Capitolo 13

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POV EMILIA

Ho appena ricevuto un messaggio di Matteo con scritto di aggiungere un posto in più a tavola,  perché  porterà con lui una persona.
Sono le otto di sera, mio fratello è a giocare con Giada, mentre Ashley è a cena con suo fratello.

Suonano il campanello e vado ad aprire, e vedo Matteo con Mary.
Mary? Lei mi guarda e noto che ha gli occhi lucidi.  Sicuramente avrà pianto con Matteo, lui è l'unica persona con cui riesce a sfogarsi.

Le sorrido.  "Entrate".

Vedo mio fratello che arriva e abbraccia Mary. "Piccolina mi sei mancata".

Lei commossa ricambia forte il suo abbraccio. "Anche tu Claudio".

Giada mi indica Mary.  "Mamma chi è?"

Sorrido. "Amore è un'altra zia".

Lei mi guarda perplessa. " Tanti zii ma niente papà".

La guardiamo tutti con occhi tristi e nessuno di noi risponde. Matteo prende in mano la situazione, dandole un regalo e la porta con lui nella sua cameretta. Va con loro anche Claudio e rimaniamo in salotto solo io e Mary.
Nessuno di noi parla.
Prendo l'iniziativa e l'abbraccio.

"Scusami Emilia".

"Di che Mary? Mi sei mancata tantissimo".

"Mi sono comportata da stronza con tutti voi. Sopratutto con te Emilia, quando scoprii che avevi una bambina ti ho odiata perché tu eri riuscita a portare a termine la gravidanza ed  io no e pensare che i nostri bambini potevano essere amici".

"Mary io ti comprendo, torniamo a essere le amiche di una volta. Smettiamo di farci la guerra non ne vale la pena".

Lei annuisce.  "Si Emilia, basta, ritorniamo a essere le ragazze di una volta".

Rido. "Bene  sorellina mia, però in tribunale non mi calpestare".

Ride. "Vincerà la migliore".

Io rido e continuo ad abbracciarla.

"Ah Emilia quanto mi sono mancati i tuoi abbracci".

"Anche tu mi sei mancata Mary".

POV MARY

La cena è finita, in casa siamo rimaste solo io e Emilia, la bambina è già a letto. Emilia mi ha invitato a passare la notte da lei e ho accettato, abbiamo da recuperare del tempo perduto e questo ci ricorda anche le nostre notti d'adolescenti. Siamo sul divano a bere un bicchiere di vino bianco.

Guardo Emilia. "Tesoro chi è il padre di Giada?"

Lei mi guarda spaventata e inizia a piangere.

Mi avvicino e l'abbraccio e scossa dai singhiozzi mi parla. "Ah Mary se sapessi, mi odierai per una seconda volta".

"No Emilia, non ti odierò raccontami tutto".

POV EMILIA

Guardo Mary e inizio a raccontarle iniziando dall'abbandono sull'altare da parte di Domenico. La scoperta dopo un mese di essere incinta. Le mie chiamate a Domenico senza risposta, e l'aiuto da parte dei suoi genitori che sanno di Giada e la menzogna che ho raccontato alla bambina sul padre.Fino alla scoperta due settimane fa di Melissa e di quello che mi ha raccontato Claudio.
Sono nuovamente in lacrime e noto che lo è anche Mary.

"Quindi è mia nipote?"

"Sì, Mary però promettimi che non dirai nulla a Domenico, non merita una figlia come Giada e non posso perdonarlo".

"Non dirò nulla Mary, ora capisco l'odio di Matteo e Claudio e ti dico che hanno ragione.
Non ti odio Emilia per non avermi detto nulla, in quel periodo ero stata io ad allontanarmi da te. Hai fatto la cosa più giusta Emilia. Ma io ti chiedo sei ancora innamorata di Domenico?"

Piango. "Si e non lo dimenticherò mai".

"Domani posso portare la bambina con me al parco giochi?"

"Sì Mary, è tua nipote".

POV MARY

Io annuisco e l'abbraccio e in questo momento di confidenza le racconto della cazzata che ho combinato con Luc.

"Ma sei finita a letto con lui?"

"Non lo so Emilia, credo di si mi sono ritrovata nuda quindi immagino di si".

"Ma tu per Luc provi qualcosa?"

"Non lo so Emilia, sò solo che quando lo vedo mi prende qualcosa nel ventre. Ma non possiamo stare insieme Emilia, se pure fosse è uno stronzo ma ho fatto un giuramento sulla tomba di mio figlio".

Lei annuisce. "Che fine ha fatto Stefano?"

"Grazie all'aiuto di Matteo che lavorava quella stessa notte in ospedale, e grazie ad infermieri con la loro testimonianza è stato radiato dall'albo dei medici. Emilia mio figlio è morto per la sua stupidità, aveva bevuto quella sera e non ragionava bene. Non gli perdonerò mai di aver ucciso mio figlio. So che si è trasferito in Scozia dai suoi genitori e lavora nell'azienda di suo padre ma a me non interessa sapere più nulla di lui. Mi ha distrutto la vita il minimo che potessi fare era distruggerli la carriera sai il giudice mi disse anche che potevo chiedergli un risarcimento ma non ho accettato. Non ho bisogno di soldi ma solo di mio figlio, e inoltre non volevo mandare anche la sua famiglia in bancarotta, loro non hanno colpa".

"Ah Mary, comprendo il tuo dolore".

"Ah quanto vorrei il mio bambino Emilia, sai sarebbe stato un bel maschietto. Non potrò mai averlo accanto".

"Vedrai Mary, la vita in futuro ti darà un altra possibilità".

Ti amo...ma non possoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora