CAPITOLO 23

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MATTIA
Mi sembro un rincoglionito depresso, non faccio altro che restare a testa basta e zitto come un cretino ed ora c'ho pure quella larva della Bertè ma fanculo va.
Entra in classe tutta convinta e io sto zitto, non saluto nemmeno e dopo qualche minuto scherza.
B: BELLEGRANDI, LA FINISCI
Io: De sta zitto? Devo parlá?
B: NON FARE IL PRESUNTUOSO, IPOCRITA E CHIUDI QUELLA BOCACCIA.
Io: La boccaccia ce l'ha lei semmai è poi può anche evitá de sputá
B: COSA? DALLA PRESIDE SUBITO
Io: Era ora, nun ce la facevo più
Esco dalla classe e nel corridoio vedo Emma, infilo le mani in tasca e con il cappuccio in testa e l'aria da spavaldo vado dalla Ferilli.
E: Matti
Io: Non posso parlá
E: Un minuto
Io: T'avevo chiesto de restá, t'ho praticamente pregata ma te ne sei andata, ora so occupato, aspetta er prossimo turno
Me ne vado ed entro da sabrina e mi siedo sulla poltrona nera che ho provato un milione di volte da quando sono qua.
S (sabrina): aH Mattí che hai combinato?
Io: Ho risposto alla Bertè
S: Ancora?
Io: Sì, me diceva de sta zitto quanno parlavo e me dice de parlá quanno sto zitto, poi me urla contro solo a me e a me parte la capoccia
S: È grave?
Io: Ma che ne so, pe quella anche se glie dico ciao è grave
S: Che te succede oggi?
Io: So incazzato
S: Se vede... senti che ne dici de restá qua fino alla fine dell'ora, dopo hai inglese, studi e fai la verifica, so che non sai niente
Io: E come fa a saperlo?
S: Lo immaginavo, non farti canná Mattí è l'ultimo anno.
Io: In questo momento nun me ne frega proprio niente
Mi manda in aula accanto al suo ufficio a studiare inglese e dopo 10 minuti mi arriva un messaggio.
E: Te stai a limoná Sabrina? È da du ore che stai là dentro
Io: Quindi?
E: Vojo parlá Mattí
Io: Io no però
E: Dai, vié fori
Io: Emma,sto a studiá
E: Te do una mano
Io: So capace anche da solo ciao
Chiudo il cellulare e torno su inglese, studio qualcosina ma nulla di serio, non ho nemmeno voglia di fare la verifica.
Suona la campanella e vado in classe schivando la Bertè, subito entra Rudy con quelle stupide verifiche di cui non so un cazzo.
Faccio i primi due esercizi e consegno dopo 15 minuti
R: Bravo continua a non studiare e vedrai che risultati 
Faccio finta di non averlo sentito per evitare di bestemmiarli contro e torno a posto.
Dopo 6 strazianti ore di scuola torno a casa, butto tutto in salotto e salgo da Rebecca.
R: Ciao
Io: Ciao
Vado in camera e preparo il borsone da calcio.
Io: Mamma?
R: È al lavoro... tutto ok?
Io: Sisi
R: Co Emma?
Io: Co Emma basta, abbiamo deciso de smette, nun ce la sentiamo più
R: È perché?
Io: Nun fa 1000 domande, é finita così, stop
Scendo con il borsone, mangio, saluto Rebecca e vado a calcio.
Ci alleniamo per due ore di fila e la mia caviglia si stanca e faccio fatica a camminare e sono pure a piedi.
Da qui a casa sono 2 km.
Carico il borsone in spalla e zoppicando leggermente mi reco verso casa e come se non bastasse inizia a diluviare.
Porco cazzo che sfiga.
Arrivo lavato fradicio sotto casa, suono e non apre nessuno, perfetto sono chiuso fuori e fa pure un freddo cane.
Mi siedo sul cemento bagnato e mi accuccio tra le mie gambe, cerco di riscaldarmi ma fallisco miseramente, sto congelando e l'acqua non smette di scorrere.
Immergo la testa nelle gambe fino a quando non sento una presenza accanto a me ed alzo lo sguardo.

EMMA E BRIGADove le storie prendono vita. Scoprilo ora