Capitolo 19

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Restammo abbracciati per pochi minuti, per poi addormentarci.
Finalmente, avevo capito cosa lui provasse veramente per me. Dietro quell'insieme di 3 parole, c'era nascosto un significato ben diverso da quello che assumeva in per se.
In realtà, volevo andarci piano. Anche se era passato circa un anno,non me la sentivo di fidanzarmi con lui.. Insomma,era il mio migliore amico e solo al pensiero che durante la nostra relazione, potrebbe andare male qualcosa, non solo rovinerebbe il nostro rapporto di coppia,ma distruggerebbe un anno di pura amicizia.
Era questo,il pensiero che mi torturava, non facendomi prendere l'iniziativa di compiere il primo passo.
A dire il vero,il primo passo, lo aveva già compiuto lui, baciandomi,doveva solo dirlo per esteso ciò che provava per me.
Ma,a quanto pare,qualcosa, bloccava anche lui.

La mattina seguente era arrivata e io dovevo subito alzarmi e andare dritto a lavoro!
Mi alzai piano senza far rumore e andai dritta in cucina a prepararmi un caffè veloce. Preso il mio caffè, andai in bagno e mi preparai per uscire.
Rimisi la T-shirt nera nell'armadio e mi diressi verso le scale.
Mi voltai per un secondo e vidi che Paul stava ancora dormendo.
Non mi andava di svegliarlo,così scesi al piano di sotto e aprii la porta.
Mentre stavo uscendo sentii una voce dietro di me.

- Hey, te ne vai senza neanche salutare? Chiese avvicinandosi a me

-Stavi dormendo, e non volevo svegliarti!

- Mi hai svegliato comunque! Sei più rumorosa te che un gruppo di cavalli imbizzarriti! Rispose sorridendo.

- Scusa! Esclamai scoppiando a ridere.

Lui, mi mise una mano dietro la schiena e con un movimento dolce in avanti, mi strinse a se.

- Resta con me, ti prego! Disse,guardandomi con i suoi occhioni dolci.

- Mi piacerebbe, ma purtroppo devo andare a lavoro!

Lui,cercò di darmi un bacio sulle labbra, ma io mi scansai a tempo e glielo diedi sulla guancia.

- Ci vediamo dopo! Esclami, mentre uscivo.

Non disponendo della mia auto, mi toccò raggiungere il bar a piedi e dopo circa sei- sette minuti,mi ritrovai li.
L'unica cosa che volevo fare quel giorno,era evitare il più possibile Felicity, perché altrimenti mi avrebbe sicuramente chiesto cosa fosse successo la mattina precedente per non presentarmi a lavoro, e non mi andava di dirle cosa mi successe quella notte. Meno persone sapevano di quella faccenda,meglio era per me.
Ci tenevo alla mia privacy.
Indossai subito la mia divisa, in fretta mi infilai dietro al bancone e iniziai a preparare dei caffè per il tavolo 18.
Mentre ero intenta a prepararli, una mano mi si poggiò sulla spalla.

- Hey, stai bene? Non mi hai nemmeno salutata oggi! Domandò stranita Felicity

- Si,sto bene grazie! Sono un po distratta stamani, scusami! Risposi un po imbarazzata.

- Non preoccuparti! Lascia! Me ne occupo io! Disse, facendomi spostare dalla macchinetta del caffè.

- Grazie, io intanto mi occupo dei ragazzi seduti al tavolo 20.

-Buongiorno! Cosa vi porto? Gli chiesi cortesemente.

- Salve! Per me un caffè ristretto. mentre per il mio amico, gli porti un cappuccino e un cornetto alla crema per favore. Disse,il ragazzo moro dagli occhi verde smeraldo.

- D'accordo! Arrivano subito! Ribattei
allontanandomi da loro.

-Emily, un caffè ristretto e un cappuccino per favore! Esclamai mentre poggiavo il cornetto sul vassoio.

Presi i caffè che mi aveva preparato Emily, e mi dirissi al loro tavolo.

- Ecco a voi! Vi serve qualcos'altro?

-No,grazie! Rispose il ragazzo figo dallo sguardo assassino.

Così, gli sorrisi e mi allontanai.
Avevo altri occhi in cui immergermi, e di certo non erano i suoi.
Trascorsi la giornata così, finché non furono le 15:00,la fine tanto attesa del mio turno.
Andai a casa e solo allora mi accorsi di dover spiegare tutto a Erik e soprattutto a Mia.
Entrai a casa, annunciai ad alta voce il mio ritorno, sperando invana che qualcuno mi sentisse.
Andai in cucina e vidi Erik. Mi guardò intensamente come se volesse capire dal mio sguardo se stessi bene. Ma non credo che ne ricavò molte informazioni, perché il mio sguardo in quel momento diventò cupo.

- Erik.. io...

Non riuscii a terminare la frase, che mi venne incontro e mi abbracciò talmente forte da mancarmi il respiro.

- Non dire niente! Paul è stato fin troppo chiaro! Promettimi di non fare più cazzate del genere capito? Disse con tono autoritario e protettivo

- Te lo prometto! Risposi, sciogliendo dolcemente l'abbraccio.
Dov'è Mia? Come sta? Continuai un po preoccupata.

- È di sopra, sta giocando con le sue bambole.

Andai subito di sopra,aprii la porta e la vidi seduta sul letto a giocare.
Esitai un momento ad entrare, ma poi, mi feci coraggio e le andai incontro sedendomi accanto a lei.

-Sono bellissime le tue bamboline! Dissi aprendo la conversazione

- Vattene via, non voglio più vederti! Esclamò lei arrabbiata

- Hey, non volevo lasciarti qui da sola,credimi! È difficile da spiegare. Le dissi, cercando di consolarla.

- Per te,tutto è difficile! Disse continuando a giocare, senza alzare lo sguardo

-Sai che ti dico? Ci sono due persone che mi rendono la vita facile nonostante tutto! E vuoi sapere chi sono?

Lei annui, guardandomi negli occhi.

-Sei tu e Paul!

-Paul,il tuo fidandato? Chiese sorridendomi.

- Smettila, impicciona! Le dissi facendole il solletico dappertutto.

Lei iniziò a ridere come una matta, e lei più rideva io più la solleticavo.

- Allora? Mi perdoni? Le chiesi sorridendo.

- E va bene! Rispose, abbracciandomi.

-Che ne dici di fare un giro in città? Le chiesi facendo segno di alzarsi.

- Okay! Rispose prendendomi la mano.

- Forza,andiamo!...

A special friend//•Paul Walker•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora