Oltre l'oscurità

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VERONICA YVONNE COLLINS

Il fatidico giorno è arrivato: la vigilia di Natale

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Il fatidico giorno è arrivato: la vigilia di Natale. Ma questa volta è diversa. È la mia prima vigilia senza mia mamma, senza Davide e senza Hermione, le persone che, anno dopo anno, mi hanno plasmata, aiutata e spinta a spiccare il volo verso una meta che ancora non conosco.

Astoria, invece, non riesce a contenere la gioia. Piange senza sosta, ma le sue sono lacrime felici. Sta per sposare Draco, l'uomo che è riuscito a farla sentire sicura, amata. Il suo rifugio, la sua casa.

«Vi!» urla una vocina che conosco fin troppo bene. Cassie, la sorellina di Astoria, mi corre incontro con i suoi lunghi capelli scuri, le guance paffute e il suo vestitino rosa adornato da una coroncina. È così entusiasta: sarebbe stato il suo primo matrimonio, e si vede.

«Sissy!» esclamo sorridendo. Sono l'unica a chiamarla così, ed è il primo soprannome che sembra apprezzare davvero. La sollevo in grembo e la stringo forte, senza preoccuparmi minimamente di stropicciare il mio vestito da damigella, un abito lungo di un rosa pallido. In quel momento, l'unica cosa che conta per me è sentire le risate cristalline della piccola Cassie.

Intanto, Astoria è davanti allo specchio. Ci racconta, tra una lacrima e l'altra, di come ha conosciuto Draco e di come tutto nella sua vita sia cambiato nel giro di pochi mesi. Pansy è accanto a lei, disperata, mentre cerca di sistemarle il trucco che continua a colare per le troppe emozioni.

Cassie si gira verso di me e mi guarda con i suoi occhioni da cerbiatta. «Quando tu e Mattheo vi sposerete?» chiede innocente, lasciandomi senza parole. Mi limito a lanciarle uno sguardo di rimprovero, ma prima che possa dire qualcosa, interviene Astoria.

«È vero! Siete fatti l'uno per l'altra!» dice con convinzione, soffiandosi il naso. Pansy approva con un cenno deciso, mentre io sento il calore salirmi alle guance. Per un attimo, la mia mente vaga: mi immagino con una fede nuziale sull'anulare, semplice e perfetta. So anche che mia madre, ovunque si trovi, probabilmente riderebbe all'idea che io abbia trovato qualcuno che non solo mi ama, ma mi tollera.

«Nah, troppo impegnativo per Mattheo...» rispondo cercando di stemperare la situazione. Il mio commento provoca un coro di sbuffi da parte delle ragazze, ma l'attenzione viene subito catturata da qualcuno che bussa alla porta.

La porta si apre piano, e un sorriso beffardo fa capolino insieme a una chioma di ricci scuri. Mattheo. Appena lo vedo, mi alzo, lascio andare Cassie e gli vado incontro. Non appena entro tra le sue braccia, mi sento a casa.

«Dovreste pensarci però!» esclama Astoria, guardandoci dal riflesso dello specchio con aria maliziosa.

Mattheo mi guarda confuso, alzando un sopracciglio. «Su cosa dovremmo pensarci?» chiede, senza nascondere la curiosità.

«Nulla di serio,» rispondo sbrigativa, sperando di mettere fine alla discussione.

Io alzo gli occhi al cielo e, senza pensarci, faccio il dito medio ad Astoria. Cassie, ovviamente, non se lo lascia sfuggire e mi chiede cosa significhi quel gesto.

Prima che possa rispondere, Mattheo interviene con il suo solito tono ironico. «È un gesto raffinato e pieno di classe per dimostrare quanto il nostro medio sia lungo.»

Non posso fare a meno di sorridere mentre gli do dei colpetti sul petto. Cassie, divertita, imita il mio gesto, e Mattheo le fa pure i complimenti, con tanto di pollice in su.

«Cassie, non farlo! E tu smettila!» esclamo, rivolgendomi a entrambi. Punto il dito contro Mattheo, ma lui alza le mani in segno di resa con un'aria fin troppo innocente.

«Lo hai insegnato tu!» ribatte ridendo, mentre le ragazze ridacchiano e io sbuffo, rassegnata.

Prima che possa dire altro, Mattheo mi afferra delicatamente per il polso. «Ora ve la rubo!» dice ridendo, mentre le ragazze urlano all'unisono: «Usate le protezioni!»

Cassie ci guarda confusa, ignara di tutto. Povera bambina.

Appena chiudiamo la porta, Mattheo mi spinge con delicatezza contro il muro. Mi bacia, e quel bacio sembra racchiudere tutte le parole che non riesce a dire. Le sue mani si muovono lente, leggere su di me.

«Sei bellissima con questo vestito» sussurra tra un bacio e l'altro, lasciando che il silenzio ci avvolga per un momento. «Ma senza lo sei ancora di più.»

Sorrido al suo complimento mentre le mie mani affondano nei suoi ricci ribelli. Eppure, un dubbio mi assale.

La mia mente vaga di nuovo: mi immagino una vita con lui, due anime segnate dall'oscurità che trovano un lieto fine, lontano dai giudizi. Mi immagino svegliarmi ogni mattina accanto a lui, con i suoi occhi assonnati che mi guardano. Penso a quanto mi piacerebbe prendermi cura di lui, anche dei suoi ricci che tanto odia.

E, nel profondo, so che, comunque andrà, sarò sempre legata al cuore oscuro di Mattheo. Perché per quanto i nostri passati siano tormentati, lui è il mio rifugio, così come io sono il suo.

SPAZIO AUTRICE

Pardon se pubblico quando ne ho voglia e non rispetto l'orario, ma sono in un periodo sempre pieno! Mercoledì c'è stato il funerale di Liam e una parte di me è volata in cielo con lui. Non giudicatemi, ma sono nata e cresciuta ascoltando le canzoni degli One Direction e ho continuato ad ascoltare Liam, Niall e Louis anche quando si sono presi quella pausa (cit.). Quindi, capitemi, raga...

Dark Hearts || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora