Tensione e Disguidi

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Ero sulla panchina del porticato, le gambe al petto e la testa ancora piena di pensieri dopo la puntata. Cercavo di rilassarmi, di godermi almeno qualche attimo di tranquillità, ma non riuscivo a evitare di sentire la conversazione che stava montando tra Alessio e Rebecca.

Parlavano di una loro classifica personale degli allievi, ridacchiando e coprendosi la bocca con un cuscino, come se volessero rendere tutto un segreto. Il tono era scherzoso, ma sentivo un fastidio crescermi dentro.
Non ero l'unica. Vybes, che era seduto vicino a me, aveva già fatto una smorfia.

«Posso dire che a me questa cosa sta sul cazzo» disse Vybes infastidito «Condivido» rispose Ilan, che invece era alla mia sinistra «Lo trovo di cattivo gusto» aggiunse Gabriel.

«Ma non è vero» disse TrigNO cercando di prenderla più leggera «Io sono d'accordo con Gabri, perché ognuno qua ha la sua idea personale, però magari se dico la mia potrebbe influenzare qualcuno in modo brutto» dissi invece io appoggiandomi poi ad Ilan, stanca dalla puntata.

«Loro non stanno apprezzando quello che state facendo» annunciò Pietro ai ballerini ridacchiando «Nel senso capisco il gusto personale però ad alcune persone potrebbe dare fastidio» spiegò Ilan.

«Appunto per quello non ve lo stiamo dicendo»

La discussione continuò ma mezz'oretta dopo ci richiamarono in studio, facendo mostrare il video in cui parlavamo della classifica e ci chiesero di stilarne una nostra per vedere la nostra consapevolezza.

Iniziai a scrivere i nomi in base a quello che realmente pensavo e non per via di amicizie, e sperai che tutti stessero facendo così.

Solamente Diego e Gabriel si rifiutarono di stilarla. Ritornammo in casetta e tempo qualche minuto ci mostrarono le classifiche.

I nomi apparivano in fila sullo schermo, e il mio comparve al settimo posto. Settima. Non riuscivo a credere di essere finita così in basso. Sentivo la delusione esplodermi dentro, un'ondata di emozioni che non sapevo nemmeno descrivere. Non potevo fare a meno di pensare che alcuni non fossero stati leali, che forse si fossero lasciati influenzare dagli ultimi avvenimenti, dai litigi o dalle simpatie.
Provai a sorridere, ma era solo per mantenere una facciata. Dentro, ero arrabbiata, ferita, e anche un po' persa.

Settima. Non me lo aspettavo davvero.

Il giorno dopo mi sveglio con un nodo allo stomaco, la classifica e il ricordo della puntata di ieri che continuano a tormentarmi, sopratutto per il bigliettino, anche se non capisco perché.

Mi alzo dal letto, i miei piedi nudi toccano il pavimento freddo, e una sensazione di ansia mi accompagna. Il caffè che mi attende in cucina è la mia unica salvezza, e mentre mi dirigo verso la stanza, spero di trovare conforto in un momento di normalità.

𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒 | Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora