fin dalla mia schiusa. Mi ero sempre chiesta se ci fosse ancora un bagliore di speranza da inseguire, ma ancora prima che potessi trovarlo, lo sentii spegnersi.

Il cielo si oscurò di colpo, come se una coltre di ombre fosse discesa a coprire le stelle. Una luce accecante squarciò l'oscurità, come una lama brillante. Quasi contemporaneamente, una seconda energia implacabile la seguì. Due forze, la luce e il buio, che si unirono in un'armonia distruttiva, sovrastando tutto ciò che conoscevo. Nell'aria si respirava il loro potere, una forza che non potei mai comprendere del tutto, non in quel momento.

Stavano creando qualcosa, qualcosa di terribile.

Mi voltai verso il drago della luce, il mio genitore. I suoi occhi azzurri, una volta pieni di calore, mi sembrarono estranei, distanti. Perché lo stai facendo? La sua risposta non arrivò mai, si limitò a guardarmi mentre il mondo si preparava a crollare sotto il peso della sua decisione.

Le rocce iniziarono a sgretolarsi. Il fragore delle acque che si alzarono in onde imponenti mi rimbombò nelle orecchie, avvicinandosi ai miei artigli. Sentii le urla strazianti degli umani, come mille frecce che mi trafiggevano le scaglie. Tutto stava cambiando.

E, per la prima volta, in quel caos, presi una decisione anche io. Non sarei mai stata come loro. Non avrei mai portato avanti la distruzione che avevano scatenato. No, non sarò mai come voi. Non fino a quando la speranza continuerà a far battere il mio cuore allo stesso ritmo dell'umana a cui decisi di legarmi per prima. Feci in modo che i miei pensieri arrivassero alla mente oscura del drago della luce da cui ero nata. Ma ora, dopo diciotto anni, mi domando ancora se mi avesse sentita.

Le due energie, luce e tenebre, avvolsero ogni cosa in un manto di inquietudine. Il rumore di squarci iniziò a riecheggiare, come se si stesse tagliando il tessuto del cielo. Il sole migrò verso uno dei Due Regni, incrociandosi con la luna che seguì la direzione opposta verso l'altro. Poi, l'esplosione. Una forza così devastante che mi costrinse a chiudere gli occhi e piegarmi. Quando tornai a vedere, incrociai per l'ultima volta lo sguardo del drago della luce e, per un istante, anche quello del drago del buio. Erano scomparsi, dissolti nella loro stessa creazione. Il giorno e la notte si posizionarono ai due poli opposti, divisi per sempre dalla ferita che i miei predecessori incisero nel cuore del mondo. Una ferita che avrebbe perso sangue per sempre. E in quel silenzio, mi resi conto di essere rimasta sola.

Il destino dei draghi e degli uomini si posò sulle mie spalle.

Divided Lights - La scelta dei draghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora